A cura di Mirko Federico (San Cesareo/ in provincia di Roma )
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Presidente provinciale del Dipartimento < per la Tutela del cittadino e per i diritti umani > della Democrazia Cristiana di Roma Capitale e della provincia di Roma
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana.
< LA RIVOLTA NEL CARCERE MINORILE DI BECCARIA RIPROPONE L’ARGOMENTO DELLE CARCERI ALL’ATTENZIONE DI TUTTI ! >
Seconda rivolta dei detenuti minori – in pochi mesi – nel carcere di Beccaria .
Da quanto si apprende ben 70 detenuti si sarebbero asserragliati in un’ala della struttura minacciando azioni violente.
Molti giornali riportano che l’azione dei ragazzi si sia accesa per la sanzione disciplinare nei confronti di un detenuto.
Ma i giornali vengono smentiti da una mamma che mi scrive su Instagram queste parole:
<< Sono la mamma di un detenuto minorenne nel carcere di Beccaria. la rivolta il corso è perché essi sono in condizioni disumane e sono venuti a sapere che gli agenti denunciati per abusi sono tornati a lavoro! Ecco perché sono in rivolta >>.
L’istituto minorile già noto alle cronache per l’inchiesta svolta nei confronti di 21 agenti penitenziari indagati per maltrattamenti e abuso di potere.
Addirittura un detenuto denuncia di aver subito un tentato stupro.
Tutti e 21 si trovavano in custodia cautelare per indagini ancora aperte.
Tre agenti escono dal carcere e vanno ai domiciliari, mentre altri due tornano a lavoro in un altro carcere.
Sarà per questo che i detenuti oggi sono in rivolta, come sottolinea la mamma di un detenuto con un messaggio su Instagram?
La cosa ovvia è però che in questo carcere si vive una aria di tensione quotidiana, sia tra agenti che tra detenuti.
E la cosa altrettanto ovvia che appare è che il governo non prende provvedimenti per migliorare la situazione in questo istituto.
E su tutto regna il silenzio. Non ne parla nessuno, neanche le TV.
Siamo tutti concentrati sulle guerre altrui, sminuendo le guerre che ci sono quotidianamente negli istituti penitenziari di tutta la nazione.
“Quanto ancora ne dovremmo sentire prima che questo governo capisca “che il grado di civiltà di un Paese si misura osservando le condizioni delle sue carceri”.
Le parole di Voltaire suonano come condanna senz’appello della “civiltà” italiana !
Detenuti ben oltre il numero massimo ospitabile; agenti di custodia sotto il livello minimo; medici, psicologi e operatori sanitari che sono un miraggio dietro le sbarre.
Proponiamo un’azione immediata con la non violenza di affrontare una realtà che sempre più si trasforma in tragedia.
Lo stato di salute, civile ed umano, che in carcere è cancellato.
Dobbiamo riflettere e capire che sarebbe opportuno ripartire dai giovani e soprattutto aiutando quelli che si trovano che affrontano disagi sociali.
Solo allora potremmo dichiararci un paese civile.
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Il problema penitenziario è un argomento molto sensibile, dove si inclementa sempre di più l’unione delle baby gang, dove non solo sguazzano molti giornalistica diffamando sui loro articoli che le baby gang, solo così si influenzano i giovani difficili…ma li creano delle star, dove io li tratto quotidianamente e sono bambini che si sentono sotto j riflettori delle cronache e fanno crescere questi giovani avanzi di galera, e non è giusto nascondere il marcio che esiste nelle carceri minorili e maggiorenni, bisogna prendere dei seri provvedimenti che portano allo costruzione e non a incitarli nell’odio, bisogna prendere di petto il problema chiarissimo,in modo tale che tutti i detenuti prendono il percorso di volontariato sui stessi, bravissimo mirko questo è un tema molto sensibile, che rema contro alla società, mirko da parte mia dece essere votato da tutto il partito D.C. UN GARANTE DEI DETENUTI.
La persona più umile che può esistere un ragazzo di grandi qualità
Amnistia e indulto uniche risposte per superare l’emergenza…
Bisogna far riflettere e capire come mai tutte queste rivolte e indirizzarli nella società odierna nel miglior modo possibile
Secondo te da fuori cosa possiamo fare per migliorare la vita di chi è dentro?