Padre Enzo Fortunato, giornalista, direttore della sala stampa del sacro Convento di Assisi e direttore della rivista “San Francesco, patrono d’Italia”, mensile a cui collaborano giornalisti affermati e tradotta in molte lingue tra cui inglese, cinese e arabo. Ha collaborato anche con “La Repubblica e il Corriere della Sera”. Ha curato la rubrica del TG 1 “Dialogo” in onda sabato alle ore 8,20, ha un suo profilo Facebook su: https://www.facebook.com/pg/padreenzofortunato –
Ha accettato di rilasciarmi questa intervista per “Il Popolo” e lo ringrazio sentitamente.
Buonasera Padre Enzo,
Pochi giorni ci separano ormai dal 9 giugno, data in cui avrà luogo “Con il cuore, nel nome di Francesco” la maratona di solidarietà promossa dai frati del Sacro Convento di Assisi, un appuntamento molto sentito dalla gente. Ci può parlare di questa iniziativa e darci qualche notizia in anteprima?
Sarà il primo evento live della RAI, di Rai 1 in modo particolare insieme a Radio Rai 1, con la presenza straordinaria di Gianni Morandi, praticamente sarà una serata dove lui e Carlo Conti saranno i protagonisti. Ma non è tanto la serata in se quanto il motivo principale della serata, cioè una maratona di solidarietà per le ns. famiglie italiane e per coloro che non riescono più a riprendere l’attività, per le persone che non riescono più ad arrivare a fine giornata, alla luce del dramma che le nazione e il mondo stanno vivendo, che è sicuramente un dramma umano ma anche economico.
E allora Assisi vuol riaccendere la speranza e questa speranza ha un nome: la solidarietà. Perché sarà la strada che tutti noi saremo chiamati a percorrere in questo momento così difficile della ns. epoca.
Quest’anno – oltre che per vari progetti internazionali tuttora in corso – le offerte raccolte serviranno per aiutare gli italiani in difficoltà a causa della pandemia che ci ha colpito. Voi francescani avete un osservatorio particolare tramite le Vostre mense sparse in tutta Italia. Che cosa ci può dire sulla situazione attuale della popolazione italiana e sulla povertà che sembra sia aumentata di molto?
Noi assistiamo migliaia di famiglie povere al di sotto della soglia della povertà. Tutto questo ci interroga profondamente e ci fa dire che abbiamo bisogno necessariamente di stare accanto a queste persone. San Francesco ha speso la sua vita interamente per i poveri e c’è una frase che ci aiuterà a camminare: finchè abbiamo tempo operiamo il bene. Questo è il tempo dell’opportunità per fare il bene. Poi é evidente che tutti i conventi francescani in Italia rappresentano i segnali di allarme di una situazione che è davvero drammatica.
Seguendo personalmente la Sua pagina Facebook e soprattutto le Sue dirette sul web, ho potuto constatare l’enorme seguito che Lei ha fra la gente e l’affetto che esiste sia nei suoi confronti che in generale verso i frati francescani. Come spiega questo diffuso stato d’animo verso il Vostro ordine?
Io vedo, e ogni volta mi meraviglio, che migliaia e migliaia di persone si collegano ogni mattina ed ogni sera. Tutto é nato per stare vicino alla gente durante il momento iniziale della pandemia. Andando avanti ho notato che c’è davvero una sete di spiritualità ma soprattutto una sete di parole buone e ancor di più una sete di persone che, come Francesco, vogliono vivere un mandato cioè ricostruire, ricominciare, riprendere e qui ci sono di mezzo soprattutto i fili della spiritualità. Il resto lo affido tutto al Signore, cerco di fare davvero tutto con molta semplicità ponendomi prima di tutto in ascolto perché quello che porto sulle dirette Facebook è in fondo quello che le persone mi dicono. E sono tantissime le lettere ed i messaggi che arrivano, centinaia e centinaia se non migliaia.
Lei è il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento e del mensile San Francesco patrono d’Italia. Quest’ultimo (che conosco molto bene essendo sempre stata mia madre una Vostra affezionata lettrice) ha fra i suoi collaboratori importanti giornalisti ed è tradotto in molte lingue. Cosa significa e quanto è importante la comunicazione per il Sacro Convento e per i frati francescani?
Io credo che un “antesiniano” proprio della comunicazione sia stato San Francesco. Quando con la rivoluzione del linguaggio si accorse che la gente non capiva il latino andando in chiesa e iniziò a parlare e a predicare in volgare. Il Cantico delle Creature, in fondo, è questa espressione che nasce dal cuore del popolo italiano. Come diceva Vincenzo Gioberti dal più santo degli italiani il più italiano dei santi e siamo su quella scia d’onda, siamo un po’ connessi con questa esperienza francescana che ci porta a rimodulare giorno dopo giorno, tempo dopo tempo un linguaggio che cerca di arrivare al cuore. Per noi questa è comunicazione, altrimenti diventa qualcosa di esclusivo per una élite di persone. Noi invece vogliamo far sì che la comunicazione ci porti a vivere un’inclusività quanta più ampia possibile. Proprio nella consapevolezza che nulla è grande dinanzi a Dio, ma tutto ugualmente degno.
Viviamo in un momento molto particolare causa anche la pandemia, la crisi sociale ed economica, l’aumento della povertà e la gente sembra che si sia molto incattivita. Quale consiglio può darci per farci tornare più buoni e rispettosi verso gli altri?
A me viene in mente una frase di S. Filippo Neri: “state buoni se potete”. Vorrei dire alle persone che a volte non si sentono ascoltate, sono arrabbiate verso una politica che non l’avvertono vicina oppure verso una politica che è stata foriera di odio o ancora verso una chiesa che a volte non è capace di testimoniare in maniera profumata il Vangelo di Cristo e allora la parola che facciamo nostra è: Comprensione. La comprensione che però semini, nonostante tutto, il bene. Abbiamo bisogno di seminare il cuore dell’uomo senza cadere nelle trappole dell’odio.
Caro Danilo, come stai?
L’anno scorso durante questo periodo, a breve distanza dalle Elezioni Comunali Amministrative della mia città, che hanno portato alla vittoria della candidata sindaco dott. ssa Paola Lungarotti, in cui anche io mi sono candidata per l’elezione a consigliere comunale con la Lista civica Popolari di Bastia Umbra (PG) – Bastia Popolare, in concomitanza con le elezioni europee per il rinnovo del parlamento europeo, come ben puoi ricordare, sono stata ‘chiamata in causa’ da un mio collega di lista, nonché, noto e stimato avvocato di origini siciliane, con cause di medio-alto spessore presso il Tribunale della provincia di Perugia, a proporre un articolo che ho personalmente scritto ed inviato alla segreteria del sacro convento di Assisi (PG), perché aveva ritenuto opportuno che io potessi effettuare una proposta descrivendo la sua personalità in veste di cantautore, derivante dal suo arduo desiderio di partecipare a questa competizione canora, ‘Con il cuore nel nome di Francesco’; ed io non solo ho inviato una lettera di richiesta descrittiva e dettagliata riguardo la proposta del cantautore, ma addirittura avevo contattato la segreteria.
Complimenti per l’articolo, che condivido negli aspetti fraterni della vita di noi umbri, che viviamo nei luoghi limitrofi ad Assisi (PG), ed abbiamo finalmente ripreso le attività eucaristiche parrocchiali.
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti.
Valentina Mancinelli