A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi
di Monteprandone (in provincia di Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *
Coordinatore della Redazione giornalistica de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< IL “VILLAGGIO DEL CUORE”: TESTIMONIANZA DI UNA AUTENTICA SOLIDARIETA’ ! > * prima parte
In questo particolare momento storico parlare oppure occuparsi di solidarietà appare quasi scontato, anzi in alcuni casi sembra essere comunque scontato a prescindere.
Si fa un gran parlare ed anche a scrivere fiumi d’inchiostro sullo sconfinato pianeta del Terzo settore e del Volontariato.
Un ambito che qualifica sempre e comunque positivamente una qualsiasi comunità locale fino a comprendere una nazione.
Dedicarsi al prossimo nelle forme più svariate vuol dire porre in essere il precetto evangelico per eccellenza: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Forte di questa impostazione solidaristica di matrice cristiana, nonostante il suo impegno a 360° gradi nel Volontariato, principalmente rivolto ai più fragili e bisognosi, abbiamo potuto incontrare la Dott.ssa Idalia Trevisan, di Sanremo, in provincia di Imperia.
Idalia Trevisan, Presidente Nazionale del “Villaggio del Cuore” è anche Segretario Regionale del Dipartimento < Sviluppo – Marketing – Comunicazione > della Democrazia Cristiana della Regione Liguria: nomina conferitagli dal Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana Dott. Angelo Sandri.
D) Oltre all’impegno quasi totale nell’Associazione “Il Villaggio del Cuore” anche l’impegno politico nel partito di ispirazione cristiana. Come riesce a portare avanti entrambi?
R) Relativamente a questo aspetto devo dire un grazie particolare a mia mamma la quale mi ha cresciuta nel massimo rispetto dei valori e degli impegni che uno deve scindere, scernere, valutare.
E poi – una volta presa la decisione di assumersene l’onere e l’onore – deve sempre e comunque portarli a termine, rispettando e dando sempre il massimo possibile.
Per cui memore dei suoi insegnamenti, pur sapendo che la giornata è formata da 24 ore, ne lavoro si 20, ma porto a termine ogni progetto ed ogni iniziativa mettendo da parte l’eventuale stanchezza poichè è questo che mi dà grande soddisfazione – soprattutto interiore – e che mi rende davvero serena e felice.
D) Ma torniamo a “Villaggio del Cuore”. Può illustrarci alcune coordinate storiche: chi ha ideato questa associazione e quando inizia ad essere attiva? A chi si rivolge? Ha alcune sedi?
R) CHI SIAMO…
Anche se sembra ieri, sono ormai passati quattordici anni da quel 9 luglio 2008 in cui accompagnai mio figlio alla sua consueta lezione di equitazione.
Credevo fosse un giorno come tanti altri ma, in breve capii che ebbe del miracoloso oltre che divenire l’input di una nuova vita possibile.
Accadde quel che ancora oggi non posso definire altro che un’espressione d’amore al di là dell’umano.
Al centro di questo piccolo grande miracolo si trovarono Eleonora – una bambina autistica – (la compagna di corso di mio figlio) e la sua cavalla Clare.
Sembra quasi incredibile, ma la cocciutaggine di Clare nel non voler proseguire il normale svolgimento della lezione, fece sì che Eleonora, avvicinandosi con amore e dolcezza come mai si è vista, per la sua prima volta poté parlare e riferendosi al pertinace equino disse: «Clare, io ti voglio bene; andiamo!».
Giuro di non ricordare la reazione del cavallo ma giuro altresì di ricordare le nostre di genitori, bambini, ragazzi, insegnanti e presenti tutti: non credo sia necessario far menzione degli occhi sgranati e vividi di lacrime, le gambe tremanti, il cuore che non resisteva alla cassa toracica; non credo serva, non potete, o forse si, immaginare quali emozioni hanno percorso il cielo e la terra di quel maneggio lì nel mezzo.
L’incredulità su ciò che ebbe a verificarsi, si trasformò da subito in una festa incredibile, non credibile per la portata di gioia, gioia che non stento a paragonare a quell’espressione al di là dell’umano di cui scrivevo poche righe sopra.
In quel festoso marasma generale, tirai fuori un lampo di genio e la voce mi uscì d’impeto «Se con gli amici che vorranno seguirmi nella follia provassimo a ragionare e pensare come le persone portatrici di Handicap, forse riusciremmo a progettare un qualcosa che ancora non esiste qui in Italia, qualcosa che sia “come un vestito tagliato su misura” per loro».
Tutti noi, giustamente per carità, pensiamo e ragioniamo da persone normo dotate però, se effettivamente ci fosse un luogo o un’associazione dove loro e le loro famiglie potessero sentirsi davvero integrati e integrarsi nella società, o meglio ancora, se le persone normodotate potessero integrarsi nel mondo delle persone portatrici di Handicap, sarebbe qualcosa di eccezionale nella sua straordinaria normalità.
Da quella sera, dove la mia mente cominciò a macchinare sul da farsi, cominciai a interrogare la rubrica ed attaccarmi al telefono per rendere partecipe ogni amico e conoscente nonché invitarlo ad essere, innanzitutto, membro di una nascente associazione -questa- e conseguentemente, reale attivista dei propositi della stessa.
Gli innumerevoli incontri e poi colloqui con le famiglie di disabili, confermarono in noi la triste verità di Istituzioni e Partiti Politici dai grandi paroloni e facili promesse su un “futuro possibile” per i figli o familiari disabili ma che si rivelavano – più o meno puntualmente – pure falsità e mezze verità dai risvolti cinici ed assai calcolatori.
Non credo sia più l’ora di tollerare!
Se le Istituzioni sono lontane dall’aiutare veramente chi ha bisogno e trattano a volte con sufficienza anche Associazioni come la nostra, il < Villaggio del Cuore >, crescono attraverso i piccoli passi fra la gente comune che ci sprona a non mollare, ci segue e così incoraggiati, il progetto prende man mano corpo; l’anima già c’è ed è proprio quella gente comune a cui va il mio più sentito ringraziamento.
Qualcuno, negli anni, mi ha fatto notare come le varie tipologie di disabilità sono innumerevoli e mi ha chiesto se era possibile creare un’onda umana contro i falsi valori, i pregiudizi, l’emarginazione, la derisione, il bullismo e l’emarginazione che consegue a tutto ciò: ora lo domando io a voi, è possibile essere quell’onda umana?
L’Associazione ha varie Sedi dislocate sia nel Nord Italia che nel Sud Italia (Sanremo – Padova – Verona – Lodi – Milano – Vicenza – Pisa – Napoli – Salerno – Roma) e spero presto – con varie collaborazioni – anche in Calabria.
Ringraziamo di cuore la Dott.ssa Idalia Trevisan per questa prima parte della sua squisita disponibilità e testimonianza di una solidarietà concreta, vera, che nell’alleviare le sofferenze del prossimo fragile e bisognoso rende tangibile e visibile nella quotidianità il precetto evangelico “Ama il prossimo tuo come te stesso” .
< FINE PRIMA PARTE >
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