A cura di Dott. Ferdinando Ciarrocchi
di Monteprandone (provincia di Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della Redazione giornalistica de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
e di Dott. Angelo Sandri
di Cervignano del Friuli (provincia di Udine)
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Direttore Responsabile de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< KIEV 2022 >
Cresce il dissenso popolare nei confronti della orrenda invasione da parte delle truppe sovietiche al soldo del Dittatore Vladimir Putin.
Il dittatore russo è paragonabile ormai – per ferocia e dissennatezza – al suo triste predecessore Adolf Hitler e che come lui sarà condannato dalla Storia per gli orrendi crimini di guerra commessi in questa sanguinosa invasione del libero Stato dell’Ucraina, senza parlare di tutto il resto che è ormai sotto gli occhi di tutti.
Sentimenti di indignazione e di condanna per un modo di fare esecrabile e dissennato che sta conducendo il mondo sul baratro di un prossimo conflitto nucleare dalle conseguenze devastanti.
Si fa interprete di questi sentimenti il Segretario regionale del Dipartimento <Cultura – Arte e Spettacolo > della Democrazia Cristiana della Regione Sicilia Salvatore Zito (di Trapani) il quale ha inviato alla Redazione del nostro giornale una poesia intitolata < Kiev 2022 > e che volentieri sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori.
< KIEV 2022 >
Neri sparvieri dalle bianche ali acciaiose
e dalle sfavillanti insegne che ricordano
le nere croci uncinate
si abbattono a stormi sulle umani prede
ed è sotto il loro impetuoso artiglio infuocato che il cemento e il ferro
si sgretolano come sabbia.
Freme e trema il cuore degli uomini vedendo là nel freddo schermo televisivo
le lunghe file degli infelici
che disperatamente lottano per sopravvivere.
Ed io scorgo tra loro
il volto innocente dei bambini
solcato da calde e lucenti lacrime
e sento anch’io pervadere la mia anima
da un dolore struggente
e penso con tristezza:
“dove saranno finite le loro tenere madri, rese vedove, da una sanguinosa invasione”.
Poi all’improvviso, mi accorgo, che le loro lacrime hanno dato vita a un fiume, che,
arrivando al mare· porterà un messaggio di pace agli uomini di buona volontà.
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