Dietro questa foto c’è una storia inquietante che ora vi racconterò, fa parte della Rubrica de il Popolo.news dedicata agli Scomparsi,
Tara Leigh Calico, nasce il 28 febbraio 1969 in una cittadina del New Mexico. Tara ha appena 19 anni, frequenta la scuola, ha tanti hobby, una famiglia normale e un ragazzo. Spesso si sposta per la città con la sua bicicletta e la musica nelle orecchie.
La mattina del 28 settembre 1988, Tara esce di casa alle 9:30, avverte la mamma che farà ritorno a casa per mezzogiorno e che alle 12:30 si sarebbe incontrata con il suo ragazzo. Prende la bici, esce di casa e da quel momento nessuno la rivedrà più.
Alle 13:30 sia la madre che il fidanzato sono preoccupati –“Tara è sempre puntuale”-. Viene avvisata la polizia che raccoglie le informazioni e avvia le ricerche. Pochi giorni dopo, sulla Highway 47, la strada che Tara percorreva quotidianamente, il walkmann della ragazza viene ritrovato fatto a pezzi. Le ricerche continuano, ma invano.
Dopo alcuni mesi il caso viene classificato come cold case e le ricerche si interrompono fino a quando, nel 1989, una donna intenta a fare compere, nota sull’asfalto una foto. I soggetti ritratti sono una giovane ragazza e un bambino, imbavagliati, legati, e rinchiusi.
La madre di Tara, guardando la foto, crede di riconoscerne la figlia, grazie anche una cicatrice che sia Tara che la ragazza della fotografia avevano sulla gamba all’altezza del ginocchio. La Polaroid intanto viene mandata in laboratorio per le analisi di rito. La signora che aveva ritrovato l’inquietante reperto fotografico, riferisce agli inquirenti di aver visto aggirarsi nel parcheggio un furgone bianco e fornisce un’identikit del guidatore.
Nonostante l’eccitazione del momento e la speranza di ritrovare Tara, secondo gli inquirenti la ragazza della foto non poteva essere lei. Analizzando le caratteristiche del ragazzino imbavagliato, viene identificato con Michael Henley, scomparso qualche mese prima di Tara durante un campeggio sul monte Zouni, e rinvenuto cadavere qualche tempo dopo.
Intanto un testimone si fa avanti ed asserisce che in realtà la fotografia non è autentica, poichè compare in un libro, “My Sweet Audrina”, un romanzo gotico della scrittrice V.C.Andrews, pubblicato nel 1982 e romanzo preferito di Tara.
Nel 2009 vengono inviate alla polizia due nuove foto del bambino imbavagliato: in una aveva la bocca libera, mentre nell’altra gli era stato disegnato un bavaglio con un pennarello nero. Forse uno scherzo di cattivo gusto?
A distanza di anni, lo sceriffo della contea di Valencia, affermò pubblicamente che le foto erano un falso. Tara era stata investita e uccisa lo stesso giorno della scomparsa, da un camioncino con a bordo alcuni ragazzi del posto che la seguivano e che ne avevano occultato il cadavere. Alla domanda su come mai non fosse intervenuto e riferito il fatto, lo sceriffo rispose che senza il corpo, non aveva potuto fare assolutamente nulla.
Ad oggi il caso rimane aperto, ma senza nuovi sviluppi.