I bambini erano tutti intorno a quel balocco tedesco chiamato “albero di Natale” che si trovava proprio al centro del tavolo rotondo ed era luminoso per le mille candeline accese e colorato per tutti gli oggetti che lo ornavano, tra bambole, orologi già caricati, piccole sedie, tamburi, scatole di colori e dolciumi, spade, puntaspilli e qualche strega di cartapesta… Jerry Hubert, figlio di un proprietario terriero del Wessex, viene inviato dal padre, il giorno della vigilia di Natale, a fare una commissione importante in un piccolo villaggio distante parecchi chilometri. Il giovane porta a termine la missione a tarda sera, si fa sellare il cavallo e si mette in viaggio verso casa. Per farsi compagnia intona un canto di Natale quando, in un tratto di bosco, viene assalito da tre rapinatori…
L’ultimo crimine di Flambeau, così come ama ricordare, è stato un crimine natalizio, un “crimine alla Charles Dickens”, come lo definisce di solito, commesso in una casa con un vialetto d’accesso a mezzaluna e una scuderia accanto… Rosita McMullen è la figlia del proprietario del Sundown Sheep Ranched, piena di ammiratori che arrivano da ogni angolo della contea e anche oltre, al punto che diventa una sfida ben partecipata quella per aggiudicarsi la sua mano; una sfida che vede vittorioso Madison Lane di Nueces. Così lui e Rosita si sposano il giorno di Natale… La mattina del nuovo anno, a colazione, i bambini raggiungono il papà, cercando la loro mamma. “È passato un bambino per chiedere l’elemosina – racconta loro il padre – raccontando la triste storia della sua famiglia che patisce la fame e la vostra mamma è andata a vedere”…
Diciamo la verità: il Natale è la festa più bella dell’anno e quella che ci predispone a una serenità del cuore senza uguali. Così tutti quelli che sono i buoni sentimenti che si respirano in una storia ampliano ancora di più la gioia. L’albero di Natale e altri racconti è un’antologia che raccoglie sette storie natalizie che spingono a respirare proprio questa atmosfera del Natale e di feste dal sapore antico quasi che, così dolci e piene di stupore, sembrano non esserci più. L’atmosfera magica che le colora è in realtà diversa da quello che viviamo nei nostri Natali moderni e tecnologici, pur se il fascino rimane intatto. Charles Dickens (e come poteva non esserci? Ha la fortuna di essere, nell’immaginario collettivo, lo scrittore ideale di storie del Natale), Thomas Hardy, Gilbert Keith Chesterton, O. Henry, Louisa May Alcott, Emma Orczy e Ring Lardner utilizzano ciascuno il proprio stile e il proprio linguaggio, per cui è interessante, al di là delle storie e delle ambientazioni, scoprirne le modalità utilizzate, coglierne il ritmo, le caratteristiche compositive e, trasversalmente, individuare come la magia del periodo sia sempre la stessa, anche se in tempi diversi: un’emozione che ci lascia sempre a bocca aperta davanti a un albero addobbato e pieno di luci, con l’attesa dei regali, o anche solo la speranza che quest’anno sarà diverso. Senza dimenticare i bambini, i loro occhi scintillanti davanti a un mondo che si addobba e si trasforma, pur se solo per alcuni giorni…
di Antonio Gentile