A cura di Comm. Rodolfo Concordia (Roma)
Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Coordinatore della Segreteria politica nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana della Regione Lazio
LA DEMOCRAZIA CRISTIANA SI PREFIGGE UNO SVILUPPO ECONOMICO BASATO SULLE ESIGENZE DELL’UOMO E DELLA SUA REALIZZAZIONE ! * (PARTE SECONDA)
Dobbiamo recuperare la gravissima assenza di un Progetto di Politica Industriale nel Paese.
Esso, risulta assente nelle dichiarazioni programmatiche dei Governi che si sono succeduti ed ora i risultati sono visibili a tutti.
Sono espressi dalle crisi aziendali e da investimenti a pioggia ad aziende straniere che appena possono, scappano dal nostro Paese con sofferenze sociali insopportabili ed inaccettabili.
Ma è indubbio che avere un Progetto di Politica Industriale credibile negli obiettivi e con risorse adeguate, consente al Paese, di recuperare credibilità anche presso gli investitori italiani ed internazionali e sollecitarli a tornare ad investire in Italia al termine della stagione del Recovery Plain quando sarà ancora più stringente la necessità del finanziamento della crescita dopo la stagione della pandemia e quella della guerra in Ucraina.
Ciò sarà possibile SOLO se si opera sul versante legislativo per ridurre quei vincoli burocratici e di tempi giudiziari, che attualmente, ne sconsigliano l’impegno.
Ma il cuore del processo è costituito dall’Impresa e dalla sua capacità di adeguarsi ad un mercato che cambia e che evolve verso richieste merceologiche diverse da quelle tradizionali correnti.
Ma noi abbiamo all’uopo, una grande risorsa costituita dalle Piccole e Medie Imprese, capaci di trasformarsi tecnologicamente, merceologicamente e di aggredire il mercato, anche quello internazionale.
Ma il sistema di tassazione attuale immorale, ingiusto e controproducente per il Paese, insieme alle pastoie burocratiche alle quali sono sottoposte ed alla difficoltà di ottenere finanziamenti dal sistema bancario, impedisce loro di svolgere appieno, quel ruolo strategico di impulso alla crescita, che ricordiamolo, fu una scelta ed un obiettivo voluto dalla Democrazia Cristiana e che consentì, la realizzazione del “Miracolo Italiano” che tutto il mondo ci riconobbe e ci invidiò.
E se diventammo la Quinta Potenza Industriale del Mondo io credo, fu soprattutto un loro merito che la Storia ed il Paese gli deve riconoscere; pertanto, come Partito, abbiamo l’obbligo morale di riformare quelle Leggi che attengono alla Legislazione del Lavoro che impediscono a loro di svolgere il consueto Ruolo.
Dobbiamo pertanto legiferare per innescare una fase di Sviluppo trascinata da quegli sgravi fiscali per favorire l’assunzione del personale, di garantire loro adeguate linee di credito, di contribuire allo sforzo della loro riconversione e di sostenere la ricerca, indispensabile ad aggredire il mercato internazionali e quelle esportazioni, che nei momenti difficili, hanno aiutato il Paese ad uscire dalla crisi.
La creazione di una Società del Lavoro per il Lavoro ha un senso ed una prospettiva se si basa su uno sviluppo reale e su una crescita realizzata attraverso Imprese che operano nel tessuto connettivo ed alimentano i bisogni e le aspettative di un mercato che guarda alla soddisfazione dei bisogni della persona ed alla salvaguardia della Sua Dignità.
Ci vuole pertanto un radicale cambio di passo e di una Prospettiva della Produzione legata ai bisogni reali dell’uomo e non al Solo al profitto.
Ed a questo riguardo Noi siamo stati elemento centrale nel passato del Paese e possiamo essere l’anima di una Rinascita avente come obiettivo la realizzazione di uno Stato e di una Società in simbiosi con un Popolarismo Comunitario che vede l’uomo come elemento centrale del sistema e come obiettivo di una Politica, ricca di Moralità e di Eticità, che riprende ad essere, strumento di realizzazione di una Città Terrena piena della Luce dei nostri Valori e pervicacemente protesa, alla realizzazione di un mondo diverso e più giusto !
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