< Opinioni e proposte della Democrazia Cristiana sulla pesante crisi abitativa in Italia: il caro affitti e le sfide per le nuove generazioni ! >
Abbiamo avvicinato il Segretario Organizzativo provinciale della Democrazia Cristiana della provincia di Lodi e Dirigente regionale della D.C. della Lombardia CRISTIAN SEGRETO (di Boffalora d’Adda /provincia di Lodi).
Cristian Segreto è anche Capogruppo consiliare nel Suo Comune di residenza a seguito degli apprezzabili risultati susseguenti alla partecipazione alle recenti elezioni amministrative 2024, laddove si era presentato a capo di una Lista Civica.
Con Cristian Segreto abbiamo dunque approfondito le tematiche concernenti la crisi abitativa in Italia e che è diventata una questione di crescente preoccupazione, soprattutto nelle grandi città come per esempio Roma, Milano e Firenze.
<< Il costo della vita, in particolare quello degli affitti, sta mettendo a dura prova giovani, famiglie e lavoratori precari, che faticano a trovare soluzioni abitative accessibili.
Questa situazione evidenzia una serie di problematiche strutturali che richiedono risposte urgenti da parte delle istituzioni.
Il Contesto Attuale
Negli ultimi anni, il mercato immobiliare italiano ha visto un aumento costante dei prezzi degli affitti, soprattutto nelle aree urbane. Secondo recenti dati, le città più colpite sono Milano e Roma, dove il costo degli affitti ha raggiunto livelli difficilmente sostenibili per molte persone.
Questo trend è in parte alimentato dalla crescente domanda di abitazioni in città che offrono maggiori opportunità lavorative, ma anche dall’insufficiente offerta di alloggi a prezzi accessibili.
La situazione è aggravata dalla scarsità di nuove costruzioni destinate all’edilizia residenziale pubblica e dal fenomeno della “gentrificazione,” che ha portato a una trasformazione di interi quartieri, rendendoli inaccessibili per i residenti storici e per le classi a reddito medio-basso.
L’impatto sulle nuove Generazioni
I giovani italiani sono tra i più colpiti dalla crisi abitativa. Con stipendi mediamente più bassi rispetto ad altre fasce di età e contratti di lavoro spesso precari, molti giovani faticano a permettersi un affitto in città, e ancor meno l’acquisto di una casa.
Questo ha portato ad un aumento dell’età media in cui i giovani lasciano la casa dei genitori, influenzando anche le decisioni legate alla formazione di nuove famiglie e alla natalità
Inoltre, l’accesso al credito per l’acquisto di una casa è diventato sempre più difficile.
Le banche sono più restie a concedere mutui a giovani con contratti di lavoro instabili, e le condizioni per ottenere un prestito sono spesso proibitive. Questo crea un circolo vizioso che costringe molti giovani a rimanere nel mercato degli affitti, aggravando ulteriormente la domanda e quindi i prezzi.
Le politiche abitative e le possibili soluzioni
Di fronte a questa emergenza, le politiche abitative in Italia hanno mostrato finora dei limiti evidenti.
L’offerta di edilizia residenziale pubblica è insufficiente, e le misure di sostegno al pagamento degli affitti, come il bonus affitti, non sono riuscite a tamponare efficacemente la situazione.
Va sottolineato che, a nostro parere, l’aumento dei prezzi non è in alcun modo legato al fenomeno degli affitti brevi, come quelli offerti da piattaforme come Airbnb.
Questo è un mercato parallelo, che rappresenta una percentuale irrisoria del complesso degli affitti e non incide significativamente sulla domanda e sull’offerta di lungo periodo nelle grandi città italiane.
Concentrarsi su questo aspetto potrebbe distogliere l’attenzione dalle vere cause strutturali della crisi.
Alcuni esperti propongono soluzioni che includono:
● Incremento dell’edilizia sociale:
Investire nella costruzione di nuove case popolari potrebbe alleggerire la pressione sul mercato degli affitti e fornire alloggi dignitosi a chi è in difficoltà.
● Regolamentazione degli affitti:
Alcune città europee hanno adottato misure di regolamentazione per evitare aumenti spropositati degli affitti. In Italia, una regolamentazione simile potrebbe contribuire a rendere il mercato immobiliare più equo.
● Incentivi per i proprietari:
Offrire agevolazioni fiscali ai proprietari che affittano a canone calmierato potrebbe incentivare un maggiore utilizzo degli immobili sfitti e ridurre i prezzi degli affitti.
● Politiche di rigenerazione urbana:
Promuovere la riqualificazione di aree abbandonate o sottoutilizzate potrebbe aumentare l’offerta abitativa, senza espellere i residenti storici.
Conclusione
La crisi abitativa in Italia non è solo una questione economica, ma anche sociale. Rischia di allargare le disuguaglianze e di compromettere la qualità della vita di intere generazioni.
Per affrontarla, è necessario un impegno coordinato tra governo, enti locali e settore privato.
Soltanto attraverso politiche innovative e un approccio inclusivo sarà possibile garantire a tutti il diritto a un’abitazione dignitosa, elemento fondamentale per il benessere e la stabilità sociale del Paese.
A cura di Dott.ssa DORA CIRULLI (Roma Capitale)
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Vice-Segretaria Amministrativa nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Direttore responsabile Vicario de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana Italiana
Componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
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