La Legge di Bilancio 2019 cancella il numero chiuso dalla facoltà di Medicina; dal prossimo anno gli studenti che vorranno diventare medici avranno quindi la possibilità di intraprendere il percorso universitario senza dover sostenere il test di ingresso.
Come annunciato dal Consiglio dei Ministri quindi, per sopperire alla mancanza di medici nelle strutture sanitarie è stato abolito il numero chiuso dalla facoltà di Medicina. Il test di ingresso dovrebbe essere sostituito da una maggiore selezione durante il percorso accademico.
Ovviamente tutto dipende dall’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2019; nei prossimi giorni, infatti, il testo della manovra finanziaria verrà presentato in Parlamento e sarà valutato dalle commissioni competenti le quali potrebbero anche chiedere la cancellazione di questa norma. Non è ancora certo, quindi, che il numero chiuso verrà abolito, poiché per darne l’ufficialità bisognerà attendere l’approvazione ufficiale da parte del Parlamento che arriverà entro la fine dell’anno
“Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi”. È quanto si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri diffuso ieri sera al termine della riunione.
Ma nella mattinata del 16 ottobre i ministri Grillo e Bussetti sembrano smentire l’annuncio del governo Il ministro all’Istruzione Marco Bussetti ha detto: “Voglio essere sincero, a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche”.
Poco dopo il governo specifica: “Si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”.
Si tratterebbe quindi di una cancellazione del numero chiuso sì, ma non da attuare subito, bensì da attuare dopo confronti tecnici. Ci potrebbero quindi volere degli anni.
A preoccupare il Governo è la situazione di continua emergenza nelle strutture ospedaliere e nei pronto soccorso, in cui mancano medici specialisti.
“Come è concepita oggi, la norma non è meritocratica”, aveva osservato il ministro della Salute Giulia Grillo in una intervista lo scorso 24 settembre. La linea dell’esecutivo è che il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, istituito principalmente per contenere i costi a carico del sistema sanitario, crei un imbuto troppo stretto per il mondo del lavoro. Quest’anno i test per l’accesso a Medicina si sono svolti il 4 settembre. Quel giorno in tutta Italia moltissimi studenti si sono lamentati del numero chiuso, introdotto 18 anni fa.
“Circa 13 milioni di persone oggi sono escluse dalle cure mediche a causa della mancanza di organico e dell’incapacità del Sistema Sanitario Nazionale di assicurare a tutte e tutti un diritto alla salute universale. L’aumento del numero di medici passa oggi per il rifinanziamento del sistema sanitario, dall’apertura del corso di Medicina e l’aumento delle borse di specializzazione”, aveva dichiarato in quell’occasione Alessio Bottalico, Coordinatore di Link – Coordinamento Universitario. Ora il governo sembra aver accolto queste istanze, in attesa dei passaggi parlamentari della legge di bilancio.
Come detto, l’esecutivo si era già espresso a favore dell’abolizione del numero chiuso a Medicina. “Perseguiremo un modello di meritocrazia, democratico e aperto. Ci si potrebbe ispirare a quello francese dove non c’è il numero chiuso all’inizio, con libero accesso al primo anno, e poi una selezione molto serrata per verificare chi è in grado di andare avanti. Ci sono pro e contro ma è meglio del sistema attuale”, aveva detto il ministro Grillo a settembre.
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2019 introduce la Quota 100 per anticipare il pensionamento; una misura che riguarderà anche molti medici, con il conseguente svuotamento delle corsie. Ed è proprio per sopperire alla mancanza – presente e futura – di medici che il Governo ha deciso di eliminare il numero chiuso dalla facoltà di Medicina.
di Antonio Gentile