A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi
di Monteprandone (in provincia di Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *
editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della Redazione giornalistica de < IL POPOLO >
< Intervista al Prof. Antonio Romano: necessario sostenere il reale sviluppo socio-economico-turistico del Sud Italia >.
< SECONDA PARTE>.
Concludiamo la nostra intervista al Prof. Antonio Romano, noto socio-economista di fama internazionale.
Nonostante i suoi numerosissimi impegni il professore ha dedicato volentieri un pò del suo tempo a questo momento di approfondimento su di una problematica di vitale importanza per un ulteriore impulso allo sviluppo socio-economico del Sud del nostro Paese, con particolare riferimento – nella fattispecie – per tutto ciò che attiene la Ferrovia < Ferrandina-Matera >.
Non poteva esserci persona più adatta del prof. Antonio Romano a scambiare qualche battuta in merito dato il suo ricco e autorevole “curriculum”.
Ricercatore in materia di Programmazione Economica, Micro e Macroeconomia Territoriale, Debito Pubblico, Future Sociopoly, Socioeconomia, Economia ed Etica Economica, Sharing Economy, Sociologia dei Gruppi, Sociologia Sapiens 5.0, Educazione Sociale Positiva ESP e Imprese Familiari.
Sviluppatore del Mix Marketing <10 P’>, Ideatore del Metodo Romano.
Professore di Discipline Economiche. Specialista in Economia del Tempo – Economia Sapiens 5.0, Strategie d’Impresa.
D) Le numerose istanze che sorsero conseguentemente sottolineavano l’isolamento della città dalle aree attraversate dalla rete ferroviaria nazionale, causando un impatto negativo su una voce importante dell’economia locale: il turismo, che da risorsa si è trasformata in criticità?
R) Come è notorio, pur avendo un potenziale turistico molto particolare, la città di Matera è stata per tutto il secolo scorso un luogo di emigrazione e uno scarso attrattore turistico.
L’industria cinematografica prima e la ristrutturazione dei Sassi dopo, hanno cambiato il sentiment turistico.
Negli ultimi 20 anni il turismo a Matera è diventato una realtà non ancora consolidata e questo a causa della mancanza di un marketing territoriale ben strutturato ed anche per l’isolamento ferroviario non è ancora risolto.
Fintanto che Bari-Matera-Ferrandina non sarà una linea diretta a scartamento ordinario, collegata alla rete nazionale, i flussi turistici non aumenteranno, così come non aumenteranno le ricadute socioeconomiche.
Come spesso accade nel nostro paese, le infrastrutture sono realizzate quando le opportunità e le occasioni sono passate.
Per la città ad esempio, si è persa una grande occasione, in quanto sia il sistema ferroviario che quello viario non sono stati attivati prima di < MATERA 2019 – Capitale Europea della Cultura >.
Ed oggi, con grave ritardo, si impiegano risorse per completare (chissà quando) il semi-collegamento ferroviario alla rete nazionale, pur sapendo che i flussi turistici verso la città transitano al 80 % da nord est, ovvero dalla Puglia, ovvero attraverso il Porto/Aeroporto/Stazione FS di Bari, mentre l’investimento in questione si è progettato a sud ovest, raccogliendo scarsissimi flussi turistici e scarsissimi risultati socioeconomici.
D) Nel 1986 ebbero inizio i lavori di realizzazione della tratta ferroviaria Ferrandina-Matera La Martella non ancora terminati; la città di Matera resta raggiungibile per ferrovia solo da Bari tramite la linea ferroviaria a scartamento ridotto delle Ferrovie Apulo Lucane.
Nel 2016 la Commissione Bilancio della Camera ha approvato lo stanziamento di 210 milioni di euro per il completamento della linea ferroviaria.
Lo considera un motivo di concreta speranza per una reale ripartenza socioeconomica-turistica dell’intero territorio?
R) In questi ultimi anni si è pensato a un nuovo finanziamento di 210 milioni per concludere i lavori nel 2026 ed anche la Regione Basilicata è intenzionata a collocare risorse.
Insomma, se mai un giorno vedremo conclusa l’opera, avremmo speso come minimo 430 milioni per soli 20 km di ferrovia (220 milioni prima e 210 oggi): ovvero la pazzesca cifra di 21,5 milioni di euro per chilometro elettrificato.
Personalmente sono sempre stato un epigono “dell’investimento sulle cose e non sulle persone”, in quanto in economia, sono i valori moltiplicativi che creano sviluppo socioeconomico e per non venir meno al suddetto paradigma, sono convinto che questa infrastruttura porterà il suo contributo allo sviluppo di Matera e della sua provincia.
Ma vorrei anche sottolineare che è l’insieme armonico e programmato di vari investimenti che crea uno sviluppo costante che si mantiene nel tempo.
Per soddisfare questa metodologia sarebbero essenziali alcuni investimenti: 1) collegare la costruenda Ferrandina-Matera alla Matera-Bari elettrificata e con scartamento ordinario, 2) investire nel raddoppio viario della Matera-Metaponto, 3) riprendere il dimenticato progetto della ferrovia Reggio Calabria-Metaponto-Matera-Foggia.
In sintesi, un piano territoriale integrato per fare di Matera un centro turistico ed uno snodo ferroviario di prim’ordine e non una semplice stazione ferroviaria di arrivo a binario tronco della rete nazionale.
Matera e la sua provincia, hanno tutte le carte in regola per aspirare ad uno elevato sviluppo economico di lungo periodo, ma è essenziale che gli investimenti siano integrati e coesi, che vedano infrastrutture, territorio, risorse e società, inserite in forma armonica in un vero piano socioeconomico territoriale.
Professore la ringraziamo infinitamente per la sua attenzione, disponibilità , per il suo competente contributo e per le sue proposte.
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