di MAURA RICCI
Ritorna di spiccata attualità il dibattito concernente l’importanza dell’insegnamento del latino nelle scuole.
Gli studenti universitari infatti (ma non solo quelli) scrivono piuttosto male: un tanto è emerso da una relazione predisposta congiuntamente da oltre seicento docenti universitari.
Il miglioramento dunque della conoscenza della lingua italiana può e deve passare dallo studio del latino, e questo già dalle scuole medie.
La lingua latina infatti prepara gli studenti a scrivere correttamente in italiano perché è una lingua “plastica”, che insegna la perfetta concordanza dei tempi verbali, la struttura morfosintattica dell’italiano e la “consecutio temporum”.
Ecco perché diventa necessario ripristinare lo studio del latino fin dalla scuola secondaria di primo grado, ovvero dal momento in cui gli studenti apprendono le basi di una scrittura corretta.
Eliminare il latino alle scuole media porta invece inevitabilmente all’impoverimento della lingua italiana.
Chi sostiene che le lingue classiche siano morte, si sbaglia di grosso.
Il latino è ben vivo e vegeto nella lingua italiana. Ne costituisce infatti la base. Rappresenta le fondamenta delle competenze necessarie per scrivere correttamente.
Non è un caso, allora, che le iscrizioni ai licei classici vivano un periodo di crisi senza precedenti.
Perché oggi è importante il liceo classico?
Forse gli studenti e i genitori, quando si trovano nella condizione di scegliere la scuola superiore, analizzano soltanto aspetti direttamente collegati alla scelta, con una visione di breve periodo, un’ottica ristretta che non considera l’importanza degli studi classici: in un’accezione più ampia, infatti, lo studio della cultura classica corrisponde allo studio della nostra storia, della nostra identità, della nostra lingua, della nostra cultura millenaria. Ecco perché è così importante !
Parallelamente, diventa necessario anche rivisitare l’approccio all’insegnamento delle lingue classiche: il greco e il latino non possono essere spiegati e appresi con il rigore estremo e la pesantezza di una materia puramente teorica, così lontana dal mondo di oggi, ma devono essere riproposti con metodi e criteri nuovi, freschi, intrisi di contemporaneità.
Occorre, in altre parole, attualizzare i classici e proporli nella realtà presente, spiegando il senso culturale e antropologico delle parole, astraendole dal mero significato letterale.
Gli studenti hanno bisogno di capire e di interpretare i concetti, non di tradurre alla lettera: ecco il ruolo del liceo, ecco perché le iscrizioni calano e il greco e il latino vengono considerate lingue morte.
Modernizzare la didattica innestandola all’interno di un panorama contemporaneo è sicuramente la strada per donare linfa vitale a qualcosa che oggi molti danno per spacciato.
MAURA RICCI