A cura di Mirella Crisafulli Cardì (Catania)
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Segretario provinciale del Movimento Femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana della provincia di Catania
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< LE VIOLENZE SULLE DONNE: UNA PIAGA PREOCCUPANTE A CUI CI SI DEVE RIBELLARE CON FORZA ! >
Franca è la prima vittima di femminicidio del 2022. Guglielmina, la seconda. Albertina la terza.
Morti silenziose in questi primi mesi dell’anno in cui il mondo, ancora dentro una pandemia, viene spezzato dalla follia russa.
Donne, madri, mogli , amiche e sorelle, sono volate via. Uccise per mano di mariti che un tempo furono compagni, lavoratori integerrimi e padri.
Eh si, perché non sempre la tragedia si consuma nella povertà, nell’ignoranza.
Non è detto che si debba per forza immaginare uno scenario fatto di stenti e problemi familiari.
A volte l’omicida è chi ti ha dormito accanto una vita ed un giorno decide che sei diventata un peso: non sei più giovane non sei più forte, ti sei ammalata, non servi più. Sei diventata impegnativa, dai fastidio. Ti fanno un favore, lo fanno a loro stessi. Uccidono!
Questi uomini si sono dimenticati di quanto lavoro sia stato operato in casa, di quanto conforto gli sia stato donato, di quanto amore.
Questi padri tolgono le madri ai propri figli ed un motivo non c’è.
Il femminicidio è un problema di tutti e le storie che giungono alla cronaca sono probabilmente la punta emersa di un iceberg molto più profondo.
Ma oltre a queste morti silenziose di donne non più giovani che nel buio più totale vanno via, la cronaca riporta situazioni di donne più giovani, violate, impossibilitate a separarsi da mariti violenti o minacciate da fidanzati e compagni padroni, costrette a difendersi tutta la vita.
Condannate alla paura.
Condannate al silenzio, condannate a morte da vive dentro la propria casa.
Drammi di gelosie folli, uomini fragili incapaci di farcela che cancellano in un attimo la vita di un’altra persona sol perché non in grado di accettare un NO.
No, non voglio stare più con te. No, non voglio indossare questi pantaloni. No, non voglio baciarti. No, non ti do questi soldi. No, non ho paura.
Non è coraggio, ma libertà che deve essere garantita a tutte. E bisogna dirlo, bisogna lottare affinché le cose cambino, le leggi si induriscano, le denunce abbiano un seguito.
Bisogna gridare e rivendicare il diritto di potersi difendere e di poterlo fare senza conseguenze; garantire il diritto di ogni donna di ricominciare, di cercare un lavoro, di amare di nuovo, di poter dire No!
Senza per questo scusarsi o avere paura solo perché donna.
Condivido con tutti voi un pensiero che vorrei arrivasse il più lontano possibile. Insegnate ai vostri figli a praticare la gentilezza, noi donne abbiamo bisogno di uomini per bene. Grazie !
ottima considerazione
Ottima riflessione ..la co divido ..la violenza psicologica supera qualsiasi altra violenza.