La guerra del latte e le elezioni Regionali in Sardegna.

La guerra del latte e le elezioni Regionali in Sardegna.

di ROBERTO PINNA (Cagliari) * roberto.pinna@dconline.info

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Dopo le eclatanti dimostrazioni di protesta dei pastori sardi, che lamentano un risibile prezzo del latte a loro pagato dall’industria casearia, ecco che ne nasce una forte attenzione di tutte le forze politiche ed anche – ovviamente – dalla Giunta Regionale in scadenza e dal Governo Nazionale.

Il problema è complesso e non è risolvibile con meri proclami e solidarietà, a volte piuttosto pelosa.

Vi è il rischio concreto che tale situazione penalizzi non solo i pastori ma anche l’industria casearia, questo con pesanti e negative ricadute sui livelli occupazionali.

È chiaro che molte delle politiche industriali si scontrano in primis con il”mercato” e in secondo luogo con le norme europee.
Nell’anno 1984, per intenderci quello della morte di Enrico Berlinguer e del primo computer Apple, c’erano Bettino Craxi a Roma e Margareth Thatcher a Londra.

E nella allora Comunità economica europea venivano prodotte già dalla fine degli Anni 70 molte tonnellate di latte, latte in polvere e burro, eccedenti rispetto alla domanda del mercato.

Secondo documenti della Commissione europea, si arrivò addirittura a 1 milione di tonnellate di eccedenza. E mentre i famosi mari di latte e le montagne di burro si accumulavano invenduti, le entrate degli allevatori, che pure godevano di sussidi europei per le esportazioni, andavano assottigliandosi.

Per questo gli Stati della comunità europa, nel marzo del 1984, si accordarono per autolimitare la propria produzione.

Dal Governo si disse che si poteva sforare senza conseguenze, ma ciò non fu vero.
Grossi problemi nacquero sul problema delle “quote latte” con sanzioni pari a 4 miliardi di euro per l’ Italia, e con i presunti” aiuti di stato” alle compagnie aeree che garantivano la cosiddetta” continuità territoriale”.

I vari governi regionali, ultimo quello di centro sinistra, non sono riusciti a trovare valide soluzioni alle problematiche che oggi diventano una vera e proprio emergenza sociale.

Il problema è che molte partite si giocano a livello del Parlamemto Europeo ed è proprio lì, alle prossime elezioni, all’ interno del P.P.E, che il nostro partito deve far eleggere politici seri e competenti.

Sarebbe troppo lungo ripercorrere la storia relativa a questa vertenza e dare uno sguardo alle relative norme europee.

È però chiaro che se arriva materia prima da paesi come la Romania ed altri (e questo vale anche per l’ olio, le carni, la frutta) è perché sulle aziende italiane pesa il forte dumping relativo al costo del lavoro ed alla eccessiva tassazione.

È certo urgente un’intervento della Regione, anche riconvocando d’urgenza il Consiglio Regionale. Ma questo non basta !

L’ obiettivo dovrà essere quello di far aumentare nell’immediato il prezzo del latte pagato ai pastori ed a basarlo – da ora in poi – su parametri tecnico economici capaci di ridurre l’incertezza in cui vivono i produttori primari, cioè i pastori.

di ROBERTO PINNA (Cagliari) * roberto.pinna@dconline.info

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