Oramai la situazione a Tripoli è nel pieno caos: le truppe di Haftar sfondano a sud della città e nel frattempo conquistano Azizia. Con la Francia dalla sua parte e il sospetto adombrato, tra gli altri, dal Wsj che, in queste ore, dalle sue colonne annuncia che l’ «Arabia Saudita ha promesso soldi al generale», l’Onu parla di quasi 10.000 sfollati, di una situazione al collasso a Tripoli dove sono ormai in migliaia a contrastare l’avanzata delle forze del maresciallo Khalifa che sarebbero su un fronte a circa 50 km dalla capitale. E l’Italia, intanto, teme un esodo di massa di profughi dalle coste libiche – con il rischio di possibili infiltrazioni terroristiche – ai nostri porti.
Nel frattempo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato nel pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi un Gabinetto di crisi sulla Libia al fine di informare tutti i ministeri competenti sull’evolversi della situazione nel paese libico. Il premier, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, ha sottolineato che il Gabinetto di crisi sarà attivo fino a quando la crisi libica non sarà rientrata. La struttura sarà a disposizione di tutti i ministeri coinvolti, viene inoltre riferito dalle stesse fonti, in modo da consentire una gestione coordinata del dossier.
E mentre il vertice convocato da Conte, durato circa un’ora e mezza, a cui hanno partecipato i ministri degli Esteri e della Difesa, Enzo Moavero Milanesi e Elisabetta Trenta, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, prova a portare avanti la strategia dell’accordo diplomatico, a Tripoli esplode la rabbia contro il “traditore” Khalifa Haftar e Macron, accusato di sostenere l’offensiva del maresciallo contro la capitale libica e che, ancora una volta, ha negato poco fa di essere stato avvisato dell’esplosione del conflitto in Libia.
La comunità internazionale chiede una tregua umanitaria per civili sfollati e feriti, dunque, come riporta in queste ore, tra gli altri, il sito di Sky Tg24 che riprende l’Ansa, «in centinaia, migliaia secondo gli organizzatori, hanno gremito oggi Piazza dei Martiri, scandendo slogan contro Haftar e innalzando cartelli contro Parigi: “Giù le mani dalle Libia”, “La Francia sostiene Haftar”, ha constatato l’Ansa sul posto.
Poi l’appello a Bengasi: “Vi abbiamo liberato da Gheddafi, ora tocca a voi”». Intanto, sarebbero quasi 10.000 ad oggi gli sfollati così che, il degenerare continuo della situazione, ha indotto la comunità internazionale a chiedere una tregua umanitaria temporanea per consentire «la fornitura di servizi di emergenza e il passaggio volontario di civili, compresi quelli feriti, da aree di conflitto».
dal web di Antonio Gentile