Editorialista de <IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
e con la collaborazione di
Angela Bonofiglio (Bergamo)
< L’ UTOPIA POSSIBILE DELLA SOLIDARIETÀ >
Un’utopia possibile quella della solidarietà, in cui si possa essere autenticamente liberi anche senza disegnare confini ed in cui l’individualismo incondizionato lasci il posto a stili di vita più aperti e solidali.
Il Grigio delle suore.
Il 2 novembre 1893, due suore salesiane, tornando a piedi da Assisi al loro collegio di Cannara, furono sorprese nella notte dalla nebbia in mezzo ai boschi e lontane da casa la paura le assalì.
Suor Amalia Calaon disse alla compagna :”Ah se don Bosco ci mandasse il suo cane Grigio”.
Un po’ dopo dalle siepi sbucò un grosso cane che ansimava come avesse fatto un lungo viaggio e si mise camminare in mezzo a loro e fermava più in là due malfattori che avevano pessime intenzioni verso le buone suore.
La solidarietà è una magnifica enciclopedia in salsa di magnanimità.
Mai come in questo momento storico risalta la smania di salvaguardare la nostra privacy, il nostro ” spazio vitale”, il nostro diritto insopprimibile ad una libertà che non conosce limiti e compromessi, che ci ha reso sordi e indifferenti alle richieste di aiuto di chi ci sta intorno.
Una sterminata moltitudine di gente si riempie la bocca parlando di solidarietà ma nei fatti sono solo dei sepolcri imbiancati.
Attoroni americani come il caso di Richard Gere fanno passerella tra disperati, ma evita di portarli nelle sue ville e li scarica ad altri.
Così anche i cosiddetti buonisti politici italiani in passerella ma sappiamo poi il risultato di questa gente che vaga nelle nostre città senza risorse e costretti a vari espedienti per un pezzo di pane e delinquono in vari modi e altri sfruttati nei campi di lavoro a durissimi sacrifici.
Ipocrisia dilagante e crudeltà all’ordine del giorno verso umani e verso gli animali oltre che al sistema eco-ambiente.
È nel riconoscerci come ospiti di passaggio della stessa Terra, tutti ugualmente fragili e smarriti nell’attraversare la tempesta della vita, che possiamo ricominciare riscoprire l’importanza del contributo di ciascuno.
Le parole buone o proclami sono talvolta veri e propri tradimenti perché hanno efficacia i fatti in opere reali.
Una Badessa claustrale mi rivela: “Abbiamo spese enormi ed entrate scarse e la gente ci chiede preghiere magari per tradimenti di mogli o mariti e altre avversità ma poi portano o riso o fagioli e la domenica alla Messa organizziamo noi poi alla questua danno uno o due centesimi ma noi dobbiamo pagare il prete, mettere addobbi e candele.
Dicono siete ricche e vi passa tutto il Vaticano ma non è vero assolutamente perché tutti siamo Ordini sovrani e la Chiesa non ci aiuta affatto e di fatto siamo indipendenti e viviamo del nostro lavoro e elemosine.
Qualcuno, anche di fede mussulmana, magari vende frutta danno roba a noi come una signora ad un supermercato che avendo una sorella claustrale dunque a conoscenza nostro status, ci regalava una spesa di oltre duecento euro”.
Se ci chiedono un tozzo di pane diamo in offerta ma non fare mai l’elenco dei nostri guai o lo si uccide !
Date una carezza ed anche un poco di acqua ad un cane che anche lui è creatura di Dio.
E’ un gesto nobile e non costa nulla, ma tantissimi sono i maledetti che li maltrattano con crudeltà inaccettabili.
” Dio aiutaci nella tentazione al peccato ed a riscrivere la grammatica della reciprocità !“.
Franco Capanna sindacalista – Editorialista – Personaggio in Canada anno 2020.
Formidabile come sempre
Abbiamo letto in dieci.
Bravissimo.
Oggi la solidarietà è qualcosa di raro
Macché solidarietà ,ho perso il lavoro e nessuno mi aiuta.
Vado alla Caritas.
La solidarietà oggi è una chimera
La solidarietà oggi è rarissima
A noi suore non arrivano elemosine