L’attentato all’ex Presidente USA Donald Trump serio motivo d’allarme per la democrazia !
Quanto accaduto negli USA non ha soltanto ferito la democrazia statunitense, terra di storia democratica, ma tutto il mondo.
Perché tutto il mondo? Da secoli gli Stati Uniti D’America sono il faro della democrazia mondiale: tutti guardano alla storia democratica americana terra della e delle libertà. Terra delle occasioni in cui davvero ciascuno è artefice della sua fortuna.
La data del 14/07/1789 per la Francia significa la presa della Bastiglia e fu l’evento storico culminante della Rivoluzione francese in quanto la Bastiglia era il simbolo dell’ancien regime e il popolo lotterà poi per “Libertè, Egalitè , Fraternitè”.
Il 14/07/2024 , ben 235 anni dopo, sarà ricordata negli annali della storia mondiale come la data più triste per la democrazia non solo della bandiera a stelle a strisce ma del mondo.
A circa quattro mesi e mezzo dalle presidenziali americane, che si svolgeranno nel prossimo di mese di novembre, dunque, in piena campagna elettorale tra Biden e Trump (in cui due nonni politici si contendono il tavolo ovale della Casa Bianca) accade l’impensabile.
Durante un comizio elettorale dell’ex Presidente USA Donald Trump, in Pennsylvania,il “tycoon” repubblicano, candidato alla Presidenza della Casa Bianca , ha rischiato di perdere la vita a seguito di un attentato.
E’ stato colpito ad un orecchio e trasportato in ospedale dove dopo essere stato sottoposto alle cure necessarie è stato subito dimesso.
L’omicida è stato immediatamente freddato dalla forze polizia della sicurezza.
L’immagine del volto insanguinato dell’ex Presidente Trump, il suo pugno per comunicare a tutti la sua determinazione e il suo labiale ” non mollerò mai” in pochissimi minuti ha fatto il giro del modo diventando iconica.
L’imbarbarimento del confronto politico fino a questo punto è intollerabile per ciascun candidato di qualsiasi appartenenza politica: vuol dire che il sistema democratico vacilla, non è più saldo nei suoi valori fondanti di libertà e democrazia.
Non caso tornano in mente le parole del Santo Padre, pronunciate nella sua ” lectio magistralis” di chiusura alla 50° Settimana sociale dei cattolici a Trieste, quando disse:
“Possiamo dire che la democrazia non gode affatto di buona salute, ai cattolici il compito di riparare il cuore infartuato“.
Ebbene come sempre Papa Francesco è lungimirante la sua analisi ben si adatta a questo triste episodio avvenuto oltre oceano: “La democrazia non gode di buona salute”.
E’ un monito forte ma è ancora più forte alla luce dell’attentato a Donald Trump ma non tanto perché a Donald Trump, perché poteva esserci anche un altro candidato, quanto perché è accaduto nel paese, che comunque è alla guida del mondo, ma che soprattutto è terra di democrazia e di libertà.
La storia americana, però, nonostante abbia meriti democratici e di libertà, purtroppo, i suoi annali annali narrano che episodi come questi nel corso degli anni sono accaduti, tanto per citarne alcuni: Abraham Lincoln assassinato nell’aprile del 1865,
John Fritzgerald Kennedy assassinato a Dallas il 22 novembre 1963, sicuramente più vicino al ricordo di tutti noi ,idem dicasi per il tentato omicidio al Presidente Ronald Regan.
Tutto questo non per giustificare il vile gesto, ce ne guardiano bene, ci mancherebbe! , ma per prendere atto che la celebre frase vichiana dei corsi e ricorsi storici, purtroppo, è sempre attuale anche nel terzo millennio.
Torniamo un attimo all’accaduto a Trump, destinatario di attestai di solidarietà da tutti i leaders del mondo che senza mezzi termini hanno condannato l’orrendo gesto, falle sula sicurezza si o no, saranno gli organi preposti a accertarlo, quello che allarma più di qualsiasi cosa è la tenuta della democrazia come sistema: una democrazia ferita e bisognosa di cure : maggiore partecipazione popolare nella consapevolezza che la cosa pubblica è di tutti e per tutti.
Un barlume di luce in queste tenebre è stata la telefonata di Biden al suo antagonista Trump in cui lo ha chiamato Donald !
Speriamo davvero che sia l’inizio vero di un ritorno ad un confronto politico civile scevro da ogni forma di imbarbarimento e cadute di stile affinché il clima possa distendersi e rasserenarsi per il prosieguo di una campagna elettorale autenticamente democratica.
Alla stessa stregua di quella inglese in cui lo stile e il fair play hanno fatto scuola a tutto il mondo ed in cui i due sfidanti, a risultato noto, si sono salutati cordialmente augurando al vincitore buon lavoro per il bene dell’intera nazione.
A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *
Vice-Segretario nazionale Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing della Democrazia Cristiana italiana
Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”
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