La redazione de il Popolo ha incontrato il prof. Ivan Potì, e gli ha concesso un’intervista, persona di spicco della cultura italiana, ha tenuto corsi presso l’Università del Salento, la LUME e in varie regioni d’Italia.
Ma chi è il prof. Ivan Potì ?
Ha prestato servizio di ruolo presso il Servizio Centrale della Riabilitazione dell’ A.S.L. LECCE con sede in Lecce. Specializzato in Psicologia dell’handicap e dell’Età Evolutiva. Già docente presso scuole pubbliche e private, esperto nella gestione educativa, mediazioni, controversie e trasformazione dei conflitti (ricerca, formazione, consulenza e progettazione in ambito socio-sanitario, scolastico, familiare e nei rapporti cittadino-istituzioni). Ha collaborato con il Centro Psicopedagogico della Pace e la Gestione dei Conflitti con sede in Piacenza. E’stato il fondatore e il corresponsabile del Centro Studi I.E.M.A.S.P.A.A (Interventi Educativi e Metodologie Applicate ai Soggetti con problemi di Adattamento e di Apprendimento) in Lecce. Ha fondato l’Associazione Culturale per la Conoscenza Educativa e Grafopsicologica (A.C.C.E.G.). Specializzato presso l’Istituto di Indagini Psicologiche – UIM di Milano – Scuola Marchesan, già Libera Postuniversità Internazionale e abilitato alla docenza accademica per i corsi specifici in Psicologia della Scrittura. Coordinatore e consulente editoriale per PROGECA edizioni. Docente in Grafopsicologia.
Prof. ci può parlare del suo approccio alla materia a cui lei ha dedicato tanta parte della sua vita di studioso?
Si: ad essere sincero, mi sono approcciato anch’io alla Psicologia della Scrittura con un po’ di scetticismo. Quando l’amatissimo professore don Gaetano Quarta, prematuramente scomparso, ordinario di Psicologia presso l’Università di Lecce con cui avevo l’onore di collaborare, propose in Istituto di attivare un Corso di Perfezionamento presso l’Ateneo salentino, in verità, io lo accolsi con qualche perplessità. Fu comunque attivato. Io vi partecipai…mi appassionò… tanto da indurmi ad iscrivermi alla specializzazione quadriennale a Milano presso l’Università della Nuova Medicina allora retta dal prof. Rolando Marchesan, figlio del caposcuola della Psicologia della Scrittura: Marco Marchesan. Dopo i quattro anni di specializzazione ho iniziato a collaborare con l’Istituto milanese e, soprattutto, a stretto contatto con Rolando. E’ iniziata così la mia attività di docente e formatore in Psicologia della Scrittura costellata da studi e pubblicazioni, impegno peritale, corsi tenuti presso Istituti scolastici in varie regioni e interventi in numerosi convegni. Il tutto accanto al mio lavoro primario presso l’ASL di Lecce da cui sono ormai in pensione.
Ci parli un po’ della interessante e intrigante materia
La Grafopsicologia o Psicologia della Scrittura è una disciplina, spesso contrastata anche da alcuni ordini professionali, che studia la psicologia dell’Io umano attraverso le caratterizzazioni del linguaggio scritto e permette di conoscere, attraverso una “Grafoanalisi”rigorosa e approfondita di un prodotto grafico (scrittura, disegno, scarabocchio), la personalità di chi scrive, nelle sue minime sfumature, sia dal punto di vista dell’intelligenza (l’apprendimento, la memoria, l’attenzione…), sia dal punto di vista affettivo (i sentimenti, le emozioni, l’energia vitale, le strategie difensive, le modalità comportamentali, le compatibilità di coppia e così via).
Si tratta, data la sua fortissima attendibilità, di un test di conoscenza sia diagnostico che prognostico. Emergono infatti le condizioni psichiche, fisiche, intellettuali e morali di una persona. In senso generale il termine “Grafoanalisi” indica l’analisi della personalità del soggetto scrivente e ciò attiene al lavoro dell’analista o psicologo della scrittura. In senso giudiziario, lo studio della scrittura consente la verifica dell’autenticità o falsificazione di firme o documenti e ciò attiene al lavoro del perito grafico.
