Il terribile sisma che cinquant’anni or sono sono ferì gravemente la città di Ancona !

Il terribile sisma che cinquant’anni or sono sono ferì gravemente la città di Ancona !

A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (di Monteprandone/in provincia di Ascoli Piceno)

Fernando Ciarrocchi

fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”

Vice-Segretario nazionale del Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 

Editorialista del ” Il Popolo” della Democrazia Cristiana

< Il terribile sisma che cinquant’anni or sono ferì gravemente la città di Ancona ! >

Correva l’anno 1972 quando la città di Ancona, Capoluogo della Regione Marche, fu colpita dalla prima violenta scossa di terremoto.

Uno squarcio degli ingenti danni

Era il 25 gennaio 1972.

Trascorsi alcuni giorni di relativa calma l’attività sismica riprese il 4 febbraio e durò con centinaia di sommovimenti.

Iniziò così il secondo ciclo sismico. Si ebbero ben 600 scosse di cui 15 di intensità tra il 5° e l’8° grado della scala Mercalli. La città dorica iniziò a vuotarsi. Le famiglie dovevano essere al sicuro e in quegli anni la Protezione Civile non esisteva.

Alcuni compiti di soccorso erano espletati dalla Prefettura.

Il Sindaco Alfredo Trifogli in primis riconfermò la normativa antisismica per le edificazioni pubbliche e private già applicata dopo il terremoto del 1930.

Il primo cittadino Trifogli vista la delicata situazione contattò immediatamente la Prefettura per chiedere assistenza attivando le strutture militari presenti in città.

Di pari passo Trifogli si attivò anche presso la Curia Arcivescovile per rendere operative le strutture parrocchiali. Contestualmente non mancò di mettere a sistema i consigli di quartiere già istituiti.

Lo storico Sindaco Prof. Alfredo Trifogli

In questi giorni concitati dove l’emergenza fu la quotidianità l’allora Arcivescovo di Ancona, Mons. Carlo Maccari, fu ricevuto in udienza da Paoli VI desideroso di sapere quanto era accaduto ad Ancona a causa del violento sisma.

Al termine dell’incontro Sua Santità San Paolo VI disse all’Arcivescovo Maccari “La Provvidenza aveva voluto ad Ancona un Sindaco come il prof. Trifogli uomo tenace, realizzatore e guida per città”. Papa Montini aveva conosciuto Alfredo Trifogli negli anni quaranta quando Trifogli era Presidente della FUCI (Federazione Universitaria Cattolici Italiani).

Nel medesimo incontro Papa Montini avendo appreso quanto fatto dalla Diocesi anconetana per assistere i terremotati diede un forte impulso alle Caritas diocesane. Non mancarono gli aiuti. Tra i primi giunsero quelli inviati dalla Fondazione Agnelli.

La cronaca narra che fu lo stesso Avv. Gianni Agnelli a chiamare il Sindaco Trifogli per comunicargli l’invio di 2000 coperte.

Il 5 febbraio 1972 nel pomeriggio l’indimenticato e storico sindaco Alfredo Trifogli ricevette la telefonata dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, On.le Aldo Moro, che aveva saputo della grave situazione sismica da i parenti di sua moglie Eleonora Chiavarelli che vivevano ad Ancona.

Al Sindaco Trifogli giunsero anche le telefonate di vicinanza del prof. Leopoldo Elia, del prof. Beniamino Andreatta e del Prof. Giuseppe Lazzati.

Queste personalità suggerirono al Sindaco Trifogli di prendere contatto con il marchigiano Prof. Enrico Medi scienziato e studioso dei terremoti già Presidente dell’Agenzia Europea “Euratom”. Il contatto non tardò ad arrivare.

Il Prof. Enrico Medi impartì le prime indicazioni comportamentali e inviò ad Ancona le prime strumentazioni di rivelazione sismica. Il prof. Medi fu anche ad Ancona per sopralluoghi e incontri scientifici.

Il marchigiano Prof. Enrico Medi studioso e scienziato .

Con dichiarazione dello stesso Trifogli l’Amministrazione Comunale fu messa in stato emergenziale.

L’altro provvedimento rilievo fu quello di aver provveduto a fornire un ricovero notturno agli anziani che non vollero rientrare nelle proprie abitazioni.

A tal fine furono utilizzati anche i bus cittadini. Ci fu un’azione sinergica tra Comune di Ancona, Curia Arcivescovile e Provincia e la neonata Regione.

Su consiglio dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Le Giulio Andreotti, il Sindaco Trifogli parlò con l’Ammiraglio Ferrari Agradi Responsabile dell’Ammiragliato del Medio e Alto Adriatico, fratello dell’allora Ministro per le Partecipazioni statali.

L’Ammiraglio diede la più ampia disponibilità aprendo la zona top secret per farne deposito in cui le numerose opere d’arte della città furono messe in sicurezza. Fin dalla prima fase la chiesa anconetana aveva mobilitato le sue parrocchie per assistere i terremotati.

Il primo dormitorio con 40 brandine fu allestito preso la chiesa di S. Paolo che essendo di legno dava maggiore sicurezza.

Grazie alla collaborazione che Trifogli ebbe con il Dott. Fulvio Montillo allora Presidente dell’Ospedale di Ancona che consentì l’evacuazione di molti ammalati nelle limitrofe strutture ospedaliere.

Conclusa la prima fase dell’emergenza Trifogli si adoperò affinché a livello culturale venissero varati provvedimenti legislativi ad hoc per la città di Ancona.

A tal fine furono frequenti gli incontri a Roma con l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, l’On.le Giulio Andreotti, con il Sottosegretario On.le Franco Evangelisti, con ministri Ferrari Agradi, Emilio Colombo e Paolo Emilio Taviani.

L’On.le Giulio Andreotti

Da ciò scaturì il varo di provvedimenti per la ricostruzione della città di Ancona.

Non mancarono inoltre anche frequenti interlocuzioni con il Presidente On.le Mariano Rumor che fu in visita ad Ancona, con l’On. le Arnaldo Forlani allora Segretario Politico Nazionale della Democrazia .

L’On.le Arnaldo Forlani allora Segretario Politico Nazionale della Democrazia Cristiana 

La efficace e lungimirante azione amministrativa del Sindaco Alfredo Trifogli nel difficile e drammatico storico del terremoto oltre a comunicare l’amore del Sindaco per la sua città “Ancona dorica civitas fidei” ha dimostrato all’Italia intera che la buona amministrazione è certamente più che possibile.

E che quanto fatto sia nel particolare momento emergenziale, sia nella fase successiva della ricostruzione è stato preso ad esempio per i terribili terremoti del Friuli e dell’Irpinia tanto che il Sindaco Trifogli e i suoi collaboratori furono interpellati dall’On.le Giuseppe Zamberletti padre fondatore della Protezione civile italiana.

 

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