A cura di Franco Capanna (Teramo)
franco.capanna@dconline.info
editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< LA CHIESA: PIERINA, ESEMPIO PER LE MADRI DELLA NOSTRA EPOCA >.
Mio bene amor mio, da quando Gesù e Maria SS ti chiamarono lassù per un maledetto tumore al seno, ho attraversato l’inferno ovverossia della serie quando la vita terrena si fa inferno.
Eppure per tua santità sei riuscita anche dal Paradiso del quale non sappiamo dove sia posto, la vita pulsa di nuovo ancora per un Angelo inviato.
È necessario infatti poter continuare a sognare altrimenti la nostra anima muore.
Le tue virtù tante e anche le movenze leggere di una rondine e queste che a me sembravi avere.
Non potrò mai più recitare il Salve o Regina senza che un rapido lampo del mio cuore ritorni a te o mio infinito amore.
Era in te la gioia che mareggia senza rive e il riflesso di un altro volto : Maria.
Nel tuo dolcissimo sorriso non potevi appartenere a questo mondo così sbrigliata delle cose terrene.
In quel volare oltre su una puledra alata come nell’estasi nei cavaliere di Lei delle ispirate strofe alla Vergine Maria: Dante, Petrarca, Gounoud e tanti altri.
Quanto e quali ricordi affiorano!
Ci facevi inginocchiare accanto a te, pur io ribelle, per sentirti invocare la Santa Vergine e Rosa Mistica e quei vocativi:
- Purissima,Castissima, Inviolata.
Così ci è più facile pregare per i tuoi poveri che aiutavi anche oggi attraverso me pur io debole strumento.
E non è detto che la Madonna non ci sia grata di tutta questa umana sovrapposizione che ci permette arrivare al suo cuore attraverso l’immagine di te.
Per la chiesa sei stata” esempio di madre della nostra epoca”.
Eri la testimonianza di un’anima bambina di una missionaria della Misericordia Divina.
Una laica madre che il Signore ha preparato in molti anni nella scuola della sua croce.
A Medjugorje la Madonna ti disse che Ti avrebbe portata con Ella in Paradiso.
Ma una ingiustizia nel non tenere conto me delle mie da lì a poco sovrumane sofferenze.
Venivo dalle borgate di Roma non tanto proteso alla Fede e che tu Pierina mi hai insegnato e non capivo che la verità si compiace della carità che tutto copre, tutto crede, tutto sopporta, tutto spera.
Persi quel “Sensus Fidei” ed anche il mio discernimento.
Anni di percorso durissimo ma sentivo che da lassù mi sostenevi.
Ho impiegato molto per capire che il Signore chiama a giudizio il mondo che affonda nel peccato.
Le prove certo servono a tastare la qualità della nostra Fede soprannaturale.
Magari le anime più forti sono temprate dalla sofferenza perché le anime più robuste sono cosparse di cicatrici .
I sentimenti pur forti non fanno necessariamente un forte carattere.
Ma la forza di un uomo si deve misurare col potere dei sentimenti che riesce a governare e non dal potere di quelli che governano lui.
In questi lunghi anni mi sei mancata e pur nella desolante tristezza a tratti mi hai reso un guerriero e fatte opere buone come tu profetessa mi dicevi come sindacalista.
E il dirmi di non mostrarsi mai fragili poi qualcuno può approfittare perché se non si è forti destinati ad essere sottomessi.
A volte – come del resto capita a tante altre donne – piangevi, però mi dicesti che le lacrime sono il sangue dell’anima.
Continua darmi i tuoi baci perché è il ponte rosso che costruiamo tra le nostre anime che danza sulla vertigine bianca della vita senza paura di cadere.
Scritto da Franco Capanna.
Hai scritto un fantastico testo di tua moglie adorabile Pierina. Lei e un vero Angelo 😇 che veglia su di te. 🙏❤🌹
Grazie Franco perché condividi con me i tuoi articoli.
Io non ho avuto fortuna di conoscerla Pierina. La amiro è avro sempre una parola bellissima per lei, come che e una sorella per me.
Adesso ti saluto 👋
Vai a riposare un poco.
NOTA DA AUTORE, FACCIO QUALCHE ECCEZIONE DAL MOMENTO INVIANO A ME ME PERCHÉ NON USANO MAIL.
Grazie signora gentile di Roma della Nazione Serbia
Che bello scritto dedicato a tua moglie Pierina molto bella.
Questa è Angela di Bergamo