Le riflessioni della Democrazia Cristiana dopo le ultime consultazioni regionali (Calabria ed Emilia Romagna) del 26 gennaio 2020

A cura del Dott. CARLO MACALE (Roma) * carlo.macale@dconline.info * Componente il Comitato provinciale della Democrazia Cristiana della provincia di Roma.

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Dott. Carlo Macale (Roma)

< Le riflessioni della Democrazia Cristiana dopo le ultime consultazioni regionali (Calabria ed Emilia Romagna) del 26 gennaio 2020 >. 

 Si sono da poco concluse le operazioni di voto per le elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Calabria e i dati di queste consultazioni politiche fanno pervenire dei messaggi chiari a tutti i partiti ed anche alla Democrazia Cristiana.

Non importa tanto riflettere sulle vittorie elettorali, figlie forse anche della legge dei grandi numeri, quanto piuttosto su alcuni elementi che possono incidere sul presente e sul futuro immediato della Democrazia Cristiana.

Un primo dato importante su cui riflettere è l’affluenza alle urne, specie in Emilia-Romagna dove il dato è addirittura raddoppiato rispetto al 2014. Questo è un segnale chiaro che ci racconta di italiani che si sono stancati di accettare gli amministratori locali secondo le scelte di pochi, alla stregua di votazioni con deleghe condominiali.

L’intervento del dott. Piero Paolo Macchiarella, eletto Segretario politico provinciale della Democrazia Cristiana di Roma dal XXIV Congresso provinciale della D.C. romana.

Già l’escalation dei pentastellati nelle elezioni di importanti comuni come Roma e Torino, come anche le recenti elezioni governative avevano lasciato intendere che il cosiddetto ’“italiano medio” ha scelto di non essere più superficiale nel voto e di non fidarsi più del politico cantastorie.

Ora non solo cambia l’indirizzo del voto, ma si registra una partecipazione maggiore alle urne, segno evidente che la gente vuole essere partecipe della politica locale e nazionale. Questo elemento deve interrogare le varie segreterie politiche della Democrazia Cristiana ed anche i diversi comitati direttivi.

Il Segretario naz.le Dip. Comunicazione D.C. dott.ssa Dora Cirulli (Roma) ed il Presidente nazionale Vicario della D.C. dott.ssa Graziella Duca Arcuri (Cosenza)

La gente, oggi, è pronta ad ascoltare le proposte politiche. Le persone, con il loro voto, sono disposte a sostenere progetti politici onesti e volti al bene comune. Questo momento storico è un’occasione da non perdere per rilanciare il centrismo! Bisogna scendere tra la gente e farsi conoscere, o meglio ri-conoscere, come coloro che fanno della politica una questione di valore e non solo di valori economici.

Un secondo dato è la sconfitta, ancora una volta, del M5S. Nonostante siano alla guida del Governo e alcune grandi città, i pentastellati non riescono più a far breccia nel cuore, o meglio nella pancia della gente. Le loro grida di rabbia, i loro confronti con altri partiti con toni tipici da sermone e battutine da cabaret ormai non convincono più. La gente ha capito che non basta criticare, che non serve demolire, se poi non si sa costruire.

Ma soprattutto si è compreso che l’ansia di essere diversi e più onesti rispetto agli altri, di fatto li ha portati a non comprendere più chi sono loro veramente. Un’identità politica si costruisce da ciò che si è e si vuol essere e non è solo il risultato dei fatti di cronaca.

L’intervento al Congresso della Democrazia Cristiana della provincia di Roma della dott.ssa Patrizia Armenni

Il vuoto ideologico e la mancanza di coerenza sul piano della dottrina politica, hanno fabbricato un movimento che non è altro che un contenitore di tanti ribelli dell’ultimo minuto che di fatto non hanno un manifesto politico chiaro, ma sono legati da idee continuamente opinabili e votabili su piattaforme comandate.

La gente ha compreso che la politica attiva non va da nessuna parte senza una cultura politica. Questo tema non può non interpellare la Democrazia Cristiana, partito con una grande tradizione politica alle spalle e che ha dato al Paese politici che hanno rialzato e costruito la nostra nazione con senso etico e di responsabilità verso i cittadini.

La Democrazia Cristiana non è l’invenzione di un comico !  La Democrazia Cristiana è la storia del nostro novecento politico. Siamo coloro i quali continuano l’opera di Sturzo, De Gasperi, La Pira, Dossetti, Moro….dobbiamo dirlo alla gente!

La Democrazia Cristiana vuole essere, ancora una volta, una risorsa per questo Paese.

In ultimo presenza della Lega, come partito che raccoglie anche molti voti dei cattolici stanchi di politiche libertine di sinistra. Dobbiamo affermare chiaramente che non basta nominare il cuore di Maria o far vedere un rosario per essere autentici politici cristiani. Alcuni simboli religiosi in mano a certi politici hanno lo stesso valore dei filatteri dei farisei contro i quali Gesù nel Vangelo non usa mezzi termini. Dobbiamo sdoganare questo linguaggio religioso identitario che non ha nulla a che fare con la Dottrina sociale della Chiesa ispiratrice della riflessione politica democristiana.

Il valore spirituale della politica è inserito nel discorso morale ed etico-sociale, ingredienti politici che non sono facilmente accostabili ai cocktail da spiaggia. Il volto spirituale della politica si manifesta nel comportamento virtuoso del politico nell’esercizio delle sue funzioni e non ha bisogno di essere pubblicizzata (anche male) nelle chiacchiere da comizio.

La Democrazia Cristiana deve ripresentarsi coerentemente al mondo cattolico e riacquisire la sua fiducia, non perché sia un partito confessionale, ma perché può raccogliere al suo interno un pluralismo di visioni della politica che non ledono i diritti altrui in nome di un’ispirazione religiosa.

La politica di ispirazione cristiana non è contro qualcuno, bensì lavora per il benessere di tutti.

A cura del Dott. CARLO MACALE (Roma) * carlo.macale@dconline.info * Componente il Comitato provinciale della Democrazia Cristiana della provincia di Roma.

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Aĺessandro Pinto
4 anni fa

Egregio Dott. C. Maccale.
Ho letto la sua analisi del dopo voto e quasi concordo con lei.
Mi permetto di aggiungere che l’alta percentuale dei votanti, nell’elezioni in Emilia Romagna, è stata anche determinanta dall’invito del “Movimento delle sardine” a recarsi nelle urne.
Eppoi c’è un altro elemento importante da non sottovalutare. La Regione E. Romagna è stata ben governata. L’altrrnativa era una coalizione di destra che invece di proporre soluzioni valide ha subordinato la sua vittoria a un sicuro cambio al governo nazionale.
Con una visione totalmente diversa va inteso il voto in Calabria.
Non penso che abbiano influito sul voto, gli ideali di La Pira e di Dossetti perché la coalizione di destra abbia potuto raccogliere un consenso lusinghiero…..
In ogni modo, per il bene del nostro Paese, auguro ai vincitori di svolgere consapevolmente il compito di gestire al meglio le Regioni dove sono stati vincitori.
Cordialmente.
A. Pinto

S.Savaglio
4 anni fa

Politici Onesti per il bene Comune

Sandro
4 anni fa

Rigenerare la DC ,si può e si deve,i valori sono incancellabili