E’ passato da poco il 2018 che con ironia sorniona ho voluto salutarlo con una foto simpatica, la foto raffigura la linguaccia che Albert Eintein fece (non sappiamo il perchè) qualche anno fa a un giornalista, diciamo un gesto simpatico per i più audaci, mentre per i più superstizioni, la potremmo definire una “linguaccia apotropaica”.
Pensate che 25 luglio 2017 è andata all’asta una copia autografata di quella che forse è l’immagine più famosa di Albert Einstein: il grande scienziato mostra la lingua al fotografo Arthur Sasse, rivelandosi più burlone del previsto.
La foto fu scattata il 14 marzo 1951 in occasione del 72° compleanno di Einstein e in pochi mesi fece il giro del mondo. Persino alcuni premi Nobel, divertiti, ne chiesero una copia autografata al collega. Non è la prima volta che le stampe autografate della foto sono andate all’asta: in passato hanno raggiunto quotazioni importanti, come quella venduta nel 2009 a 74.324 dollari. Quella battuta all’asta a luglio è stata aggiudicata per la cifra record di 125.000 $ (pari a 106.000 €).
Ma perché un personaggio così autorevole e rispettato si prestò a posare per un ritratto così scanzonato e decisamente insolito per i rigidi anni 50?
L’ANTEFATTO. La foto fu scattata all’uscita del Princeton Club, dove un gruppo di colleghi aveva organizzato una festa per il compleanno di Einstein. Arthur Sasse era tra i tanti fotografi che attendevano che il padre della teoria della relatività generale lasciasse la festa per fotografarlo. Quando lo vide entrare in auto con Frank Aydelotte, direttore del Institute for Advanced Study, e sua moglie, il fotografo gli si precipitò incontro, chiedendogli con insistenza di sorridere per un ultimo scatto.
Ma Einstein che durante tutta la serata aveva concesso centinaia di sorrisi e posato per decine di foto, era visibilmente stanco: per far capire al fotografo Sasse che non era più il caso di inseguirlo, gli mostrò la lingua, diciamo che questa è la versione più accreditata della storia.
Niente di organizzato insomma, solo una reazione spontanea di quella che in anni successivi avrebbe accomunato molti “vip” davanti alle insistenze dei paparazzi. Non tutti erano d’accordo che la foto venisse pubblicata, in realtà. Alcuni giornali ci pensarono a lungo prima di darla alle stampe. Il clima cupo degli anni della Guerra Fredda e del maccartismo non era certo favorevole all’ironia.
Ma Einstein stesso si mostrò divertito all’idea della foto e ne richiese alcune copie per uso personale: dopo aver ritagliato i volti dei coniugi Aydelotte, ne fece cartoline da spedire agli amici. A contribuire al successo della foto fu probabilmente anche il fatto che Einstein morì 4 anni dopo, il 17 aprile del 1955, all’età di 76 anni, lasciando al mondo il ricordo di un genio assoluto, che seppe anche essere simpatico e “umano”.
Buon anno 2019…e che come Albert Einstei, anche voi, cercate di prendere la vita con filosofia o se non vi risulta troppo difficile, con più simpatica ironia.
di Antonio Gentile