Insomma, in casa non solo non si può più stare tranquilli, ma pare sia uno dei luoghi meno sicuri dove stare. E gli italiani lo sanno. Secondo i dati dell’ultima ricerca* effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, quasi un italiano su due teme un’intrusione nella propria casa durante la notte, che possa provocare un furto (48%) o, peggio, un’aggressione (51%).
“Si tratta, evidenzia il Censis, di un aumento molto più accentuato rispetto all’andamento del numero totale dei reati e dei furti nel complesso, e in controtendenza rispetto alla media dei furti di autoveicoli e degli omicidi”.
Il dato curioso che emerge dalla ricerca è quanto l’era digitale abbia spostato l’interesse degli italiani: contrariamente a quanto si può pensare, infatti, non sono più legati a beni materiali e affettivi, come poteva essere prima dell’arrivo della tecnologia. Se il furto di preziosi angoscia il 36% degli intervistati e il furto di denaro il 50%, ciò che più gli italiani temono oggi è il furto di dispositivi tecnologici, come il cellulare o il pc (52%).
Come si difendono gli abitanti del bel paese ormai invaso dai topi d’appartamento? Fortunatamente non con mezzi propri (solo il 5% ha dichiarato di volersi difendere da solo), ma principalmente rafforzando i dispositivi di sicurezza di porte e finestre (27%), o installando impianti d’allarme (22%). L’11% ha deciso di stipulare una polizza che risarcisca i danni subiti mentre il 9% decide di affidarsi alla guardia di un cane. Ancora troppo pochi tuttavia hanno deciso di tutelarsi rispetto alla gravità della situazione: quasi un italiano su 2 infatti (46%) ha ammesso di non aver provveduto ad adottare alc un metodo per proteggere la propria casa, lasciandola così in balìa di chi, magari nella notte, potrà intrufolarsi senza troppa fatica.
Per quanto riguarda le zone geografiche in cui si concentrano maggiormente furti e rapine in Italia, dallo studio emerge che, mentre per i furti in abitazione i luoghi più a rischio sono i principali centri urbani, più popolati e ricchi, sono le province della pianura veneta, ma anche Bologna e Palermo, a registrare il più alto numero di furti in esercizi commerciali. Una distribuzione analoga si registra anche per le rapine in abitazione, mentre per le rapine in esercizi commerciali salta all’occhio la provincia di Roma.
Il problema di fondo, comunque, rimane: come sconfiggere questo sentimento di insicurezza nella società e far sì che le persone possano sentirsi protette in casa o nel proprio bar o esercizio commerciale?
La zona d’Italia più colpita è il Nord-Ovest. Qui, nell’ultimo anno, i furti in abitazione sono stati 92.100 aumentando del 151% nel decennio. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779). Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille) . E le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell’ultimo decennio sono Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%). Tra le grandi città, gli aumenti maggiori si registrano a Milano (+229,2% nel periodo 2004-2013), Firenze (+177,3%), Torino (+172,6%), Padova (+143,3%), Palermo (+128,4%), Venezia (+120,9%), Roma (+120,6%), Frosinone (+116%), Bologna (+104,5%) e Verona (+103,4%). Nel 2016 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004), di cui 1.366 minori (il 9% del totale). E sono state arrestate 6.628 persone, di cui 486 minori (il 7,3% del totale).
I detenuti per furto in abitazione e furto con strappo sono 3.530 nel 2014, con una crescita del 131,9% rispetto al 2007. “I ladri scelgono sempre di più le abitazioni private perché oggi negozi, banche, uffici postali e strade commerciali sono maggiormente dotati di sistemi di sicurezza, come le telecamere, in grado di scoraggiare chi vuole commettere il reato o di individuarne il responsabile – spiega il Censis – e anche perché si è certi di trovare nelle case un bottino da portare via, soprattutto in una stagione di crisi e di forte incertezza riguardo al futuro, in cui gli italiani hanno ridotto i consumi e hanno preferito tenere i propri risparmi sotto il materasso”.
I dati testimoniano una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Nell’ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell’ultimo anno), tra i detenuti il 42,3% (1.493). Si svaligia sempre e comunque: di notte e di giorno, da soli o organizzati in bande, spesso sfidando gli ignari inquilini mentre si trovano in casa. Parallelamente all’aumento dei furti, infatti, a disturbare i sonni tranquilli degli italiani è la crescita di un altro reato ancora più allarmante: le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita vertiginosa nel decennio (+195,4%) e un incremento del 3,7% solo nell’ultimo anno. A differenza dei furti in abitazione, le rapine sono commesse principalmente al Sud (1.380 nel 2013, pari al 38,1% del totale). Nella graduatoria provinciale in base all’incidenza di questo reato rispetto alla popolazione residente, al primo posto si trova Trapani (14,4 rapine in abitazione ogni 100mila abitanti), seguita da Asti (14,1 ogni 100.000) e Palermo (13,8 ogni 100.000).
