Quando si comincia a perseguitare la Massoneria, suona un campanello d’allarme per la democrazia e il suo popolo. Stefano Bisi è categorico. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la più antica e più numerosa organizzazione massonica italiana, lo ribadisce nel suo viaggio in Puglia. Prima Castel del Monte, poi Lecce.
«In Italia c’è un clima di intolleranza, noi invece siamo per la via del dialogo per combattere gli estremismi. A Castel del Monte abbiamo fatto un incontro storico: c’erano un rabbino, un sacerdote, un maestro sufi. È stata una straordinaria occasione di dialogo, di confronto. Purtroppo in questo mondo non si dialoga, non ci si riconosce. Padre Enzo Bianchi già quaranta anni fa sottolineava l’importanza della Scuola della Parola: il dialogo alla base della ragione. Oggi, invece, c’è la guerra delle parole».
In questo contesto problematico qual è la funzione della massoneria e quale meriti si riconosce?
Siamo come le radici di un albero: ci sacrifichiamo nell’ombra per la parte dell’albero che è alla luce. Nei nostri lavori, nei nostri templi, facciamo una sorta di educazione civica, di educazione all’ascolto. Da noi si parla uno alla volta e quando uno parla gli altri ascoltano. È un modo per educare il mondo alla tolleranza. Per questo il Grande Oriente è una speranza per l’Italia.
In questo senso, c’è una funzione politica della massoneria? Come vi ponete, ad esempio, rispetto all’attuale governo che spesso usa toni piuttosto decisi?
Io non giudico il governo per le sue scelte politiche, critico però quella parte del contratto di governo nella quale si esclude che i massoni possano fare i ministri. È una discriminazione che non posso accettare. Se questa clausola del “contratto” fosse stata in vigore nei decenni addietro, grandi personalità della scienza e della cultura, come Enico Fermi, Carducci, Quasimodo non avrebbero potuto eventualmente fare i ministri perché massoni.
In Sicilia l’Assemblea Regionale ha approvato una legge che impone agli eletti di dichiarare la propria appartenenza alla massoneria. È uno di quei campanelli d’allarme?
Certo. Quella legge è mostruosa e presenta profili di illegittimità costituzionale. Gli stessi uffici legislativi della Regione hanno espresso perplessità su questa legge. Si individua nella massoneria il problema della Sicilia. Noi stiamo studiando quali azioni intraprendere al riguardo.
Una legge simile era già stata approvata in Toscana all’indomani della bufera P2.
Sì, ma in quel caso almeno si imponeva agli eletti di dichiarare l’appartenenza a qualsiasi associazione. Io in quegli anni ero appena entrato nella massoneria e già allora quella legge mi sembrava illiberale.
Più di recente avete avuto lo scontro con l’on. Rosi Bindi e con l’Antimafia.
Nella relazione finale dell’Antimafia c’è un passaggio che fa rabbrividire: si dice che la legge fascista del novembre 1925 che di fatto proibiva la libertà di associazione, garantiva trasparenza. Contro quella legge si pronunciò con un memorabile discorso Antonio Gramsci, che non era massone ma difendeva un principio di libertà. Le due proposte di legge contro la massoneria, una dell’on. Mattiello e l’altra dell’on. Fava, sono la fotocopia di quella legge liberticida del 1925.
Sì, però non può nascondere che all’interno della massoneria e del Grande Oriente siano state riscontrate ombre su alcuni affiliati.
Non lo nascondo. Ma se un carabiniere viene considerato colpevole di comportamenti abietti o se ci sono i preti pedofili, non siginfica dover abolire l’Arma o la Chiesa. In Italia ci sono molte comunioni massoniche, le nostre sedi sono conosciute. Dei 15mila nomi contenuti negli elenchi sequestrati dei nostri iscritti, solo 190 sono stati ritenuti legati a reati di malavita. Di questi iscritti, buona parte sono stati assolti o prosciolti. Io stesso sono stato indagato per tre anni per vicende legate al fallimento di una società di basket e poi sono stato prosciolto dal gip. Anzi, sa cosa le dico? Che proprio noi non brilliamo per garantismo, perché non tutte le richieste di affiliazione vengono accolte. È capitato il caso di un architetto la cui richiesta di affiliazione è stata bocciata perché aveva una condanna per abusi edilizi relativi all’allargamento abusivo di una finestra all’interno di una abitazione. Io ho impiegato tre anni prima che venisse accettata la mia richiesta di affiliazione. E proprio oggi voglio ricordare il pensiero del Presidente forse più amato dagli italiani, parlo di Pertini.
Cosa disse?
Nel discorso di fine anno del 1981, in piena tempesta P2, ci tenne a sottolineare la distinzione tra P2 e massoneria storica. Lo diceva Mario Calvino, il papà dello scrittore: la massoneria tutela il libero pensiero, è garanzia di libertà!!!
un grazie a TarantoBuonasera.
di Antonio Gentile