A cura di Dott. LUCA DE GENNARO (Pescara) * luca.degennaro@dconline.info * cell. 392-3326807 * Segretario politico provinciale della Democrazia Cristiana prov. di Pescara e Vice-Segretario nazionale Dip. Politiche Economiche Democrazia Cristiana.
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
< La proposta di Robert Paltrinieri di portare in Africa la bandiera della Democrazia Cristiana letta con occhi da “revisore legale” >
Ho letto con vero interesse la proposta dell’amico Robert Flavio Paltrinieri (mi permetto di chiamarlo amico perchè abbiamo iniziato insieme ad altri amici questo processo di avvicinamento dei due movimenti politici nel tentativo di crearne uno solo, inoltre condividiamo aspetti comuni nel nostro lavoro quotidiano) contenuta nell’articolo pubblicato da < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana ed intitolato < La bandiera della Democrazia Cristiana partirà a settembre per raggiungere il continente africano ! >.
Vorrei parlare non con fini politici e/o macro economici, anche se saranno inevitabili i riferimenti.
Vorrei leggere la proposta con occhi, come si dice in gergo di revisori legali, di “scetticismo professionale”.
“Si intende con ciò un atteggiamento caratterizzato da un approccio dubitativo, dal costante monitoraggio delle condizioni che potrebbero indicare una potenziale inesattezza dovuta a errore o frode”
Scetticismo maturato dall’attività quotidiana di verificare l’attività economica delle imprese e dall’aver visto decine di progetti che avrebbero davvero cambiato il mondo.
Ricordo, ridendo ancora, di un progetto per la creazione di una scuola volo in Sardegna, con la previsione di scuola, alloggi, resort, piste: un progetto di diversi miliardi di euro e milioni di metri cubi di cemento finanziati, tutto pronto per iniziare; mancavano 20.000 euro per dare il via a tutta l’operazione.
Promotori dell’iniziativa erano architetti, generali di cui non non esisteva traccia da nessuna parte
Qui invece ci troviamo di fronte a un progetto diverso. Esiste un soggetto finanziatore, un’idea, delle procedure valutative ed un progetto già iniziato: portare l’italianità in Africa.
Ero ai primi anni dell’università e preparavo l’esame di Geografia dello sviluppo regionale. Durante le lezioni il professore ci stimolava nel dibattito sulla situazione africana, in cui imperversavano carestie e povertà, chiedendoci se era meglio portare da mangiare o dare gli strumenti per procurarselo?
Sono passati più di trent’anni, ma non vedo grossi passi in avanti o meglio.
O meglio, nel frattempo l’Africa è diventata una colonia della Cina che con sovvenzioni a Stati e governi e forse tramite qualche potente locale, ha “comprato” intere Nazioni per poter avere l’egemonia nello sfruttamento delle miniere di minerali, in particolare del cobalto, l’oro del 21 secolo.
Ho parlato di questo progetto a dei colleghi.
Colleghi che non più tardi di un anno fa mi sottoponevano progetti per rifare i porti nelle principali città delle coste africane o la costruzione di nuove megalopoli.
Mi sono scontrato con una visione miope, sintetizzabile in: “bisogna ridare fiato ai consumi interni, bisogna far crescere i consumi interni”.
Ma come? Con una pressione fiscale che la Banca Mondiale stima pari all’ 80% del reddito prodotto ?
A mio avviso puntare sulle eccellenze nazionali e portarle in mercati potenzialmente vergini e recettivi può essere una mossa vincente.
Un po’ come dice mio figlio, grande appassionato di calcio: perché quando l’allenatore vuole difendere il vantaggio toglie l’attaccante e inserisce un difensore? Così facendo permettono agli avversari di attaccare con un uomo in più.
L’idea di investire con progetti concreti in Africa ci permette di proporci come partner affidabili tra la Cina e gli USA.
Ben vengano queste iniziative sia perché contribuiscono al dibattito, sia perché ci permettono di farci apprezzare con progetti concreti dall’opinione pubblica. Fondamentale è far seguire alle parole i fatti !
A cura di Dott. LUCA DE GENNARO (Pescara) * luca.degennaro@dconline.info * cell. 392-3326807 * Segretario politico provinciale della Democrazia Cristiana prov. di Pescara e Vice-Segretario nazionale Dip. Politiche Economiche Democrazia Cristiana.
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Ringrazio sentitamente per il contributo prezioso che mi trova concorde rispetto alla ristrettezza di certi ambienti. Come al solito la spinta riformatrice e moderna incontra sempre rendite di posizione, spaventate dal successo degli altri più che dal successo condiviso. Per passare dalle parole ai fatti, cosa che con le nostre aziende stiamo facendo, ottenendo via via sempre più consensi, serve un soggetto Politico, che pretendiamo essere noi, che dia coraggio alle persone sopite. Sentiamo parlare ogni giorno di Made in Italy, il quale è nato da sperimentatori indefessi coraggiosi. Quindi chi non dimostra coraggio, abbracciando un vivere con la sola inerzia, tradisce il Made in Italy, nella sua natura più profonda. Quindi gambe in spalla e attività di risveglio, diciamo che dovremmo essere un caldo abbraccio a chi è criogenizzato…sciogliamo il ghiaccio Dottore. Grazie