La riforma elettorale proporzionale è una urgenza per l’Italia.

La riforma elettorale proporzionale  è una urgenza per l’Italia.

 

Fernando Ciarrocchi di Ascoli Piceno

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello”.

In occasione dei 700 anni della morte del Sommo Poeta non potevamo che citare questo verso del Canto VI del Paradiso dell’imperitura sua opera omnia: La Divina Commedia.

Celeberrima frase che nonostante la veneranda età non è stata affatto scalfita dai secoli trascorsi, è più che mai attuale.

La nostra bella Italia, oggi 2021, sta vivendo la tristissima condizione di confusione, di sbando che già Dante ebbe a descrivere 700 anni or sono  che  più o meno suona così “Povera Italia ridotta in schiavitù, dimora di sofferenza, nave allo sbando nel pieno della tempesta, non più signora dei popoli, ma luogo di prostituzione”.

Sembra davvero scritto ieri visto l’indefinibile e squallido teatrino della politica che le istituzioni e l’Italia tutta purtroppo stanno vivendo. Conte ter, non Conte ter, governo di salute nazionale e quant’altro, ancora siamo, non alla prima repubblica, ma bensì a prima della prima repubblica, a dir poco; ma riflettiamo un attimo: abbiamo in vigore un sistema elettorale spurio al cui interno coesistono due sistemi: maggioritario e proporzionale che avrebbero dovuto garantire il massimo della governabilità, questo almeno era nelle intenzioni, ma poi in pratica si è rivelato tutto l’opposto.

Il Popolo è sì sovrano, ma ad oggi non lo è, nè come dovrebbe, nè come è disposto dalla nostra carta costituzionale.

Il Popolo deve potersi esprimere in modo chiaro e inequivocabile: deve  scegliere i propri rappresentanti e i propri partiti che rappresentano le idee in cui ciascun cittadino crede.

Cittadino che deve essere sempre e comunque l’arbiter.

La riforma elettorale per dare una risposta concreta dovrà essere di chiara impostazione proporzionale con la previsione di una soglia di sbarramento  non superiore  al 3%.

È l’unico progetto di revisione legislativa che può sostanzialmente restituire effettivamente la parola ai cittadini prevedendo pesi e contrappesi di garanzia costituzionale per la salvaguardia della democrazia sia essa sostanziale, sia essa formale.