WELLINGTON – Ai parlamentari della Nuova Zelanda sarà bloccato per almeno un anno il loro aumento di stipendio programmato del 3%. Lo ha annunciato la premier laburista Jacinda Ardern, tornata di recente al lavoro dopo la gravidanza, precisando che nei prossimi mesi i parlamentari elaboreranno una formula più equa.
Il piano fa seguito ai recenti scioperi per rivendicare aumenti salariali indetti da insegnanti, infermieri e altri pubblici dipendenti e dovrà essere formalizzato in parlamento ma Ardern assicura di poter contare sul sostegno dei partiti di opposizione. Ardern ha aggiunto che vi è un crescente divario fra quello che guadagnano i neozelandesi di basso e medio reddito, e ciò che guadagnano i politici e altre classi con retribuzioni più elevate.
Ma per fare una buona politica si può anche passare ai fatti e una mamma nonché ministro, decide di andare a partorire in bicicletta, visto che l’auto era occupata, un modo strano ma di certo mostra il carattere forte di un popolo che ha la mentalità aperta e sa come affrontare i problemi di tutti i giorni. “Questo non risparmierà molto denaro, ma crediamo che mandi un messaggio forte su quali siano i valori del nuovo governo e sulla nostra determinazione ad assicurare che l’economia porti benefici a tutti”, ha detto ancora.
Ardern percepisce annualmente 471.000 dollari neozelandesi (273 mila euro) e il vice primo ministro Winston Peters 335 mila dollari (194 mila euro). Gli altri 118 parlamentari della Camera unica percepiscono fra 164 e 296 mila dollari (tra 95 e 171 mila euro) secondo il livello e le responsabilità.
Sicuramente un ministro che si farà in parlamento qualche collega nemico, per la sua audace decisione, quella di adottare i tagli agli stipendi, ma sicuramente troverà un buon consenso tra gli elettori, e così facendo potrà dare a loro un buon esempio di politica sana ed equa ma soprattutto incamerare altri consensi favorevoli.
di Antonio Gentile