A cura di Domiziana Pia Frascolla (Melfi/provincia di Potenza)
domizianapia.frascolla@dconline.info *
Segretario comunale Dip. Comunicazione e Marketing della Democrazia Cristiana di Melfi (PZ)
Editorialista de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< LiberiAMO l’ITALIA ! >
Abbiamo ricevuto in Redazione e volentieri lo pubblichiamo, un contributo giornalistico del Dott. Vincenzo Cesareo, di Cosenza, componente della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana italiana ed esponente della D.C. della Calabria.
E’ stato intitolato: < LiberiAMO l’ITALIA ! >
<< Vorrei, insieme a tutti voi, sfogliare l’Italia come si fa col giornale: politica, cronaca, economia, televisione, sport.
Italia lunga ed alta, snella come in effetti è.
Svestire l’Italia, mirarla dalla testa ai piedi e poi alzarle la gonna per mostrare a tutti la sua principale vergogna: la mediocrità !
L’Italia è piena di giovani talenti, ma resta immobile e vecchia; ricca, ma consegnata alla vita precaria; bellissima, eppure sfregiata; accogliente, però insicura. L’Italia è zeppa di mediocri.
Organizzazioni per cordate, sorretti dalla corporazione, o garantiti dal nome di famiglia.
Meglio i parenti dei concorsi; meglio serrarsi negli interessi delle lobby piuttosto che affrontare il rischio della concorrenza; meglio i portaborse servili dei collaboratori svegli ed efficienti.
Valori capovolti e merito taroccato. Entra solo chi si mette in fila, col cappello in mano, ed aspetta, docile, il suo turno. Chi esegue gli ordini, chi si assoggetta.
I mediocri non hanno pudore; la miseria di pensieri ed opere sono esibiti senza nemmeno un pò di cura, qualche accorgimento estetico, un filo di trucco, senza alcun pudore. Così si entra in Parlamento, nominati !
Un disegno organico e complementare, che unisce destra e sinistra, passando per il cosiddetto centro moderato, che gratifica gli adulatori, i servi, i lecchini insomma.
Il potere della mediocrità misura esattamente la distanza che separa il talento dal successo.
Quanto più quel potere è pervasivo, quanto più innerva il corpo della società, tanto più il successo sarà distante da colui che effettivamente lo merita.
In ogni parte del mondo ci sono i mediocri ed i talentuosi, gli onesti ed i furbetti, gli uomini di scarse o eccellenti qualità.
In Italia, più che altrove, il potere dei raccomandati – incompetenti, se non strafottenti – è maggiore o comunque più visibile e fa più danni dell’agire degli onesti e preparati.
Ci sarà pur un motivo !
A mio avviso è imputabili esclusivamente a quanti di noi hanno contribuito a rendere immobile il potere: sempre gli stessi sul ponte di comando a cui non abbiamo mai chiesto di esibire competenze e senso della misura.
L’Italia che abbiamo concorso a costruire ha interesse solo al presente, incapace di guardare al futuro: diffidente verso i giovani, pigra, paludata.
Ma la nostra Italia, comunque, offre anche speranza oltre che pena.
E’ piena di sogni, di schiene dritte, di gente che resiste ed ancora vuole provarci.
Ecco, amici, proviamoci e…: < LiberiAMO l’ITALIA ! >
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