La nave Aquarius alla fine arriverà in Spagna, ma non prima di domenica. Fonti governative di Madrid hanno annunciato che i 629 migranti sono attesi al porto di Valencia fra due giorni. Ieri, Sos Mediterranee, la ong che gestisce l’Aquarius, con un tweet aveva annunciato un cambio di rotta verso la Sardegna, a causa del maltempo che le persone a bordo non sono in condizioni di poter sopportare.
Nel pomeriggio di lunedì 11 giugno è infatti arrivata l’apertura da parte del primo ministro socialista Pedro Sanchez che ha annunciato che il suo Paese permetterà alla nave di attraccare nel porto della città spagnola. “E’ nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”, ha detto il premier Sanchez.
Intanto però, quasi mille persone sbarcheranno nella giornata di martedì 12 giugno al porto di Catania. Si tratta di migranti raccolti in diversi interventi e caricati tutti a bordo della Diciotti, una nave della Marina militare italiana.
Porti italiani chiusi, dunque, ma solo alle navi umanitarie. È questa la decisione del Viminale che ha assegnato alla Diciotti l’approdo a Catania: e non poteva fare diversamente, dato che si tratta di migranti soccorsi tutti da mercantili di passaggio chiamati dalla sala operativa di Roma e da motovedette italiane, trasferiti successivamente a bordo della nave della Guardia costiera italiana alla quale il governo non può inibire l’approdo, trattandosi di una nave della sua Marina. La Diciotti, dunque, apre la strada a quella che sembra essere la nuova linea del Viminale: porti aperti solo alle navi militari.
Dopo la decisione del governo spagnolo, il premier italiano Giuseppe Conte ha ringraziato il suo omologo spagnolo: “Avevamo chiesto un gesto di solidarietà da parte dell’Ue su questa emergenza. Non posso che ringraziare le autorità spagnole per aver raccolto l’invito”. Conte ha aggiunto che agli incontri in programma venerdì e lunedì con Macron e Merkel, chiederà la modifica del regolamento di Dublino.
Sull’aquarius ci sono al momento 52 donne, 10 bambini e 45 uomini, tra cui alcuni trattati per sindrome da annegamento o con gravi ustioni da carburante e acqua salata; gli altri 523 profughi sono stati trasbordati sulle due unità navali italiane che la stanno scortando. Tutti i 629 migranti sono stati trasferiti per sicurezza all’interno delle tre imbarcazioni del convoglio: diversi di loro hanno accusato malori durante la notte per il «vento a 35 nodi e le onde alte 4 metri, comunicano i soccorritori, abbiamo messo dei corrimano perché è difficile stare in piedi».
Le autorità spagnole, dal canto loro, fanno sapere che esamineranno «caso per caso» la situazione dei 629 richiedenti asilo per decidere, con «colloqui individuali», quali trasferire nei centri di aiuto umanitario e quali nelle strutture di detenzione per stranieri; esattamente come avviene per gli extracomunitari che arrivano attraverso i barconi o le enclavi marocchine di Ceuta e Melilla. Il governo iberico sostiene di essersi comportato semplicemente «come obbliga la Costituzione rispetto ai trattati internazionali e europei». Lo sbarco dei migranti avverrà comunque in maniera scaglionata e lontano dagli occhi dei media.
di Antonio Gentile