UNA CRITICA ALLA POLITICA COME OCCASIONE DI SOLA PROMOZIONE PERSONALE

UNA CRITICA ALLA POLITICA COME OCCASIONE DI SOLA PROMOZIONE PERSONALE

Noi non siamo aprioristicamente contrari all’ultimo governo in via di formazione (Lega-Pentastellati), così come non lo siamo stati, negli ultimi venticinque anni, contro alcun governo partorito da questo bislacco < sistema-italia > della cosiddetta seconda Repubblica.

Piuttosto ci sentiamo portati ad ignorarli, questi governi. Certo, facendo in tal modo, di sicuro, sbagliamo. E, se continueremo a comportarci così, lasceremo il Paese in mano ad una cricca di opportunisti che gratteranno pure il fondo del barile, pur di arricchirsi e di arricchire le proprie famiglie o le loro imprese, a scapito e danno del comune cittadino.

Mettiamola così: noi che vi parliamo non siamo santi, né tanto meno rappresentiamo una categoria di santi, ma siamo stanchi, logori, depressi e inferociti perché,  quasi ogni giorno, veniamo a sapere che il tale ministro è indagato per corruzione, che il tale sindaco si è  sporcato le mani con gli appalti truccati, che un tal altro assessore é stato arrestato per concussione, e così via, sin quasi all’infinito…

Inoltre, chiacchierando per strada, nei bar, negli uffici, dovunque, ascoltiamo spesso frasi allucinanti del tipo: “Ah…! Ti dai alla politica. Beato te. Chissà quanti soldi riuscirai ad arraffare… “. Oppure: “Ma hai visto quel deficiente? Portava le pezze ai pantaloni, ma, ora che si è dato alla politica, gira su una Ferrari rossa”.

Ascoltate pure voi e riflettete…

Il cittadino, pur ritenendo la politica una cosa sporca ed i politici dei ladri, aspira ad entrare nel “sistema” e a perpetuare il malaffare della cattiva amministrazione. Tutto ciò è allarmante, eppur decisamente realistico. Non vi sono onesti, quindi, né da una parte né dall’altra. Certi politici ruberanno anche, ma il cittadino medio spera di diventare un politico, e non di certo per immolare sé stesso alla causa comune.

Da tutto ciò, ditemi: cos’è l’ormai tristemente noto contratto di governo, se non un banale escamotage per far ottenere la maggioranza e salvare la poltrona-forziere a due forze politiche che, per non tornare a casa, devono forzosamente collaborare, pur avendo idee e modelli di stato diametralmente opposti?

La poltrona, dunque. Perché interessa tanto? La risposta è assai banale, purtroppo. La poltrona, o la politica a qualsiasi livello, sono viste come ghiotte occasioni di promozione personale, ossia come importanti occasioni per far soldi…

È per questo motivo, semplicissimo eppur reale, che le cose vanno sempre peggio.

Inutile dar colpa all’Unione Europea, alla Germania, agli immigrati clandestini, alla Mafia, ai terremoti, o al surriscaldamento del pianeta. No, la colpa ce l’abbiamo tutti, cittadini e politici.

Adesso, rimbocchiamoci le maniche e facciamo finalmente in modo che la politica (ma anche il solo essere cittadino) ritorni ad essere un servizio, prima per gli altri e poi, secondariamente, anche per noi stessi.

Partecipiamo, almeno noi che ci reputiamo onesti, il più possibile !

E l’Italia tornerà ad essere il Paese più bello del mondo…

Roberto Sensoni