Per Enrico Sivori, Segretario Regionale DC Ligure, il Festival di Sanremo è una offesa per la stessa città, per gli operatori economici e per la Liguria tutta. Il massimo esponente della Democrazia Cristiana Liguria si augura che l’evento musicale non si faccia.
“Del resto è il Sindaco pro-tempore di Sanremo – sottolinea Enrico Sivori – Alberto Biancheria, lui e la sua Amministrazione che hanno le chiavi in tasca di Palazzo Bellevue, il Comune.
Che, appunto, detiene la proprietà del Festival della canzone italiana.
Basta una loro parola per porre fine alla disputa.
E quella parolina < NO >, caro sindaco, va pronunciata. No a una kermesse in queste condizioni”.
Enrico Sivori inoltre fa una riflessione: “Ma cosa porterebbe un Festival ad una città ed a una Regione chiusa? Il festival si è sempre portato dietro migliaia di presenze alberghiere, riempiendo gli hotel (non solo quelli del centro), i ristoranti, i bar, i negozi, il Casinò (che in passato fu la sede della rassegna e poi ne ha ospitato eventi collaterali).
Tutto questo non è possibile, a causa della pandemia. Ogni forma di assembramento è vietata, dunque non si può fare niente di ciò che renderebbe il Festival uguale, o almeno simile, a se stesso.
E se si dovesse creare un cluster? Tutti gli indici salterebbero, la zona gialla (che vuol dire un lavoro quasi normale per tante categorie) e magari l’agognata zona bianca salterebbero e mesi di sacrificio per tanti ma soprattutto per baristi, ristoratori, operatori dell’accoglienza turistica, sarebbero vanificati”.
Il segretario regionale della Dc Liguria si appella alla RAI, alla Regione ed al Comune di Sanremo affinché il Festival della canzone italiana sia fermato.
Egli ha infatti espresso molte preoccupazioni e fa sapere che continuerà la sua battaglia. La Democrazia Cristiana ligure è molto attiva.
Capo Ufficio Stampa nazionale della Democrazia Cristiana Italiana Agrippino Castania con numero tessera professionale 136230