Mons. Francesco Savino: “Il Premierato è rischioso, ma il vero pericolo è la deriva sovranista ! “.
La Chiesa Italiana ha più volte fatto sentire la propria voce su due argomenti – di interesse civile – di grandissima importanza quali quello attinente l’autonomia differenziata e quello sul premierato.
Sull’autonomia differenziata abbiamo già riportato l’indirizzo della Conferenza Episcopale Italiana così come espresso a chiare lettere da Mons. Francesco Savino.
Mons. Francesco Savino è Vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio e Vice presidente (con delega alle problematiche per il Mezzogiorno) della C.E.I. (Conferenza Episcola Italiana)
L’Arcivescovo Mons. Savino è intervenuto ulteriormente anche sulla tematica del Premierato, tema che aveva toccato ampiamente anche in quel di Trieste, in occasione della cinquantesima Settimana sociale dei cattolici italiani (luglio 2024).
Anche dal pulpito della Settimana Sociale dei Cattolici la Chiesa – tramite la Conferenza Episcopale Italiana – era intervenuta dunque a difesa della nostra Italia che rischia di perdere lo status di nazione libera e democratica.
Mossa da questa profonda preoccupazione la Chiesa ha preso posizione anche in merito alla proposta del Premierato con le dichiarazioni ufficiali sempre di Mons. Francesco Savino che nel suo articolato intervento ha dichiarato che il “Premierato è rischioso, anche se va sottolineato che il vero pericolo è la deriva sovranista”.
Il Presidente della Repubblica nel corso della sua prolusione – sempre nell’ambito della Settimana sociale dei cattolici – aveva lanciato un preoccupato allarme sulle riforme, dicendo no alla semplificazione in nome della governabilità.
E gli ha fatto eco immediatamente Mons. Francesco Savino
<< È un monito – quello del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella – che condivido pienamente – ha rimarcato Mons. Savino.
La “dittatura” della maggioranza può provocare derive autoritarie pericolose e difficilmente reversibili.
Lo dice anche e soprattutto la Storia: se non si agisce con prudenza, la democrazia può diventare autocrazia».
Nel farsi interprete delle preoccupazioni dell’episcopato italiano Mons. Francesco Savino ha anche dichiarato:
<< Cercheremo di capire che cosa significherà concretamente questo premierato e come potrà essere strutturato. Di certo, ha bisogno di contrappesi istituzionali per non mettere in crisi il governo della democrazia >>.
L’alto prelato nella sua attenta analisi ha colto appieno il problema principale della riforma in itinere.
Ossia i necessari ed ineludibili contrappesi istituzionali a garanzia della permanenza di un assetto istituzionale proprio di uno stato libero e democratico.
Centralizzare tutto nella figura del Premier, perché direttamente eletto dai cittadini, necessita di dover prevedere un Parlamento che esplichi in piena libertà la sua insostituibile funzione di proposta e di controllo.
I contrappesi sono la “conditio sine qua non” per una riforma equilibrata allo scopo di garantire ancor di più la democrazia, la libertà e il pluralismo nel nostro Paese.
Altrimenti ci troveremo dinanzi ad una preoccupante e drammatica involuzione democratica, con una inaccettabile compressione dei diritti civili.
Sarebbe un epilogo anacronistico mai pensabile e tanto meno auspicabile.
Sarebbe gravissimo.
Il Pontefice, in merito al concetto di democrazia, senza entrare nella polemica politica, ha invece dichiarato.
<< La democrazia ha insito un valore grande e indubitabile: quello dell’essere “insieme”, del fatto che l’esercizio del governo avviene nell’ambito di una comunità che si confronta, liberamente e laicamente, nell’arte del Bene Comune».
La difficoltà «delle democrazie nel farsi carico della complessità del tempo presente» sembra talvolta «cedere il passo al fascino del populismo».
In un «regime statalista oppure dirigista nessuno partecipa, tutti assistono, passivi.
La democrazia invece richiede partecipazione . >>
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< PREGHIERA DEL GIUBILEO 2025. >
Padre che sei nei cieli, la fede che ci hai donato nel Tuo Figlio Gesù Cristo, nostro fratello, e la fiamma di carità effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo, ridestino in noi la beata Speranza per l’avvento del Tuo Regno.
La Tua grazia ci trasformi in coltivatori operosi dei semi evangelici che lievitino l’umanità ed il cosmo nell’attesa fiduciosa dei cieli nuovi e della terra nuova, quando vinte le potenze del Male si manifesterà per sempre la Tua gloria.
La grazia del Giubileo ravvivi in noi PELLEGRINI DI SPERANZA l’anelito verso i beni celesti e riversi sul mondo intero la gioia e la pace del nostro Redentore.
A Te Dio benedetto in eterno sia lode e gloria nei secoli. AMEN.
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A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *
Vice-Segretario nazionale Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing della Democrazia Cristiana italiana
Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”
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