L’incontro di ieri 10 Ottobre, con il giornalista Paolo Cucchiarelli, introdotto da Salvatore Bernocco, presidente di “Ruvo Democratica e Cristiana” ed esponente della Democrazia Cristiana, special guest mons. Fabio Fabbri, Prelato d’Onore di Sua Santità, che ebbe un ruolo significativo nella triste vicenda di Aldo Moro, è stato un successo.
La numerosa ed attenta platea ha potuto ascoltare la testimonianza di mons. Fabbri e le incalzanti argomentazioni di Paolo Cucchiarelli sull’ultima notte di Moro e non solo. Tra i presenti all’incontro il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, l’ex sindaco di Ruvo di Puglia dott. Matteo Paparella, una delegazione di Fratelli d’Italia, il rag. Nicola de Leo, ultimo segretario della DC ruvese e moroteo, il dott. Salvatore Di Rella, reggente dell’associazione politico-culturale INSIEME, esponenti di “Noi con l’Italia”, il moroteo Vito De Leo, Mario Albrizio, il dott. Angelo Ferrieri, amici di Corato e di Terlizzi.
Oltre 100 i partecipanti ad un incontro che ha svelato, fra l’altro, cosa sia realmente accaduto nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 e chi sia stato l’assassino di Moro, andando ben oltre le insufficienti conclusioni della Commissione Fioroni. Agli organizzatori è pervenuto il saluto del Vice Segretario politico vicario nazionale della DC, Mariagrazia Lenti, e del Segretario regionale Puglia della DC Antonio Clarizio.
L’ultima notte di Aldo Moro. Dove, come, quando, da chi e perché fu ucciso il presidente DC
La vicenda del rapimento e della morte di Moro rimane fra le più misteriose e peggio spiegate della nostra Storia, e fra le meno compatibili con le versioni ufficiali che continuano ad essere propagandate da commissioni d’inchiesta, stampa e TV. “L’ultima notte” di Aldo Moro di Paolo Cucchiarelli rappresenta una tappa decisiva e irreversibile verso il chiarimento della reale dinamica e dei motivi profondi di quei tragici 55 giorni.
Qui Cucchiarelli ricostruisce – grazie a documenti inediti, nuove testimonianze e perizie, fotografie mai viste prima – il rapimento, la prigionia e le ultime ventiquattr’ore del presidente DC, scardinando pezzo dopo pezzo il castello di menzogne costruito negli anni. Ne emerge una realtà sconcertante, fatta di operazioni d’intelligence internazionali – che per la prima volta vengono qui precisate, con tanto di nomi e cognomi -, trattative fra istituzioni e terroristi, patti con la malavita organizzata, personaggi rimasti totalmente ai margini delle vicende giudiziarie. Anche se il termine è ormai screditato, proprio di un complotto bisogna parlare: un piano articolato, volto alla distruzione politica e poi fisica di quello che sarebbe con ogni probabilità divenuto il presidente della Repubblica.
Redazionale a cura di Antonio Gentile e Pierpaolo Foti.
La chiave del mistero è quella della mancata perquisizione dell’appartamento ove era tenuto prigioniero l’onorevole Aldo Moro. Negli anni di piombo ero un poliziotto e vi posso garantire che quando vi era un’ordine di perquisizione le porte si abbattevano. Anche io sono stato schedado dalle brigate rosse e ho conosciuto personalmente molti di loro. Nn tutti erano daccordo ad uccidere l’onorevole Moro ma vi è stato sicuramente un imput esterno. Grazie pet avermi ascoltato