“L’aumento dei reati che turbano la quiete domestica – fanno notare dal Censis – porta a un aumento delle preoccupazioni della gente comune”. Le famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono sono passate dal 27,1% del totale nel 2010 al 30% nel 2014. In effetti, siamo al sesto posto in Europa per numero di furti e rapine in abitazione: 4 ogni mille abitanti rispetto alla media europea di 2,9 (i dati di comparazione internazionale sono riferiti all’anno 2012). Più insicuri dell’Italia sono solo Grecia (7,9 reati ogni mille abitanti), Danimarca (7,8), Belgio (7,2), Paesi Bassi (6,7) e Irlanda (6,1). Ultimi in classifica (cioè i Paesi più sicuri) sono Romania (0,8) e Slovacchia (0,3).
La soluzione è nella tecnologia
Purtroppo, sempre più spesso, si ricorre alla soluzione più semplice, ma anche la più rischiosa: l’utilizzo delle armi. Siamo ancora lontani da una presenza diffusa delle armi da fuoco (le licenze per porto d’armi sono poco superiori al milione), ma qualcosa sta cambiando nel sentire comune: si sta diffondendo l’idea – complice anche il clima politico-mediatico che infonde terrore ingiustificato- che sia legittimo sparare e uccidere il ladro scoperto in casa, indipendentemente dalla reale condizione di pericolo per la propria incolumità.
L’alternativa più sicura e affidabile sarebbe quella di ricorrere alla tecnologia e dunque ad impianti di allarme all’avanguardia, in grado di anticipare il furto e rispondere con efficacia anche agli attacchi di ultima generazione.
Stiamo parlando, dunque, di impianti di allarme professionali che, grazie alle funzioni di supervisione e telediagnosi, garantiscono sempre il corretto funzionamento di tutti i componenti, in grado di dialogare con la centrale operativa e segnalare eventuali guasti. Stabilità e continuità di funzionamento, quindi, che si affiancano a sistemi antisabotaggio che tutelano l’impianto da eventuali attacchi jammer, ad esempio.
Ma il valore aggiunto che offre un impianto di allarme professionale a chi intende proteggere se stesso, i propri cari o il proprio esercizio commerciale è, senza dubbio, la possibilità di avere sempre la certezza dell’allarme. Chi maneggia un’arma e la utilizza per difendersi, può decidere della vita di un altro essere umano, ma il rischio di poter sbagliare è sempre molto alto. Come possiamo essere sicuri che la persona intrufolata in casa nel pieno della notte sia un ladro o magari nostro figlio che, rientrando tardi, si muove di soppiatto per non farsi scoprire?
Con la videoverifica non ci sono più dubbi: una volta rilevata l’infrazione, il sensore inoltra le immagini alla centrale operativa collegata h24 e al dispositivo mobile del proprietario (es. smartphone) che, avvisato tramite notifica push, può verificare istantaneamente se l’allarme è vero o meno. Nel primo caso vengono allertate le guardie giurate e le forze dell’ordine che intervengono così solo su eventi certi (in linea con la normativa vigente) e dunque con più motivazione e tempestività.
Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, spesso questi ultimi decidono di dotarsi di servizi di telesorveglianza h24, tramite i quali, personale specializzato gestisce a distanza i segnali d’allarme al fine di accertare l’evento, informare e assistere il cliente, promuovendo all’occorrenza l’intervento di una guardia giurata o delle forze dell’ordine.
In aggiunta a queste soluzioni, per garantire la propria sicurezza in casa e a lavoro, si può scegliere anche il servizio di pronto intervento o pattugliamento in loco, con l’impiego di una o più guardie giurate armate, assistite dall’istituto di vigilanza, che controllano l’immobile sia in caso di ricezione allarmi che su precise richiesto di pattugliamento in orari programmati.
In conclusione, le alternative per proteggersi da furti e rapine in Italia e evitare il ricorso alle armi, ci sono e non sono poche, indubbiamente più affidabili e liberano il soggetto di responsabilità troppo grandi per lui da sostenere, tra le tante aziende ve ne consiglio una tra le più affidabili in Italia, presente per la sua avanguardia in più di 15 paesi nel mondo, parliamo di “Verisure” è leader anche nel settore degli antifurto per business e casa grazie alla sua tecnologia, esperienza e metodologia.
Ufficio, negozio o capannone, Azienda e i Comuni con zone ad alto rischio da controllare.. l’antifurto business Verisure si adatta alle necessità dell’utente e della comunità. Prima di tutto la ditta realizza uno studio integrale di sicurezza personalizzato, rileviamo i punti deboli e li risolviamo con un’installazione senza cavi e in meno di 24 ore, quindi il mio consiglio è affidarsia chi ha molta competenza in questo settore, qualsiasi scatto d’allarme sarà preso in carica e verificato in meno di 60 secondi.
Per la protezione della casa, Verisure offre i migliori sistemi di allarme per abitazioni. Dotati dei più innovativi dispositivi, gli antifurti Verisure sono collegati alla Centrale Operativa che offre un servizio h24 e personale qualificato ed esperto in sicurezza. L’antifurto per la casa Verisure si adatta a ogni esigenza e a ogni tipo di abitazione, con una verifica per immagini, un rilevamento delle intrusioni e un’azione immediata ed efficace in ogni situazione di emergenza.
Vi abbiamo fornito alcune informazioni utili, dopo una mia personale indagine di mercato, ho ritenuto offrirvi la soluzione migliore, e Verisure mi è sembrata, il tutto finalizzato a rafforzare il vostro senso di sicurezza e avere un impianto di allarme all’avanguardia e correttamente funzionante.
di Antonio Gentile