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< La virtù dei resilienti: non mollare mai ! >

Ai tanti mi scrivono da ogni parte a motivo di sofferenze che la vita loro impone vorrei dare una risposta. Ognuno le combatte a seconda della propria forza e cerco allora di dare un mio contributo, ammesso vi riesca in tale improba  impresa.

Quando, di fronte a scelte difficili, occorre trovare il coraggio di cambiare, non sempre è possibile contare su qualcuno che ci dia forza e ci esorti ad andare avanti. In questi casi occorre invece trovare da soli la forza e il sangue freddo per vincere la paura e fare la scelta giusta.

Ardimento, audacia, prodezza, temerità e valore, sono tutti sinonimi usati per darsi e dare coraggio.
Non arrenderti dunque, rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo e ricorda sempre non si può mai battere una persona che non si arrende.

Lessi questa frase ai tempi del mio liceo a giovamento del mio percorso di vita. Convinto che i vigliacchi muoiono mille volte … prima di morire, mentre i coraggiosi provano ” il gusto” della morte una volta sola. E dunque bisogna saper rischiare la paura come la morte ed il vero coraggio è questo rischio.

Tante volte ho cercato di immaginarmi la dolcezza e la potenza del canto di Orfeo, capace di fermare persino la morte. E me lo sono sempre immaginato grazie ad un uomo che lo ha trasformato con un pianoforte nel più  bel concerto per piano ed orchestra che io conosca: Ludwig van Beethoven.

A volte nei percorsi della mia vita ho avuto per maestro Lucio Anneo Seneca (il giovane), filosofo nato a Cordova di Spagna nell’anno 4  a.C. Nonostante soffrisse di asma  e svenimenti, le sue conoscenze sul mondo della medicina, pur nel suo tempo, erano davvero notevoli. In particolare fu proprio lui a gettare le basi a quello che è  il concetto di < omeostasi >, ovvero equilibrio interno del corpo umano e che viene meno nel momento in cui vi si presenta una patologia e un disturbo.

Egli parlava di “spiritus” ovvero dell’equilibrio interno al corpo legato a quattro elementi fondamentali come caldo, freddo, secco, umido. Inevitabilmente Seneca finisce per diventare filosofo.

<< Se vuoi credere a coloro che penetrano più  profondamente la verità, comprendi che tutta la vita è un supplizio. Gettati in questo mare profondo e tempestoso, agitato da alterne maree. Esso ora ci solleva con improvvise impennate, ora ci precipita giù con danni maggiori dei presenti vantaggi e senza sosta ci sballotta.

Non stiamo mai fermi in un luogo stabile, siamo sospesi e fluttuiamo e urtiamo l’uno contro l’altro, e talvolta facciamo naufragio, sempre lo temiamo. Per chi naviga in questo mare così tempestoso ed esposto a tutti i fortunali, non vi è altro porto che la morte >>.

Quando la vita diventa complicata e ci riserva sorprese spiacevoli non tutti reagiamo allo stesso modo: alcuni soccombono, altri lottano fino allo stremo delle forze, altri ancora resistono superando gli eventi con successo.

La resilienza (dal latino “resalio”) è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi straordinari per far fronte in maniera efficace e auto-protettiva alle difficoltà dell’esistenza.

La resilienza è un atteggiamento resistente e contrapposto che si sviluppa per far fronte ad avversità anche piccole, senza arrendersi e senza perdere la speranza e la motivazione a risolvere e superare tali avversità.

La resilienza si può apprendere e usarla a proprio vantaggio per non lasciarsi abbattere dalle difficoltà e dagli eventi negativi. Occorre sviluppare la capacità di resistere e “risalire”, attivando le proprie risorse, interne ed esterne.Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani.

Per questo motivo oggi è  il giorno giusto per amare,credere, fare e principalmente vivere per ricordare che la vita è  un mistero che deve essere vissuto, non un problema da risolvere.

La vita è un mistero che deve essere vissuto ma noi insistiamo per renderla più complicata possibile !

A cura di Franco Capanna (sindacalista Teramo) * franco.capanna@dconline.info

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