di MASSIMILIANO GRAZIANO (CAMPOBASSO) * Segretario regionale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana della Regione Molise * massimiliano.graziano@dconline.info *
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.info *
STATI GENERALI DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA – 18 E 19 GENNAIO 2019 – AUDITORIUM “CASA TRA NOI” – VIA MONTE DEL GALLO N. 113 – ROMA
MASSIMILIANO GRAZIANO (M.G.D.C. MOLISE): TOCCA A NOI GIOVANI D.C. RIDARE VOCE E COLORI AD UNA POLITICA NOIOSA E SBIADITA !
Disaffezione alla politica e quasi totale sfiducia verso le istituzioni sembrano essere particolarmente diffuse tra i giovani d’oggi, i quali reputano sempre più ingannevole il mondo di quella che dovrebbe essere la loro complessiva rappresentanza, organizzata in profondità da un sostanziale intreccio di istituzioni.
Siamo pienamente consapevoli che tali istituzioni sono, o meglio dovrebbero essere, il risultato di quelle strategie che consentono trasformazioni ottimali volte al miglioramento del Paese.
Negli ultimi anni però è cresciuto sempre di più questo senso di sfiducia, la cui causa principale del suddetto atteggiamento pare debba essere ricercato proprio all’interno dei partiti, considerati luoghi noiosi, troppo monolitici e incapaci di suscitare passioni o interessi, poiché lenti nel recepire gli stimoli delle nuove generazioni.
Ecco perchè ora tocca alla Democrazia Cristiana dare dimostrazione che una alternativa concreta e reale esiste veramente !
Basta occuparci di una politica che si preoccupa poco di noi giovani. Cominciamo a preoccuparci noi di lei. Non guardiamo a quella moltitudine di politici inetti e parassiti, tra cui non possiamo escludere anche molti giovani rampanti, giunti al potere per grazia ricevuta, che sono lì insediati solo per ottenere beceri tornaconti personali.
Siamo pienamente coscienti che politica e democrazia continuano ad essere un ossimoro: ecco perché ora tocca a noi ridare voce e nuovi colori ad un Paese dove il sentire comune si nutre solo di rancore.
Tocca a noi ricostruire spazi di azione politica dove le esigenze delle persone diventano effettive condizioni di battaglia.
Bisogna tornare ad una politica dove i giovani e le donne hanno modo di concretizzare, allo stesso modo dei “pochi soliti noti”, le proprie idee !
Una politica fondata sull’accoglienza potrebbe, per esempio, voler dire ridare nuove speranze a tutte quelle persone che finora, dell’attuale politica, di cambiamento ne hanno solo sentito parlare.
Impegnarsi per favorire l’inclusione (e non parlo solo di quella sociale), significherebbe intaccare una situazione sempre più intollerabile sul progressivo sviluppo della fame e della povertà.
Dato che la crescente povertà affligge in particolare le giovani generazioni, le politiche redistributive dovrebbero focalizzarsi, oltre che sui giovani, anche sulle famiglie con figli minori, perché qui si giocano fattori e decisioni cruciali per lo sviluppo del capitale umano, per l’acquisizione di conoscenze e competenze e la formazione continua.
Teniamo presente che l’Italia, fra i Paesi OCSE, ha un elevato livello di abbandono scolastico. Ha inoltre giovani con competenze alfabetiche e numeriche, fra le più basse. Parliamo dunque di giovani che – in altre parole – non studiano, nè lavorano e perlopiù neppure lo cercano un lavoro.
Tali gravi carenze non si risolverebbero integrando solo i redditi, quanto più con interventi inclusivi che andrebbero a facilitare l’accesso ai servizi, in particolare quelli di sostegno alla genitorialità, quelli scolastici, educativi, di socializzazione, di tutela della salute e di insediamento al lavoro.
A proposito di quest’ultimo si potrebbero organizzare dei gruppi, delle pagine sui social, in cui inserire annunci di lavoro di ogni genere, suddivisi per ambiti, così da rendere più condivise le varie offerte.
Per chi non possiede mezzi di comunicazione elettronici diffondere, attraverso criteri di stabile costanza, i vari annunci mediante volantini cartacei anche affissi in pubbliche bacheche.
Molto interessante in proposito l’iniziativa lanciata dal Coordinatore dei Dipartimenti e Programmi della Democrazia Cristiana Sig. Sabri Pinton attraverso il sito del nostro giornale di partito www.ilpopolo.news.