La Grafoanalisi è uno strumento utile finalizzato alla conoscenza della personalità dell’individuo e/o di riscontro, con la refertazione in perizia grafico-legale. È facilmente intuibile l’utilità e la preziosità ai fini di una migliore conoscenza di sé, oltre che degli altri per i grandi vantaggi che tutto ciò può comportare. Ha lo scopo di fornire informazioni adeguate non solo a chi si occupa di educazione e formazione, ma anche a coloro che svolgono attività e professioni di diverso genere.
Quali corsi si seguono per diventare Psicologo/Analista della Scrittura/Grafologo
Corsi di Laurea Universitari permettono il conseguimento del Diploma di Laurea in Tecniche Grafologiche. (Università degli Studi di Urbino e L.U.M.S.A. di Roma, mi pare anche l’Università di Chieti) e numerose Scuole ed Istituti Grafologici Superiori rilasciano il Diploma di Consulente Grafologo. L’Istituto di Indagini Psicologiche di Milano dell’Università della Nuova Medicina, purtroppo dal 2015, non esiste più, da quando è venuto a mancare il prof. Rolando Marchesan.
Il piano di studi delle varie scuole comprende lo studio approfondito della Psicologia in quanto ogni movimento grafico (ogni tratto, ogni lettera, ogni accento, ogni parola) è simbolo di un movimento psicologico, ma anche della Neurofisiologia, dell’Epistemologia, della Pedagogia, e via dicendo, data l’enorme importanza delle correlazioni interdisciplinari, quando l’oggetto di studio è l’essere umano.
Ha avuto tantissimi allievi nel corso della sua carriera professionale…
Si tanti… ricordo e mi fu riferito, che per un corso a numero chiuso, attivato presso l’Università del Salento, si era formata una fila sin dalle prime ore del mattino e molti non riuscirono ad iscriversi. Devo dire che tutti, dico tutti i miei allievi e le mie allieve, hanno partecipato ai miei corsi con molto interesse e applicazione e qui colgo l’occasione per ringraziarli e salutarli. Molti di loro hanno continuato gli studi e conseguito la specializzazione sia da Psicologo/Analista che da Perito Grafico a base psicologica. Alcuni sono giunti alla realizzazione di validissime pubblicazioni. Come della, dott.ssa Anna Rita Santoro è una di loro. Lei ha il merito di aver pubblicato due lavori di altissima qualità e mi riferisco al recente: Prospetto psicografico di Aldo Moro, per i tipi di Editrice Italia Semplice e il meno recente ma altrettanto importante: Grafopsicologia – Profilo psicografico di Giuseppe Melli, per i tipi di Locorotondo Editore. Per me doti già note “bravura, competenza professionale e alta sensibilità umana” sin dal momento che ho avuto il piacere e l’onore di averla avuta come allieva.
Ma potrei citarne tante e tanti altri, ci sarebbe un elenco lunghissimo… Tra questi ho il piacere di segnalare una pubblicazione molto avvincente della dott.ssa Maria Evelina De Matthaeis: Il Profumo di Melissa – dallo studio grafologico degli scritti di Melissa Bassi – La ragazza vittima dell’attentato presso la scuola di Brindisi il 19 maggio 2012, un elaborato che mi ha provocato emozioni. Sono fiero di sapere che i miei allievi proseguono lo studio e la ricerca di continua, ad offrire fotogrammi di realtà interiore che con altre tecniche è difficilmente riscontrabile.
Un’ultima considerazione… al giorno d’oggi visto che nessuno scrive più con penna su foglio… è ancora valido il test Psicologico della Scrittura?
Sarà valido finché vorremo considerarlo tale, con le prerogative, le esigenze, le pretese e gli elementi specifici richiesti che ho esposto, spero in maniera chiara.
Ringrazio tutta la redazione de “il Popolo.news” e la dott.ssa Anna Rita Santoro, mia valente allieva nel corso di Criminologia, Psicologia Giuridica e Grafopsicologia Applicata a Lecce, con la vostra disponibilità, mi avete dato l’occasione per parlare di questa materia, la Psicologia della Scrittura appunto e mi consente di porla all’attenzione di alcune realtà che tutt’oggi la ignorano, nonché di sfatare quell’alone di scetticismo e mistero che da sempre la circondano.
Redazionale curato da Antonio Gentile e il supporto tecnico intervista Dr.ssa AnnaRita Santoro.