LE 7 LEGGI DI NOE’ E LA MEDICINA LEGALE EBRAICA.

LE 7 LEGGI DI NOE’ E LA MEDICINA LEGALE EBRAICA.

Anche i codici ebraici (XI secolo a. C.) , avevano leggi dedotte dalla Bibbia e dal Talrnud, quest’ultima era una raccolta di precetti morali e rituali comprendenti  eventi che erano considerati reati come aborto procurato,omicidio, lesioni, perdita verginità, violenza carnale ed altri.

Il codice ebraico o delle sette leggi di Noè (in realtà erano sette capitoli di leggi) aveva una visione che doveva essere valida per tutti ( la Torah ) tant’è che il noachismo è indirizzato ai figli di Noè ovvero a tutto il mondo. E’ presente nella Torah, a proposito dell’istituzione dei tribunali un quid che ricorda un codice di procedura imposto al giudice stesso obbligato a  seguirlo  essendo sempre super partes (una specie di codice di procedura  civile e  penale).La medicina ebraica era nata teurgica affidando tutto al Dio e l’unico guaritore era il sacerdote (in realtà l’unica figura non sacerdotale era il medico imbalsamatore e la malattia null’altro che la punizione divina.

Nella Bibbia abbiamo delle indicazioni soprattutto di igiene come la quarantena nelle malattie infettive (levitico 13:45-46), il lavaggio accurato delle mani dopo aver toccato i morti (Numeri 19:11-19) , norme sulla prostituzione, sulla prevenzione malattie veneree, la circoncisione,fino alle mestruazioni ed igiene della casa. Per gli ebrei la malattia, figlia della sola volontà di Dio,  poteva essere allontanata con il perfezionamento morale dell’individuo.

Le sette leggi di Noè sono i principi fondamentali sui quali si dovrebbe basare ogni società civile e ogni regola di convivenza che ciascun uomo deve assolutamente osservare. Si tratta di un argomento in genere poco conosciuto. Elia Benamato, uno dei maggiori maestri del pensiero ebraico in Italia del 1800, ha sviluppato il tema della religione universale del noachismo ovvero sette leggi di Noè (in ebraico: שבע מצוות בני נח‎, Sneva vomitivo Balnei Coach)

Gli Ebrei sono spesso stati accusati di avere una legge, la Torah, escludente  “tutto il resto dell’umanità.

Niente di più’ sbagliato: secondo l’ebraismo Dio prima della Torah diede al mondo leggi che tutti i popoli avrebbero dovuto seguire per essere considerati civili direi eticamente e deontologicamente corretti (il concetto di “civile” in effetti è altra cosa e porta a “diversamente civile” e non allo stupido e presuntuoso significato di “incivile”.  Poco sappiamo di esse perché mentre  del codice di Hammurabi, di quello ittita o dei codici assiri, ci giunge testimonianza attraverso la presenza di antiche tavolette e steli sulle quali furono scolpite le leggi dei singoli codici al contrario, non vi e’ alcun testo originale delle leggi di Noè’ ne’ si è mai parlato di una sua eventuale esistenza.

Le fonti più’ antiche in cui se ne  faccia menzione sono quelle talmudiche, tramandate oralmente fino alla loro  trascrizione  datata  solo all’inizio dell’era volgare.

La Tosefta’ (discussione rabbinica) attribuita a Chiya bar Abbà, nato verso il 160 a.C., e’ il primo libro di Halachà a delineare le sette leggi. Secondo l’insegnamento dei rabbini del Talmud, queste  non sono in realtà’ sette regole, ma ognuna di esse comprende un intero ambito di leggi codificate in 66 precetti. Sono cioè’ sette canoni che riguardano il vivere e il convivere civile.

Non bisogna cadere nell’equivoco di confrontare i 613 precetti con i sette precetti noachidi, perché’ da un lato abbiamo 613 precetti particolari comprendenti anche leggi su purezza e ritualità’ che gli ebrei devono seguire per svolgere il lavoro al Bet Hamikdash, mentre i 66 precetti noachidi riguardano i rapporti umani e le relazioni sociali.

Si dice che lo stesso diluvio universale sia avvenuto perché’ gli uomini avevano disatteso queste leggi e Noè, subito dopo, le abbia codificate. Delle 7 leggi noachistiche alcune hanno sviluppo nella medicina legale e  vanno da quelle procedurali quale quella che prevedeva la nomina di giudici e guardie in ciascuna città affinché fossero trattate le parti in causa.

Tali norme dunque sono state istituite agli albori della civiltà’ e sono le prime operanti nel mondo. Secondo la datazione che si ottiene dalla Torah il codice di Hammurabi, quello ittita e i codici assiri sono tutte leggi posteriori , e si rifanno in parte alle leggi di Noè. Ricordiamoci che Hammurabi visse circa all’epoca di Abramo, cioè’ dieci generazioni dopo Noè. Le leggi noachide aventi possibile  interesse medico legale vanno da quelle procedurali quale la formazione dei tribunali che prevedeva la nomina  di  giudici e guardie in ciascuna città affinché fossero trattate le parti in causa imparziale di fronte alla legge. Principi base erano verificare con diligenza la testimonianza di un teste.

Non vi fosse deliberata cattiva amministrazione della giustizia da parte della Corte.

Non accetti il giudice somme o doni da una della parti in causa.

Non favorisca il giudice la parte in causa che sia povera, per compassione.

Non oda il giudice una delle parti in causa in assenza dell’altra.

Non vi sia discriminazione da parte del giudice nei confronti dello straniero e dell’orfano.

Non venga nominato giudice chi abbia scarsa conoscenza della legge.

La Corte non metta a morte un innocente.

Non si incrimini alcuno sulla base di prove indiziarie.

Nessuno faccia giustizia da se’, uccidendo l’esecutore di un delitto capitale.

Sia resa testimonianza presso la Corte.

codici ebraici (XI secolo a. C.) , avevano leggi dedotte dalla Bibbia  e dal Talrnud , raccolta di precetti morali e rituali comprendenti  i reati come aborto procurato,omicidio, lesioni, perdita verginità, violenza carnale  ed altri. In quest’ultima realtà decidevano i Leviti (giudici e medici , figure che ricordano molto vagamente il medico legale americano che per essere tale deve essere laureato sia in medicina che in giurisprudenza.-nel contempo,discendenti di Levi, terzo figlio di Giacobbe e di Lea (Genesi 29:22-34) che comprendevano anche Mosè ed Aaronne.

Tra questi  fu Davide a nominare gli incaricati in varie branche tra cui i giudici,che, nel de quo, divennero una fac-simile di giudici- medici legali atipici, che,proprio tramite Mosè, portarono anche questo “sapere” egizio alla cultura ebraica.  Non si faccia falsa testimonianza. Non commetta omicidio, si metta in salvo una persona perseguitata.

Non si resti impassibili davanti al sangue di colui che si potrebbe salvare da pericolo mortale. In campo di etica un uomo non abbia rapporti sessuali ne’ con sua madre, ne’ con la sorella della madre, ne’ con un altro uomo, ne’ con la moglie di un altro uomo; l’uomo e la donna non devono accoppiarsi con le bestie. Non si deve indulgere in comportamenti provocanti che possano condurre ad un’unione proibita. Non sia castrato alcun maschio, ne’ uomo ne’ animale.

del Prof. Dr. Sergio Funicello ( Medico Legale).