www.ilpopolo.news * di LUCIA ARTIERI *
Quando nel 1977, appena diciannovenne e con pochi dollari in tasca, approdava a New York, Madonna Louise Veronica Ciccone da Bay City nel Michigan non avrebbe mai immaginato che sarebbe diventata non solo l’icona pop più famosa della storia della musica ma anche la regina della dance stessa.
L’artista di chiare origini italiane, i suoi nonni erano abruzzesi, ha totalmente rivoluzionato la musica e, dagli anni ’80 in poi, ha fatto ballare e cantare miliardi di persone in tutto il mondo. Dal quel giorno del 1977 sono passati ben 41 anni e il prossimo 16 agosto sarà una data importante per Madonna. La regina del pop compirà sessant’anni e tutti firmerebbero per arrivarci come ci è arrivata lei.
La cantautrice statunitense ha fatto di tutto durante la sua spumeggiante carriera, passando da essere icona della musica a protagonista nel mondo del cinema e della moda, fino a cimentarsi sceneggiatrice cinematografica. Vanta il record (secondo il guinness dei primati) di maggior vendite nella storia della musica al femminile e i premi da lei vinti non si contano: tra essi ricordiamo 7 Grammy Awards, un Golden Globe per l’interpretazione di Evita Peron nell’omonimo film e ben 50 Billboard Music Awards.
Ex Material Girl, atleta del rock, e che negli ultima trent’anni ha anticipato non solo le tendenze musicali, ma con i suoi look anche la moda, diventando icona e fonte d’ispirazione per intere generazioni e rimanendo la regina incontrastata di svariate classifiche: cantautrice, ballerina, produttrice e attrice. Mentre prepara il suo 14/o album, ciò che più l’ha tenuta occupata negli ultimi anni è la sua attività da business woman (tra le varie cose: linee di abbigliamento, palestre, profumi, cosmetici) e, ovviamente, quella di madre, soprattutto da quando ha scelto di trasferirsi a Lisbona per il bene dei suoi figli. In effetti è impresa ardua definire in poche parole un personaggio come lei, si rischia inevitabilmente di banalizzare un personaggio unico.
Madonna in vista del suo imminente compleanno, lancia il Madonna Month. Più per sostenere una giusta causa (come regalo ha chiesto donazioni alla sua associazione Raising Malawi), che per inaugurare un “giubileo”. Quello con cui il mondo è però pronto a celebrarla. Basta pensare a qualcuna delle lezioni che ci ha insegnato in 6 decenni di vita e 3 e mezzo di carriera.
Ha sfidato il conformismo. Da Bay City, Michigan, Louise Veronica Ciccone arrivò a New York nel 1977 con 35 dollari in tasca e il sogno di fare la ballerina. «La Grande Mela è stata il luogo ideale in cui imporsi, tra libertà e trasgressione» dice Luca Dondoni, critico musicale di La Stampa. «Ha capito che per sfondare avrebbe dovuto infrangere lo status quo: se voleva una cosa, doveva farla e basta». Ed ecco il primo disco: Madonna. Uscito nel 1983, ha venduto più di 10 milioni di copie.
È stata un’apripista nel suo lavoro. Tredici album e una costante: cambiare, sempre. «La base è un pop leggero e orecchiabile, ma Madonna lo ha mischiato ai generi più diversi, dal rock all’hip hop» nota il critico Luca Dondoni. «E ha avuto un’intuizione geniale: affidare i suoi dischi ai deejay del momento. Per un cantante era considerato un sacrilegio, lei ha capito che coinvolgere nomi come Shep Pettibone o Stuart Price per il brano Hung up sarebbe stata una novità. Ora tutte le popstar la copiano come ad esempio Lady Gaga.
Si è impegnata per buone cause. L’impegno umanitario più sentito è quello in favore del Malawi. Nel Paese africano è tornata da poco per il primo compleanno del centro pediatrico che porta il nome di una dei 4 figli adottati lì: Mercy James, che oggi ha 12 anni. Mentre sul primo, David Banda, 13 anni a settembre, Madonna ha già ambizioni politiche: «Diventerà presidente del Malawi» ha dichiarato.
Ha saputo promuovere la propria immagine. L’indotto di Madonna non viene solo da dischi e tour, anche se l’incasso totale dei suoi concerti (1,2 miliardi di dollari) la piazza al terzo posto della classifica globale dopo Rolling Stones e U2. C’è pure una società di palestre (Hard Candy) e una linea di abbigliamento per teenager (Material Girl). «Ma il brand è uno solo: Madonna» ironizza il critico Luca Dondoni. «Ha un’immagine talmente forte da essere credibile qualsiasi cosa faccia, che interpreti una campagna pubblicitaria o sostenga una causa umanitaria. Con il pubblico ha creato un rapporto di fiducia: è lei il vero marchio di se stessa».
Per tagliare il traguardo dei 60 anni, la regina del pop organizza, per l’occasione, un grande party, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe scelto per le celebrazioni Marrakech. Sede dell’evento dovrebbe essere il castello di Richard Branson, patron della Virgin e proprietario della Kasbah Tamadot, un maniero a picco su un canyon a pochi chilometri dalla città ocra. L’evento, che si prevede sarà riservato a una quarantina d’invitati, dovrebbe durare tre giorni.
Anche Madonna cede dunque al fascino del Marocco, meta già scelta in passato per importanti celebrazioni da Tom Cruise, Orlando Bloom, Britney Spears, David Beckham e molti altri.
Lucia Artieri