La tristezza non deve sovrastarti perché poi ti rende un poveraccio

 

 

libro con delle pagine vuote e una penna vicino a dove dormi, di modo che quando ti svegli durante la notte o di mattina, scrivi subito quello che ti ricordi del sogno. Pian piano riesci a capire una altra parte di te stesso: i sogni, gli incubi, ma anche idee meravigliose.

Durante un sogno è possibile ‘incontrare’ persone che non vivono più, quelle che con il grande fratello – la morte – sono già andati via, o ci ricordiamo a persone che non abbiamo visto per un lungo periodo. Del mondo nel quale ci immergiamo di notte spesso non siamo in grado di parlare. Però ci sentiamo pieni di immagini ed emozioni. Può essere che siamo più attivi di notte che durante il giorno; di Albert Einstein si dice che abbia dormito fino a 14 ore senza alzarsi. Non sottovalutare il sonno e tutte le offerte che ti fa Hypnos, il dio della notte. “Il sonno è il cordone ombelicale che ti collega con l’universo.

Autore Franco Capanna editorialista

 

 

 

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