L’EVOLUZIONE STORICA DEI DIRITTI CIVILI.

L’EVOLUZIONE STORICA DEI DIRITTI CIVILI.

A cura di KATYA OMES (Milano) * katya.omes@dconline.info * Segretaria nazionale del Movimento femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana italiana.

< L’EVOLUZIONE STORICA DEI DIRITTI CIVILI >.

I diritti civili nascono in un periodo storico in cui sia lo Stato sia i sudditi erano considerati come proprietà privata del sovrano. In quel tempo, si iniziò ad avvertire l’esigenza di riconoscere a ciascun individuo, degli spazi di libertà nei confronti del potere.

Già secoli prima, più precisamente nel 1215, il re d’Inghilterra Giovanni Senza Terra aveva emanato la Magna Charta Libertatum in cui erano stati affermati alcuni diritti fondamentali come quello di non essere condannati senza motivo e di essere giudicati da un tribunale legittimo.

Inoltre, era stata riconosciuta e tutelata la proprietà privata. Tuttavia, tali diritti non spettavano a tutto il popolo ma solo agli aristocratici e al clero.

Molti secoli dopo, ovvero nel 1679, sempre in Inghilterra, veniva emanato l’Habeas Corpus Act, il quale stabiliva che nessun suddito poteva essere arrestato e, quindi, privato della sua libertà personale, in modo arbitrario, cioè senza che venisse dimostrata la sua colpevolezza.

Sulla scia di questo documento, nel 1689, dopo la seconda rivoluzione inglese, si approvava il Bill of Rights, nel quale si riconoscevano in particolare la libertà di religione, di parola e di stampa. Si trattava di due atti in cui si stabilivano diritti civili validi per tutti i sudditi inglesi senza alcuna distinzione di censo, se nobile o meno, e di genere (maschile o femminile). Tuttavia, le donne rimanevano escluse dalla vita politica così come i meno abbienti.

Nel corso del XVIII secolo, si approvavano due importanti documenti per la storia dei diritti umani: la Dichiarazione di Indipendenza delle Colonie Americane (1776) e la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino. Nella prima, erano proclamati il diritto alla vita, alla libertà ed alla ricerca della felicità. Si affermava così il principio secondo il quale è il popolo che conferisce i poteri al governo e, pertanto, può destituirlo nel caso in cui questo non garantisca “la sicurezza e la felicità” dei cittadini.

In Francia, nel 1789, dopo la Rivoluzione Francese, veniva approvata la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino nella quale erano previsti la separazione dei poteri (Legislativo, Esecutivo e Giudiziario), i Diritti Naturali dell’individuo (libertà personale, libertà di espressione e di culto, libertà di stampa, diritto di proprietà), l’uguaglianza di fronte alla legge. Inoltre, la legge veniva affermata quale espressione della volontà generale.

Successivamente, nel corso dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento, le lotte del movimento operaio e di quello femminista, portavano alla conquista di nuovi diritti civili e politici tra i quali spiccava il diritto di voto alle donne.

La seconda metà del XX secolo veniva contrassegnata dalla battaglia degli afroamericani contro le discriminazioni razziali negli Usa, da quella contro l’apartheid in Sudafrica e dalla campagna mondiale contro la pena di morte.

Attualmente, in molte aree del pianeta si combatte ancora per il riconoscimento di alcuni diritti civili.

In Paesi come il Niger, il Bangladesh, il Ciad, il Mali e l’India la libertà di matrimonio subisce forti restrizioni e sono frequenti i casi di bambine date in moglie a uomini adulti o anziani. Invece, altri 4 Paesi come l’Arabia Saudita, il Sudan, la Mauritania e l’Iran prevedono la pena di morte per l’omosessualità.

Tra le Agenzie dell’Onu impegnate nella difesa dei diritti civili un posto di rilievo è occupato dall’UNHCR, l’Alto Commissariato per i rifugiati politici. Esso ha sede a Ginevra ed è stato istituito all’indomani della fine della seconda guerra mondiale con lo scopo di soccorrere i profughi in Europa. Con il tempo, le sue funzioni sono state ampliate a causa dell’aumento del numero di rifugiati in tutto il mondo.

In Europa, la tutela dei diritti civili dei cittadini è stata affermata nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, stipulata a Nizza nel 2000, nella quale si trovano riuniti per la prima volta, in un unico documento, tutti i diritti di cittadinanza europea prima contenuti nelle differenti legislazioni nazionali e nelle convenzioni internazionali.