< L’ITALIA MALATA DI DISUGUAGLIANZA CON QUASI MEZZO MILIONE DI PERSONE SENZA FARMACI: LA SANITÀ SI STA TRASFORMANDO IN UN LUSSO ! >
Vi è un quadro preoccupante sulla povertà sanitaria in Italia con una crescita costante ed allarmante delle disuguaglianze nell’accesso alle cure mediche.
Il dato che più colpisce è il numero crescente di persone che – nel 2024 – ha dovuto chiedere aiuto a realtà assistenziali per ottenere farmaci: 463 mila persone con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente.
Questo non è solo un segnale di sofferenza economica, ma di un sistema che – governato in maniera goffa e sempre più palesemente autoreferenziale – non riesce più a garantire pienamente il diritto alla salute sancito dalla Costituzione della Repubblica italiana.
Secondo l’Istat, nel 2023 il 10,5% delle famiglie italiane viveva in condizioni di povertà relativa, mentre il 7,7% in povertà assoluta.
Questi numeri si intrecciano con il fenomeno della povertà sanitaria, aggravato dall’aumento della spesa farmaceutica privata: dal 2017 al 2023, questa è cresciuta di quasi il 32%, con un impatto significativo sulle famiglie già in difficoltà.
La rinuncia alle cure non è più un problema esclusivo dei poveri: il 12,8% delle famiglie non povere ha dovuto limitare l’accesso ai servizi sanitari, evidenziando una crisi che investe il ceto medio.
Tra le categorie più colpite ci sono gli uomini (54% del campione), gli adulti (18-64 anni) e i minori (102 mila in povertà sanitaria).
Questo quadro mette in luce una trasversalità del problema che minaccia il benessere di intere generazioni, con gravi ripercussioni sociali ed economiche.
La crescita delle disuguaglianze nella salute riflette l’insufficienza delle politiche sanitarie e sociali degli ultimi anni.
La frammentazione del sistema sanitario, il sottofinanziamento cronico e il peso crescente della sanità privata stanno trasformando la salute in un privilegio per chi può permettersela.
Un sistema sanitario universalistico non può basarsi su enti caritativi per garantire i diritti fondamentali: il Terzo Settore svolge un ruolo essenziale, ma non può sostituire le responsabilità dello Stato. È necessaria una riforma strutturale che intervenga su più fronti:
Rafforzare il finanziamento pubblico della sanità, garantendo maggiore accesso ai farmaci essenziali e ai servizi di prevenzione per le fasce più fragili.
Ridurre la burocrazia per semplificare l’accesso ai fondi europei destinati alla sanità e ai programmi di welfare.
Promuovere un piano nazionale per la prevenzione sanitaria, con campagne mirate nelle aree più colpite dalla povertà.
Controllare il mercato farmaceutico, incentivando la produzione e la distribuzione di farmaci generici per contenere i costi.
La situazione richiede interventi immediati e coraggiosi. Non possiamo permettere che la salute diventi una questione di classe sociale.
La politica deve tornare a mettere al centro i bisogni dei cittadini, garantendo equità e giustizia sociale.
E’ necessario che i partiti e al Governo siano maggiormente seri e responsabili, prendendo concretamente in mano questa emergenza ed adottando misure efficaci per invertire la rotta.
La Democrazia Cristiana, che storicamente ha difeso i diritti sociali e i valori della solidarietà, intende essere protagonista di questa battaglia, proponendo un modello di sanità ispirato ai principi umanistici e universalistici ed in grado di offrire una risposta dignitosa alle crescenti disuguaglianze.
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Venerdì 13 dicembre e sabato 14 dicembre 2024 avrà luogo a Roma una riunione della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana.
La riunione si terrà presso la sala convegni del Centro Congressi < Casa Tra Noi >, situato in via Monte del Gallo num. 113, a Roma Capitale (nei pressi di Città del Vaticano).
L’incontro è aperto a tutti i democratici cristiani !
Per informazioni di carattere logistico è possibile rivolgersi al Vice-Segretario Organizzativo Nazionale della Democrazia Cristiana ALDO COTA (Foggia)
* cell. 327-0665142 * aldo.cota@dconline.info *
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A cura di MICHELE INTERRANTE (Livorno)
michele.interrante@dconline.info * Cell. 392-0213929 *
Vice-Segretario nazionale del Dipartimento < Comunicazione – Marketing – Sviluppo > della Democrazia Cristiana italiana ed Internazionale
Segretario regionale del Dipartimento < Comunicazione – Marketing – Sviluppo > della Democrazia Cristiana della regione TOSCANA
Componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Invece di usare un simbolo e un nome non vostro, potreste creare un vero partito, siete in tanti, e difendere i diritti alla salute e i valori che la DC aveva. Ormai gli ex DC sono schierati a destra purtroppo.
Grazie a Dio che non tutti si sono schierati a sinistra,deturpando per abrogazioni i nostri valori le nostre tradizioni,il nostro non essere cristiani di facciata i di comodo. Chiesa compresa Scusatemi ma sono molto critico. Mandare quella prostituta della Salis in Europa e la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un insegnamento per i giovani ad essere volgari, spacciatori,fascisti,perche quello è fascismo.Quello vero e morto 50/60 anni fa. Con tutto il bene ed il male fatto. Il Marxismo ha fatto molto di peggio e lo sentiamo oggi in un era che definirei,peggio del periodo buio dopo la caduta dell impero romano nel 459 DC…la gente cerca lavoro ed il lavoro c’è,anche troppo ma nessuno si prende la briga di organizzarlo Sciopero. Solo sciopero da dire duel buffone di Landini.Agriciltira circa centomila posti,ristorazione altrettanti,artigiani uguale,ma organizzare ci vuole tempo.fare elemosina a babbo morto con i soldi dello stato riesce a tutti ,Ma lo stato chi e! Siamo noi che col nostri lavoro le nostre tasse il nostro sudore lo firmiamo.Poi ci sono i mangiapane che sfruttano e che nelle sinistre partoriscono parti plurimi.
La sanita,facciamo lavori produttivi e amministriamo bene. La sanità e la scuola deve essere di livello alto . Non il disastro di oggi.
Abbiamo puntato su prodotti ormai saturi,su cose altamente costose e direi inutili. Faremo prendere la patente ai neonati per smaltire le auto di troppo. Useremo l energia dei termovalorizzatori delle centrali nucleari,dei biogas per fare andare quell immane ed inquinante aborto dell auto elettrica. Le uniche calise erano le nostre piccole 500 per le città. Ma non si può dire. Perché non vanno in Africa a raccontare le cazzate col g 20. Tutto business. Eppure l africa chiama :chiama macchinari,chiama tecnologia,chiama ,ditte di ogni genere. ,chiama elettrodomestici,tutto chiama ..ma noi siamo soltanto buoni ad accogliere senza chiedere quanti ne muore per strada .Il (90/100 . Non ci credete..ma fa business per pochi ,la Boldrini e la Morgese ne sanno troppe. Ma. Tutti zitti ,cerchiamo di aprire gli occhi e di vedere lontano se vogliamo crescere grazie