a cura di Dott. LORENZO RANIOLO (Gela/CL)- dott.lorenzoraniolo@tiscali.it
– Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
<Lampedusa e Sicilia ….terra di conquista !>
Prima le coste pugliesi, le coste orientali dell’Italia per sfuggire ai soprusi politici della propria terra o agli stenti e alla mancanza di posti di lavoro, adesso puntavano sulla Sicilia scegliendo Pantelleria come punto di riferimento.
Vogliamo parlare degli ultimi arrivati clandestini extracomunitari che sfidando i pericoli del mare ma anche l’incertezza di raggiungere la terra ferma, sono riusciti a toccare terra sani e salvi e la tradizione vuole che si arrivi a Lampedusa via, Gela e Licata..… Si, la tradizione !!
Chissà se gli immigrati avessero letto la storia di Gela.
Qui la leggenda vuole che vi mori Eschilo per colpa di una tartaruga lanciata dall’alto, da un’aquila (ma che ci faceva un rapace a Gela?).
Poiché questo rapace è solito lanciare sui massi le testuggini, (per romperne il guscio e potersene cibare) il tragediografo scambiandolo per un masso. Antifemo, Ippocrate, Gelone, Eschilo, Ermocrate, Agatocle, Timoleonte, Federico II di Svevia, Salvatore Quasimodo, Mattei: sono solo pochi nomi dei grandi personaggi della storia (in ordine cronologico) che hanno onorato Gela della loro presenza e che di Gela hanno parlato.
E…ancora una volta dopo 25 secoli di inviolabilità le dune dell’immane Gela venivano calpestate di nuovo dal piede straniero.
Da paese di pescatori ed agricoltori dove le mentalità diverse del contadino e dell’uomo di mare si sono dovute fondere con la realtà industriale, restano sempre le diversità e le contraddizioni che distinguono nel bene e nel male questa nostra comunità che nel passato ha dato lustro e contributo onore alla storia dell’intero paese.
Ora. La città aspetta il prossimo straniero. Ormai, l’abitudine è di queste parti.
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