Indubbiamente una politica fondata sull’inclusione, e ripeto non esclusivamente sociale, risulterebbe di non lieve sostenimento e quindi predisposta ad un evidente consenso.
Una politica innovativa significa, a mio avviso, una politica fondata principalmente sull’informazione, attorno a cui ruota l’intera volontà di partecipazione e di rendere partecipi.
In questo caso potrebbe risultare conveniente l’obbligatorietà di un numero totale di ore di “educazione civica e politica” nelle scuole, proponendo anche degli scambi a livello internazionale per favorire la diffusione della ottimale civiltà politica, e non solo.
Ciò volto al miglioramento, soprattutto, delle sgraziate abitudini a cui la scuola, madre educativa, non pare porre rimedi.
Ecco che potrebbero entrare in gioco, ma non in sostituzione, delle “schools politiche” in grado di diffondere quei contenuti che offrono un senso effettivo alla politica, intesa come passione per il bene comune, tensione etica e dei sistemi di valori che si trovano alla base dell’impegno pubblico.
Una buona occasione per quei giovani che, magari anche solo per acquisire nozioni abilitanti la propria conoscenza personale, intendono approfondire i loro rapporti con l’istituzione politica.
Per favorire il futuro delle politiche giovanili è opportuno dunque proporre un approccio intersettoriale in grado di fornire ai giovani gli strumenti necessari per superare le sfide attuali.
Infatti bisognerebbe concentrarsi soprattutto sul miglioramento del loro accesso alla quotidianità sociale.
Si potrebbero incentivare iniziative sportive per prevenire e trattare temi fondamentali quali l’obesità, le dipendenze e il consumo abusivo di sostanze nocive, incoraggiando la collaborazione tra il personale di inquadramento dei giovani socio educativi, professionisti della salute e organizzazioni sportive.
Altre iniziative potrebbero essere volte allo sviluppo della solidarietà fra i giovani e la società stessa, incoraggiandoli ad un’azione di volontariato, riconoscendo in quest’ultima la “forma” portante di educazione non formale e basandosi sulla partecipazione dei giovani alle politiche mondiali.
Da non sottovalutare infine la buona condotta in campo ambientale. Infatti l’assenza di quest’ultima ha causato non poche conseguenze dovute, perlopiù, ad un’erronea gestione umana.
I giovani dovrebbero essere stimolati e “portati sul campo”!
Organizzare eventi e campagne di sensibilizzazione potrebbero non solo dimezzare la quantità di rifiuti scaricati sul territorio ma, per l’appunto, risulterebbero idonei a sensibilizzare la coscienza umana.
Ciò attraverso l’organizzazione e l’avvio di un programma d’azioni didattico-educativi da promuovere nelle varie istituzioni.
I giovani sono la forza principale di sostegno a processi di cambiamento credibili, convincenti e coinvolgenti finalizzati a creare nuove opportunità.
I giovani provano rabbia nei confronti di un sistema politico che li usa esclusivamente come slogan elettorale, per poi approvare le stesse politiche che impediscono loro di studiare, di lavorare e di costruirsi una vita.
Per questo motivo noi giovani della Democrazia Cristiana dobbiamo riprendere in mano le sciolte briglie di una politica malsana e restituire a tutti la giusta DIGNITÀ !
MASSIMILIANO GRAZIANO (CAMPOBASSO)* Segretario regionale del MOVIMENTO GIOVANILE della DEMOCRAZIA CRISTIANA della regione MOLISE.
massimiliano.graziano@dconline.info * grazianomassimiliano@yahoo.it
Ciao caro Massimiliano,
Complimenti per il tuo articolo che ho letto con molto interesse, ben scritto e redatto, ricco di contenuti appropriati, che fanno riferimento alla realtà politica attuale ponendo particolare attenzione alle caratteristiche che necessitano di maggiore intervento a partire dalla realtà giovanile, di cui sei entrato a far parte in maniera attiva e consapevole; abbiamo un cammino specifico da fare, lo dobbiamo utilizzare nel miglior modo possibile. Dobbiamo cercare in ogni uomo la vera identità e dunque essere in grado di diventare osservatori attenti e collaboratori coerenti con la propria linea politica di pensiero. Buona D. C.
Valentina Mancinelli
nn ho letto l’articolo ma propio oggi dovevi darci le ricerche
NO HAI FASCISTI
VERGOGLIA