< La Festa del “Corpus Domini” celebrata anche a Rionero in Vulture (in provincia di Potenza) con particolare solennità ! >
La solennità del “Corpus Domini” è una delle date maggiori del calendario liturgico della Chiesa Cattolica.
Quest’anno la solennità è caduta giovedì 16 giugno 2022 e molte parrocchie italiane hanno adeguatamente ricordato questa importante ricorrenza.
Oppure un tanto è stato fatto – come da alcuni anni permesso – la prima domenica susseguente ossia domenica 19 giugno 2022..
In ogni caso tutte le parrocchie – in questa Solennità – si organizzano per far si che processione con il Santissimo percorra sia le vie principali, sia quelle dei piccoli borghi italiani, particolarmente ricchi di storia, tradizioni e di fede, sia dei grandi centri urbani .
E’ tra le maggiori ricorrenze della cristianità dal grandissimo significato: Nostro Signore Gesù Cristo torna nelle nostre strade a condividere desideri, sofferenze quotidiane e la speranza di tutti noi in un mondo migliore in cui la legge principale dovrebbe essere ” Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Uno degli insegnamenti fondamentali che Gesù Cristo ci lasciato.
Ebbene le comunità religiosa e civile di Rionero in Vulture (PZ) hanno voluto rendere omaggio alla Solennità del “Corpus Domini” con la bellissima processione in cui nell’ostensorio in cui Gesù Cristo è stato presente nelle sembianze dell’Ostia Sacramentata è tornato ad essere insieme ai numerosi cittadini e fedeli che hanno partecipato intensamente all’importante momento religioso.
Particolarmente significativa le rappresentanze delle varie sezioni dei combattenti con i loro vessilli.
Tra i presenti il Prof. Domenico Lamorte, Presidente Regionale della Democrazia Cristiana di Basilicata e fondatore del Movimento Volontario della Divina Misericordia aderente alla FEAV.
Ed anche il Preside emerito prof. Michele Pinto, già dirigente della Democrazia Cristiana del Comune di Rionero in Vulture (PZ).
Il Prof. Domenico Lamorte, che è anche il Responsabile del Dipartimento nazionale della Democrazia Cristiana < per il welfare e le probatiche sociali > ha voluto sottolineare che per la Democrazia Cristiana essere presente a momenti religiosi cosi importante significa corroborare i sentimenti per le proprie radici cristiani.
Essi dunque costituiscono l’ineludibile e imprescindibile patrimonio valoriale che resta sempre e comunque un elemento assolutamente sostanziale e necessario per poter dare risposte coerenti alle nuove criticità sociali in cui al momento, purtroppo, una dilagante povertà rappresenta il minimo comun denominatore.
L’Ins. Anna Beneduce (Salerno) – Responsabile del Dipartimento nazionale della Democrazia Cristiana per i rapporti con il Mondo Ecclesiale e del Volontariato – ha inteso esprimere, a nome di tutto il partito della Democrazia Cristiana la più sentita e cordiale vicinanza alle comunità civile e religiosa del Rionero in Vulture (PZ) ed a tutte le comunità parrocchiali italiane che hanno voluto ricordare un Solennità cosi importante per tutta la Chiesa cattolica quale è il “Corpus Domini“.
«Anche nella odierna “città difficile”, nella attuale vita assai complicata, nei tempi del grigiore e della paura, i Suoi discepoli continuano fanno memoria di Gesù Cristo.
Come Lui ci ha insegnato, spezzano il pane e sperimentano che il pane è buono, che il pane è abbondante.
Eppure il pane non basta.
Siamo forse destinati a non essere mai felici? Perché il pane non basta? Perché il gusto della vita può degenerare in disgusto e desiderio di morte e rassegnazione a morire?».
Gesù nella festa del “Suo Corpo” rende esatta contezza dell’intenzione di Dio Onnipotente di dedicare la “sazietà” eterna a chi continua ad avere “fame di vita”.
Fu Papa Urbano IV (francese, 1195-1264) ad istituire in data 11 agosto 1164 la Festa del “Corpus Domini”.
La quale andrebbe più correttamente definita come la “Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”.
Papa Urbano IV conferì al Teologo Tommaso d’Aquino l’incarico di redigere l’ufficio per detta Solennità.
Tommaso d’Aquino compose anche il famoso inno eucaristico < Pange lingua > le cui ultime due strofe, note a tutti noi con il titolo < Tantum Ergo Sascramentum > vengono solitamente cantate dai fedeli alla conclusione di ogni benedizione Eucaristica.
Lo stesso Papa Urbano IV, nell’istituire la Solennità del “Corpus Domini” per la Storia della Chiesa,ha voluto sottolineare come tale festività deve essere intesa come «gioiosa esperienza alla quale deve partecipare l’intero popolo cristiano con inni e canti e gustando la fondamentale promessa incardinata in questa festività. »
In questa solennità dunque, la promessa pasquale del Giovedì Santo con l’Ultima Cena trova il suo compimento !
«Il pane è buono e Gesù nel pane consacrato non offre solo il gusto che piace e sazia il corpo, ma il dono che porta a compimento la promessa per l’eternità.
Questa vocazione alla felicità per le persone e per le città; il dono di sé che rende possibile partecipare alla Sua vita, la vita del Figlio che spezza il pane e che nel pane e nel vino si offre per la comunione con la vita di Dio, la vita eterna»
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