A cura di Franco Capanna (Teramo)
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Presidente nazionale Vicario del Movimento Seniores della Democrazia Cristiana
Segretario regionale Mov. Seniores della D.C. della Regione Abruzzo
Sindacalista – Giornalista – Scrittore
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< LA LETTERA APERTA DI FRANCO CAPANNA AL PREMIER ON. GIORGIA MELONI: I SUOI CONTENUTI NON CADANO NEL COSIDDETTO DIMENTICATOIO ! >
E’ passato ormai un mese esatto da quel 2 novembre 2022, data ufficiale della missiva inoltrata al Premier On. Giorgia Meloni e pubblicata anche – quale LETTERA APERTA – sul nostro quotidiano democristiano < IL POPOLO >.
Non possiamo certo dire che quella lettera sia passata inosservata ed anzi ha suscitato un dibattito ed un coinvolgimento non facilmente immaginabile prima dell’evento o – per meglio dire – della spedizione.
In effetti ne sono successe di cose in questo mese appena trascorso e successivo a questa importante “sollecitazione” che ha toccato le corde fondamentali di moltissimi cittadini.
Lo stesso Movimento Seniores della Democrazia Cristiana, ma anche tutto il partito dello Scudo Crociato, ha fatto sua questa battaglia di giustizia e di civiltà nei confronti del Governo italiano chiamato a mantenere le sue promesse elettorali fatte in occasione delle elezioni del 25 settembre scorso.
Poi sono successe tante altre cose su cui avremo modo senz’altro di ritornare nell’immediato futuro anche dalle colonne di questo stesso giornale: dalla stranissima vicenda Bezos/Capanna; alla “piccante” partecipazione alla trasmissione radiofonica “La Zanzana” ed alla polemica innestata dal conduttore nei confronti delle claustrali; alla decisione di devolvere il ricavato della controversia con Bezos alla lotta contro la povertà nel mondo; al dichiarato ostracismo di giornali e mass media non certo indipendenti e professionali ma evidentemente al soldo dei potentati al momento in auge !
E tutto in soli trenta giorni…
Ma pur non sottraendoci al confronto ed alla battaglia, vorremmo quest’oggi riprendere il punto di partenza della vicenda ed è per questo che Vi riproponiamo il testo della < LETTERA APERTA > inviata al Premier On. Giorgia Meloni, i contenuti della quale è bene non cadano nel dimenticatoio forse come più di qualcuno vorrebbe !
<< Gent.ma Premier Giorgia Meloni, per il mese di gennaio 2023 sono previste le riforme delle pensioni e pur coscienti delle risorse non ottimali, ci sembra davvero doveroso ritoccare particolarmente le pensioni minime e di invalidità o Inail.
Già ristabilire perequazioni per contrastare inflazione del 12% e dare possibilità a milioni di famiglie in grave difficoltà.
Capisco che una riforma piena costerebbe 30 miliardi di euro e che tale cifra non è proprio alla portata attuale.
Ma almeno dare una adeguata riforma sociale per contrastare le difficili condizioni economiche di tante famiglie nel quotidiano ci appare cosa buona e giusta.
Ottima l’iniziativa concernente la pensione erogata il primo novembre dunque la evidente comprensione da parte del Governo che si dimostra sensibilie alla tematica sociale.
Sembra banale ma trattamenti pensionistici di 20-50-100 o addirittura oltre in euro sono una sproporzione e non rispetto per disparità di trattamento a milioni di persone che con duri sacrifici hanno “sputato sangue” nei luoghi di lavoro.
Milioni di poveri in più oggi sono la testimonianza di un naufragio sociale e la deviazione della strada come sentiero.
Tantissimi fanno un pasto al giorno per adattabilità alla stasis e obbligatoria una riforma fluttuante.
Cerco scrivere un linguaggio semplice e chiaro e un baricentro leggibile in fluide identità.
Necessario scindere tale status e altre realtà nel mondo ancora più gravi come i milioni in povertà nel mondo che ricadono sulla coscienza esperienziale pessima oltre cattiva di gestioni governative.
Nessuno parla dei milioni di morti recenti in Africa di umani e animali che non sono figli di un Dio minore.
Signora Premier chi scrive non riesce mangiare se prima non dice ” Signore benedici questo cibo e fa che tutti l’abbiano”.
Mi è difficilissimo immaginare una professione di inicisività quali siamo ovvero in aspetti crudeli di gratificazioni di tanti che vanno in TV a distribuire metodi nel sociale che ipocrisie innaturali.
Nulla “ad personam” ma il signor Pasquale Tridico, Presidente INPS, si raddoppiava lo stipendio già esoso come tanti altri che percepiscono così tanto da non comprendere io, di estrazione popolare, come gestire anche entrate come 200 milioni di euro l’anno.
Tutto il rispetto per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di altri dispensatori di maestrini del nulla, ma è facile fare i saggi come loro fossero entità superiori diverse, ma con stipendi da favola, a fronte di chi non ha né da mangiare, né farmaci salvavita, e per acqua la speranza della pioggia !
Aprire tutte le porte per fare entrare il sole !
Scritto da Franco Capanna sindacalista * Presidente nazionale Vicario del Movimento Seniores della Democrazia Cristiana italiana.
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Caro Franco, il Dio denaro per queste persone è ciò che conta e il Potere che ne segue. Passerebbero sul cadavere della madre pur di guadagnare quelle somme che si mettono in tasca ogni giorno fregandosene altamente di lavorare per il bene comune. Purtroppo questo è un dato di fatto e non chiacchiere da bar, oggi anche le persone meno capaci di intendere e di volere lo avvertono. Il Partito dello “Scudo Crociato” come lo hai chiamato giustamente tu, ha fatto grande l’Italia, fino a quando ha governato se non erro, eravamo la QUARTA POTENZA, e questo dice tutto. Poi qualcosa o qualcuno ha deciso che l’Italia potesse andare avanti “ricca e fiera” anche senza la DEMOCRAZIA CRISTIANA” e così è stato perché hanno fatto del tutto per metterla in panchina. Oggi ci siamo riposati abbastanza e la richiesta dei numerosissimi Democristiani che NECESSITANO di un revivals della DC ci dà la giusta motivazione per “alzarci” da quella panchina e rimboccarsi le maniche per ritornare a dare un contributo sano, equilibrato, di reale rispetto dei principi fondamentali della nostra Costituzione imperneati dei Comandamenti che poi sono la base del buon senso e della giusta amministrazione per la nostra Nazione e non solo. Si potrebbe continuare a lungo specificando per esempio che il reddito di cittadinanza non è né sbagliato né giusto, in realtà è stata messa una toppa al tessuto connettivo di una società mal gestita da troppi decenni…
Grazie tuo ottimo intervento