Il ricordo del Sen. Tommaso Morlino, orgoglio lucano e democristiano !

Il ricordo del Sen. Tommaso Morlino, orgoglio lucano e democristiano !

A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)

fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651 *
Vice-Segretario nazionale Vicario del Dipartimento “Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 
Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 Il ricordo del Sen. Tommaso Morlino, orgoglio lucano e democristiano !

On.le Peppino Molinari

Dall’On.le Peppino Molinari, già eletto nella lista della Democrazia Cristiana per la Basilicata alle elezioni politiche, riceviamo e pubblichiamo volentieri un affettuoso ricordo del Sen. Tommaso Morlino in occasione del quarantennale della sua dipartita.

Il Sen. Tommaso Morlino è stato più volte Ministro della Repubblica Italiana e Presidente del Senato della Repubblica, seconda carica dello Stato.

Sen. Tommaso Morlino

<< Il 6 maggio 1983, quarant’anni or sono, moriva a Roma Tommaso Morlino.

E’ stato tra i fondatori della Democrazia Cristiana, dirigente nazionale dei gruppi giovanili, Vice-Segretario provinciale della D.C. di Potenza nel 1954 .

 

Fu eletto nel Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana ed un anno più tardi era a capo dell’ufficio legislativo del Ministero dell’Agricoltura guidato da Emilio Colombo.

Giulio Andreotti ed Emilio Colombo

Nel 1954 entrò a far parte della Direzione centrale della Democrazia Cristiana, dove fu chiamato a dirigere l’ufficio enti locali fino al 1964 allorquando diventò Vice-segretario nazionale del partito dello Scudo Crociato.

Nel 1968 Aldo Moro lo volle candidare nel collegio senatoriale di Lecco dove venne eletto fino al 1979.

Fu cinque volte nominato ministro delle regioni, della pubblica amministrazione, della programmazione e della giustizia ed infine prima vice e poi presidente del senato.

L’indimenticato On. Aldo Moro

Si definiva uomo del Sud e fu un grande innovatore della programmazione e della politica economica.

In relazione al Mezzogiorno non esitò a denunciare già nel 1970 il grave e drammatico rischio che la questione meridionale potesse essere eliminata e non risolta.

Il già Presidente della Repubblica Francesco Cossiga

La cultura riformatrice portò Morlino a diventare uno dei principali protagonisti sul tema delle autonomie locali.

Con le regioni- sosteneva Morlino- si attua il disegno della Costituzione repubblicana, si concretizzano gli ideali autonomistici dei  cattolici democratici.

Morlino fin dal 1959 aveva avviato un sodalizio politico con Aldo Moro che col passare degli anni si era tradotto in un rapporto intenso e profondo.

Moro e Morlino erano animati da comune aspirazioni ed obbiettivi e rispetto alla scelta regionalista entrambi erano preoccupati che un’eccessiva frammentazione dei poteri e delle competenze potessero nuocere all’unità dello Stato.

Quanto attuale è ancora il loro pensiero !

Tommaso Morlino con Aldo Moro e Benigno Zaccagnini

Morlino, ad un mese dalla scomparsa di Aldo Moro dichiarò:

“Il vuoto da Lui lasciato è incolmabile! Il suo magistero era totale!”

Ancora oggi, nell’avvicinarsi della ricorrenza dell’assassinio di Aldo Moro non possiamo non condividere appieno questo suo pensiero ! >>.

Il Segretario reg.le della D.C. Basilicata Arch. Nuccio Flammia con l’On. Peppino Molinari

Anche l’attuale Segretario politico della Democrazia Cristiana della Regione Basilicata e Segretario Organizzativo nazionale Vicario della Democrazia Cristiana italiana Arch. Carmine Pio Flammia (Melfi/PZ) ha voluto unirsi alle apprezzate parole che sono state espresse dall’On. Peppino Molinari in ricordo della figura del Sen. Tommaso Morlino.

Ed anche il Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana dott. Angelo Sandri (Cervignano del Friuli/in provincia di Udine) ha voluto sottolineare come sia importante – soprattutto al giorno d’oggi – ricordare figure così significative della storia d’Italia e della Democrazia Cristiana, così come in maniera indiscutibile lo è stata quella del Senatore Tommaso Morlino.

Attingere al bagaglio valoriale di queste persone è illuminante e formativo per chi oggi intende riproporre con forza la presenza della Democrazia Cristiana.

Con il preciso intendo di ridare alla D.C. quel ruolo che merita sulla scena politica italiana !

E nella convinzione che la Democrazia Cristiana possa dare un contributo fondamentale alla soluzione dei problemi esistenti, in una logica di progresso e di equilibrio sociale, nel rispetto di quei principi di libertà e di democrazia contenuti nella Carta Costituzionale della nostra Repubblica !

 

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Rodolfo Concordia
1 anno fa

Tommaso Morlino è stato un grande Democristiano ed un politico che ha avuto sempre il rispetto dello Stato, delle Istituzioni ed un uomo del Sud, ancorato ai valori storici della sua terra e portatore sano delle attese e dei bisogni del territorio. Il suo stretto legame politico con Aldo Moro vissuto con la ragione e con il cuore, ha affinato la consapevolezza dei problemi e l’esigenza di una programmazione attenta degli obiettivi commisurati alla crescita umana ed alle disponibilità delle risorse pubbliche. Per questa ragione ha introdotto nel tessuto politico il concetto di programmazione come metodo di lavoro che ha valorizzato e rincorso in ogni impegno nelle Istituzioni in cui è stato impegnato. Ma è stato anche un grande uomo del Sud consapevole dei suoi problemi e della Speranza nella capacità della Polica di essere lo strumento per realizzare uno Stato ed una Società Solidale che guarda al domani senza voli pindarici e promesse lontane dalla realtà, ma con una programmazione degli obiettivi di crescita, sociale,civile ed economica che corrispondesse alle attese del Meridione. Ma fu anche una voce che pur riconoscendo il valore del decentramento istituzionale istaurato con la creazione dell’Istituto della Regione, avvertiva che ciò non avrebbe dovuto significare la crescita della forbice delle diseguaglianze ed una disparità di assegnazione delle Risorse Pubbliche che avrebbero aumentato e non diminuito le differenze fra le regioni.