A cura di Dott. Carlo Priolo (Roma Capitale)
carlo.priolo@dconline.info * cell. 333-2957607 *
Segretario regionale del Dipartimento “Comunicazione” della Democrazia Cristiana della regione Lazio
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Giornalista professionista
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
LA SCOMPARSA DI FERDINANDO CELESTE, PRESIDENTE NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, VA AFFRONTATA CON SERENITA’ E SPIRITO CRISTIANO: MORIRE NON E’ NULLA, NON VIVERE E’ SPAVENTOSO !
Ferdinando Celeste: il 3 febbraio 2024 – con acclamazione unanime – era stato eletto Presidente della Democrazia Cristiana; il 9 febbraio ci lascia repentinamente a causa di un improvviso infarto fulminante.
Stava rientrando a casa dal lavoro e l’appuntamento con sorella morte, come la definiva San Francesco, è avvenuto mentre era ancora in macchina, che stava guidando per il rientro a casa.
Un figlio eletto e beato dello Scudo Crociato che già bambino – su incarico del padre – affiggeva i manifesti della Democrazia Cristiana sui muri della fertile Calabria.
Una terra di talenti e di artisti del lavoro e dei beni della cultura mediterranea.
Il nume tutelare dei saperi, dell’anima pulsante del cristianesimo marciante tra le genti.
Ritorna dal Padre Nostro per essere accolto tra i Beati.
Giganteggia la Sua figura di Crociato della Democrazia Cristiana per aver passato l’intera esistenza nella Casa Democratica dei Cristiani, dove ha vissuto in corpore et anima unus.
Ci ha insegnato ”Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male”
Il Cavaliere dello spirito di comunione fraterna ha consegnato il senso della misericordia e della grazia al suo percorso umano e spirituale; al punto che ha scelto di sacrificare se stesso per consentire agli amici, alle genti, ai figli della fede, di sopravvivere.
Oggi l’incontro con un personaggio dal mantello nero decide il resto del viaggio.
Il settimo sigillo schiude nel cielo un profondo silenzio ed ai sette angeli che stanno dinanzi a Dio vengono date loro sette trombe per suonare l’inno alla vita e dall’alto dei cieli cade una stella grande, ardente come fiaccola.
Così ha cantato il poeta per Ferdinando:
La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Un mio personale commiato, che credo possa essere condiviso da tutto il Partito in tutta Italia:
<< La paura della morte ci accompagna già dalla nascita e ci rende sofferenti da subito. Si cancella la paura ritornando nel tempo al giorno che hai visto la luce la prima volta.
Un sapore amaro, prima indistinto poi più evidente ti accompagna quando mangi, quando lavori, quando dormi, quando vuoi dimenticare il senso della paura che ti crea angoscia, un sordo disagio.
Come ascoltare sempre un suono lontano che ti ricorda che devi morire, ma tu vuoi dimenticare.
La paura della morte ci accompagna già dopo la nascita, è vero, ma è una fantasia. La paura di non vivere più con gli altri che amiamo devasta il breve tragitto del viaggio terreno, distrugge il corpo lentamente fino a renderlo debole, malato, pensando di non esserci, allontanandosi dalla propria vita e da quella delle persone che ami.
L’anima è immortale e vive nel corpo che non può morire. Se muore il corpo muore l’anima, ma l’anima è immortale, anche il corpo è immortale.
La paura della morte è una illusione. La morte non esiste, nessuno muore. Non si prova paura di qualcosa che non esiste
Se vivo, se esisto la morte non c’è. Ciò che penso lo penso perché esisto. E se esisto la morte non c’è. La paura è solo un pensiero, ma un pensiero senza corpo non può esistere. La morte non esiste, la paura è una semplice fantasia che sparisce appena si capisce >>.
Il Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana Dott. Angelo Sandri, unitamente a tutto il Direttivo nazionale del Partito, si unisce in preghiera e rivolge alla famiglia un pensiero affettuoso di vicinanza e solidarietà.
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Resterai per sempre nei miei pensieri.uomo onesto e rispettoso.ciao celeste.grande amico mio.mancherai tanto.r.i.p.