L’iniziativa, che ha già suscitato le prime polemiche sui social network, è stato organizzato dal Collegio Circoscrizionale dell’Umbria del Grande Oriente d’Italia, una delle associazioni massoniche principali d’Italia, in collaborazione con il circolo “Ora et Labora” delle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani di Fossato di Vico (Perugia).
L’evento si svolgerà nel Castello di Baccaresca e vedrà la partecipazione di due massoni, Luca Nicola Castiglione (che porterà i saluti in qualità di Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Umbria) e il dottor Stefano Bisi (che concluderà i lavori in qualità di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia).
Le polemiche nate sul web riguardano il coinvolgimento attivo della Chiesa Cattolica per l’organizzazione del convegno, per la pubblicizzazione dell’evento sul sito ufficiale della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo (guidata dall’arcivescovo monsignor Domenico Sorrentino) e per gli interventi previsti di Sante Pirrami, presidente del circolo Acli “Ora et Labora” di Fossato di Vico (le Acli sono nate per volontà della Chiesa cattolica italiana per “formare solidamente nella dottrina sociale cristiana” i lavoratori cattolici) e di don Gianni Giacomelli, Priore del Monastero di Fonte Avellana. Parteciperanno alla giornata di studi anche il pastore della Chiesa Valdese Pawel Andrzej Gajewski e l’avvocato del Foro di Perugia Fabio Amici.
Ai cattolici partecipanti all’evento viene “imputata” la contraddizione del professare la fede cattolica e del partecipare a degli eventi organizzati da una fratellanza mondiale i cui principi, per la Chiesa, sono fondamentalmente incompatibili con l’insegnamento cattolico.
L’incontro, sul sito della principale famiglia massonica italiana viene pubblicizzato come “di particolare interesse in un momento storico in cui, a fronte della posizione ufficiale di inconciliabilità tra fede e iscrizione alla Massoneria da sempre affermata dalla Chiesa Cattolica, al suo interno si riaffacciano posizioni più dialoganti e aperte, quale quella espressa di recente dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. In una fase delicata del Pontificato di Francesco, Papa di un cristianesimo egualitario più che identitario, e in un momento di rinnovata propensione dei credenti verso l’apertura a nuovi mondi e alle diversità, l’incontro promosso da Acli e Grande Oriente d’Italia potrebbe far ripartire la costruzione di “ponti” i cui cantieri, in passato, avevano aperto possibilità di riconciliazione poi mai maturate”.
Su Il Sole 24 Ore monsignor Ravasi aveva affermato che può esserci convergenza tra Chiesa Cattolica e massoneria almeno su temi quali “la beneficenza, la lotta al materialismo, la dignità umana, la conoscenza reciproca”.
Di segno opposto, ovviamente, le posizioni dei cattolici che protestano sul web. Tra tutte, l’agenzia di informazione cattolica Corrispondenza Romana, diretta dallo storico Roberto De Mattei, scrive che “portarsi la massoneria in casa e chiedersi anche se, con essa, sia possibile un dialogo significa infischiarsene del Magistero […], del Codice di Diritto Canonico […], della Declaratio de associationibus massonicis […] approvata da Giovanni Paolo II”. Viene anche ricordato che non si tratta “di un bizzarro esperimento isolato” ma di “un nuovo tassello di una marcia di avvicinamento, che parte da lontano”, un disegno che conta “sulla politica dei piccoli passi e su un’erosione costante, continua, incessante”.
Vi consigliamo di leggere il testo :
Massoneria e Chiesa Cattolica di Tullio Di Fiore.
di Antonio Gentile