articolo di economia su : www.ilpopolo.news di Antonio Gentile
Ma sappiamo anche che Il deficit al 2,4% nel Def ha provocato maretta tra il governo Conte e l’Europa: cosa può succedere all’Italia se Bruxelles ci boccia la legge di Bilancio?
La crisi economica scoppiata nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers ha provocato una accelerazione dell’integrazione europea. Per evitare che in una unione monetaria di Stati sovrani vi potessero essere politiche economiche troppo divergenti, i paesi membri hanno deciso di coordinare le proprie scelte e affidare alla Commissione europea un ruolo di vigilanza dei bilanci nazionali. L’obiettivo dei paesi, contenuto nel Patto di Stabilità, è di azzerare il deficit e ridurre il debito.
Nel lungo cammino verso l’approvazione definitiva della legge di Bilancio 2019, finora ci si è messi alle spalle soltanto la prima tappa: la pubblicazione della nota di aggiornamento al Def. Un documento questo che traccia quelli che saranno gli indirizzi economici della Manovra, dove è stato indicato al 2,4% il rapporto tra deficit e Pil.
Dopo che Lega e Movimento 5 Stelle sono riusciti a vincere le resistenze del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che non voleva andare oltre l’1,6% di deficit, oltre alle turbolenze dei Mercati c’era grande attenzione anche per la reazione di Bruxelles.
L’aver forzato la mano nel Def per quanto riguarda il deficit, secondo alcuni potrebbe portare a una bocciatura dalla legge di Bilancio da parte della Commissione Europea: nel caso, ecco cosa potrebbe accadere al nostro paese.
L’Europa e la legge di Bilancio
La Grande Recessione o meglio la crisi scoppiata nel 2007, è stata una sorta di spartiacque per quanto riguarda le politiche economiche in tutto il mondo. Anche l’Europa quindi ha optato per delle maggiori misure di controllo per evitare che possano accadere altre situazioni del genere.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, per scongiurare il pericolo che delle scelte di politica nazionale possano poi mettere a rischio la stabilità dell’intera Eurozona, si è deciso che la Commissione Europea abbia il compito di vigilare anche sui bilanci dei singoli Stati membri.
Ecco dunque che il prossimo 10 ottobre il Parlamento italiano dovrà votare la nota di aggiornamento del Def. Una volta approvato, il documento di Bilancio il 15 ottobre sarà inviato a Bruxelles. La Commissione Europea così sarà chiamata a esaminare i documenti di tutti i Paesi dell’Unione. Entro il 30 novembre, l’organo comunitario darà un suo primo responso in merito alla legge di Bilancio.
Dopo un Consiglio Europeo a metà dicembre, la Commissione però darà il suo giudizio definitivo sulla Manovra soltanto a primavera 2019, quando la legge di Bilancio sarà già stata approvata da mesi (ok definitivo del Parlamento al massimo entro il 31 dicembre).
Il rischio bocciatura per l’Italia
Il responso definitivo di Bruxelles sulla legge di Bilancio arriverà soltanto a primavera. La Commissione Europea quindi esprime prima delle osservazioni per giungere poi a un giudizio, ma non può bloccare quello che ogni Stato decide di mettere in atto nella Manovra. Come spiegato da Pierre Moscovici, Commissario agli Affari Economici, Bruxelles quando riceve un documento di Bilancio può scegliere tra tre opzioni: dire che è tutto ok, chiedere delle correzioni oppure bocciare il testo chiedendo che venga riformulato.
Con un deficit al 2,4% è quindi da escludere fin da subito la prima opzione, ovvero che l’UE dica che non c’è alcun problema. Difficile però anche il terzo scenario, quello dell’immediata bocciatura, visto che si andrebbe subito verso un pericoloso muro contro muro. L’ipotesi più probabile è quindi che la Commissione Europea alla fine possa scegliere di suggerire all’Italia delle indicazioni su come migliorare la propria legge di Bilancio. Una volta approvata, Bruxelles la andrà poi ad analizzare e trarrà le proprie conclusioni.
Visto che ormai il governo carioca sembrerebbe essere deciso ad andare dritto per la propria strada, appare difficile che possa tenere conto a pieno delle correzioni che arriveranno dall’Europa. Probabile quindi che alla fine possa arrivare una bocciatura.
Se quindi alla fine Bruxelles dovesse bocciare la nostra legge di Bilancio, potrebbero scattare alcune sanzioni: nel caso sarebbe inevitabile una multa, ma il Consiglio Europeo potrebbe anche chiedere alla Banca Europea per gli Investimenti di interrompere i finanziamenti verso l’Italia.
In generale, i pericoli maggiori per quanto riguarda il nostro paese potrebbero arrivare più dai Mercati che dall’Europa: in caso di una bocciatura da parte di Bruxelles si andrebbe incontro a delle sanzioni, ma se la stroncatura dovesse arrivare dagli investitori a quel punto ci sarebbero rischi per la tenuta economica del paese.
Quale è l’iter europeo della manovra Finanziaria?
È in questo contesto che va letto l’iter in cui verrà valutata la Finanziaria del governo Conte. L’esecutivo, come qualsiasi governo della zona euro, è chiamato a presentare a Bruxelles entro il 15 ottobre una bozza di bilancio per l’anno successivo. La Commissione europea ha tre possibilità. Accettare la proposta d’emblée; chiedere entro una settimana eventuali modifiche se ci fossero aspetti controversi, in altre parole una violazione delle regole; oppure contestare formalmente entro due settimane il testo chiedendone una nuova formulazione…Salvini a parte!!
di Antonio Gentile