LA MITICA “FLAX TAX” E LA LIBERTA’ INTERIORE E DI PENSIERO

LA MITICA “FLAX TAX” E LA LIBERTA’ INTERIORE E DI PENSIERO
Fulvio Curioni (Lodi)

A cura di Dott. Fulvio Curioni * Economista d’Impresa * Libero Pensatore

fulvio.curioni@dconline.info * cell. 335-5721714 *

< LA MITICA “FLAX TAX” E LA LIBERTA’ INTERIORE E DI PENSIERO >.

I dati macroeconomici, sul debito pubblico, sul PIL, sulla restrizione creditizia, sulle perdite di posti di lavoro, esigono da parte del cittadino un diritto pssia quello di ragionare sulla sua libertà interiore.

Siamo infatti grazie a Dio, ancora liberi da stereotipi o dottrine neoliberiste che vorrebbero rendere la gran parte della popolazione donne ed uomini intelletualmente mediocri.

E’ da questa consapevolezza che occorre risvegliarci ponendosi delle domande e mettendo in discussione i principi chave dell’economia capitalistica.

Un vaccino al virus dilagante di uno Stato che ora controlla anche la moneta andando a dominare la vita quotidiana degli Italiani, colpevoli di un debito pubblico elevato, di avere perso la produttività, incapaci di fare le riforme, con grande evasione fiscale, poichè questo pensa l’Europa, o meglio i falsi filantropi europei e mondiali di noi.

Grandi Fratelli di un Grande Reset ci rendono mediocri e cattivi, incapaci così di una reazione che parta dal prendere coscienza di essere Italiani,donne ed uomini di una grande Nazione, capaci di miracoli e di sogni senza ali.

Occorre allora portare le banche centrali indipendenti dalla politicaper servire Mammona, i nuovi capitalisti proprietari delle stesse banche centrali ed il nostro attuale premier, su queste tematiche molto ha fatto e molto deve ancora portare a compimento.

In gioco la libertà interiore, da annebbiare nella gente, portandola ad odiare la politica senza alternative, proprio come sta accadendo con la metà degli italiani che non vanno a votare.

Secondo l’osservatorio itinerari previdenziali, realizzato in collaborazione con Cida, l’analisi dei dati Irpef 2019 dimostrano che sono diminuiti i contribuenti e quindi il reddito e relativo carico fiscale nello scaglione fino ad € 20.000, invariati gli altri scaglioni,dunque il 43% dei contribuenti paga il 92% di tutta l’Irpef,mentre il 57%ne paga solo l’8%.

L’evasione fiscale inchioda questa analisi, pensando come a livello europeo il nostro Paese nel rapporto dichiaranti/abitanti esprima un miserabile 1,44%.

Poco credibile decretare come i dati irpef 2019 esprimano un 57%, vale a dire 14.535.000 famiglie su un totale di 25 milioni viva con meno di € 10.000 euro lordi l’anno.

Il versante delle spese, connota 77milioni di connessioni telefoniche,pari al 128% degli abitanti; investiti 125 miliardi di euro nel gioco;con 40milioni di auto circolantil’anno.La mitica flax tax pottebbe essere utile a quell’8% di contribuenti essendo inutile ai contribuenti fino ai 26.000 € di reddito annui e quindi alla platea del 73% sul totale.

Una riflessione che indigna, di fronte ad uno Stato per nulla in grado di controllare, obsoleto e nel contempo correo della evasione ed elusione fiscale, maleducando i propri cittadini ad incrementare i vizi del gioco da un parte, e contribuendo col “debito di cittadinanza” a permettere loro di non lavorare dall’altra.

Uno scempio che urla vendetta e che deve terminare, per il bene di tutti.

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