A cura di Antonio Mariano Baldinetti (melfi / in provincia di Potenza)
antonio.mariano.baldinetti@dconline.info
Scrittore – Giornalista
Editorialista de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< L’INTERVENTO DEL SEGRETARIO ORGANIZZATIVO NAZIONALE VICARIO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA ARCH. CARMINE PIO FLAMMIA IN OCCASIONE DELLA FESTA DEL 25 APRILE: MUTILATI ED INVALIDI DI GUERRA SONO NOSTRI GRANDI ESEMPI ! >
Carmine Pio Flammia: “Per questo pensiamo a loro, ricordiamo il loro valore, ora che celebriamo con forza ed unità la Liberazione dal Nazifascismo, per evitare che il paese possa essere diviso”
<< Oggi 25 aprile, si festeggia la giornata della Liberazione della nostra Italia dal regime nazifascista, ed è un momento importante, di unità nazionale, di valori forti, di condivisione tra tutti noi che nel cuore abbiamo la patria, la sua unione, la pace, il lottare contro la guerra, rendendo omaggio ai tanti che sono caduti per difendere ogni centimetro di questa nostra amata terra >>.
Con queste parole si è espresso Carmine Pio Flammia – attuale Segretario Politico Regionale della Democrazia Cristiana della Regione Basilicata Basilicata e Segretario Organizzativo Nazionale Vicario del Partito dello Scudo Crociato, ottimamente guidato da Angelo Sandri – alla vigilia di un evento che “ci deve rendere orgogliosi, come italiani, di poter essere in una terra libera ed in cui la democrazia ed i suoi valori sono patrimonio del nostro riconoscerci uniti sotto il tricolore“.
<< Recentemente ho preso parte ad una manifestazione – ha proseguito Carmine Pio Flammia – che ha voluto dire chiaramente < NO > alla volontà di qualcuno di dividere l’Italia e di acuire le differenze, le disuguaglianze che già esistono tra nord e sud del Paese e tra le regioni, come quella a cui io stesso, con alcuni amici ed una sessantina tra associazioni, enti, partiti, sindacati, abbiamo partecipato sabato scorso a Potenza >>.
Un tanto ha voluto rimarcare con fermezza Carmine Pio Flammia ed ha aggiunto un riferimento importante, quello ai mutilati ed agli invalidi di guerra:
“Coloro che sono i nostri nonni, che hanno combattuto e sono rientrati a casa, diversamente da tanti altri morti in guerra o definitivamente dispersi al fronte, ma senza arti, magari ciechi o con la polmonite cronica ma con il sorriso e la soddisfazione di essere riusciti a scacciare l’invasione dalla nostra Italia”.
Oltre a mostrare, con orgoglio, e lo fa anche con amici e gente che lo va a trovare, alcuni cimeli che lui poi ha ritrovato e fatto restaurare, in cui sono evidenti i simboli dei mutilati di guerra, i nomi, i volti, ed un quadro “davvero speciale per me, perché riunisce tutti i più grandi mutilati ed invalidi di guerra e tra essi anche mio nonno, Carmine, di cui io porto con vanto il nome, rientrato senza una gamba, ed uno che invece ha perso vista e tutti gli arti”.
Qualcosa che, a ben guardare, dovrebbe farci riflettere tutti, questo il suggerimento che arriva da Flammia, soprattutto a coloro che vorrebbero dividere la nostra penisola con il famigerato < decreto Calderoli >.
<< Ma prima di farlo, pensiamo a loro, riflettiamo su quello che loro hanno fatto per la patria e per dare un futuro di pace e di democrazia a noi, future generazioni.
A mente, su lapidi o ritrovando foto o vecchi quadri magari mal ridotti in qualche magazzino, perché non proviamo a ripetere i loro nomi ed a rendere onore a questi nostri eroi.
Sarebbe questo un vero e convinto omaggio di noi tutti a loro ed il modo migliore per celebrare il 25 aprile – ha concluso Carmine Pio Flammia – e solo così avremo detto il nostro convinto grazie a chi ha dato tanto, anche la vita, per l’Italia, per il tricolore, per l’unità, per la pace.
Ecco perché loro sono per noi grandi esempi da imitare, per il bene ed il prosieguo di valori forti e per la democrazia nella nostra bella, cara Italia” >>
E come non dargli ragione…!
Antonio Mariano Baldinetti
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