Dopo lo spegnimento dei tutor dell’aprile scorso sulla rete di Autostrade per l’Italia (ASPI) per la nota vertenza con l’azienda Craft, furono riattivati i primi 22 tratti il 27 luglio scorso. Dall’11 dicembre se ne sono aggiunti 9 per un totale di 31 tratti coperti dal tutor di nuova generazione (inizialmente erano circa 300).
Questi i tratti ora coperti:
Il tratto della A10 che va da Albisola e Celle Ligure, nel Savonese, su entrambe le carreggiate e quelli che si trovano su due tratte consecutive della carreggiata nord dell’A7 Milano-Genova: Busalla-Ronco Scrivia e Ronco Scrivia-Isola del Cantone; sulla A26 Voltri-Gravellona Toce, nel tratto che inizia a Masone, in direzione nord verso Broglio e direzione sud a Massimorisso; ancora sulla A13 Bologna-Padova, nel primo tratto verso nord, Bologna Interporto-Altedo e Altedo-Ferrara Sud, mentre gli altri vanno a rinforzare la copertura delle aree già interessate dai ripristini dello scorso luglio su A14 e A30. Nel primo caso è ora sotto controllo il tratto tra Forlì e Faenza e quello da Faenza all’allaccio della diramazione per Ravenna, mentre sulla A30 i tutor sono tornati attivi tra gli svincoli di Sarno e Nocera-Pagani, in direzione sud. Ricordiamo che la mappa completa si trova sul sito della polizia di Stato.
Come funzione un Tutor?
La causa
La riattivazione segue lo spegnimento avvenuto appunto il 20 aprile su iniziativa della Polizia stradale, che non poteva più utilizzare legittimamente i Tutor dopo la sentenza con cui il 10 aprile la Corte d’appello di Roma aveva accertato la contraffazione del brevetto del sistema da parte di Aspi, ai danni di una piccola azienda toscana, la Craft.
I problemi in Liguria
Fra i primi portali riattivati, si trovavano in Liguria solo quelli di entrambe le carreggiate dell’A10 tra Albisola e Celle Ligure, nel Savonese. Nemmeno venti giorni dopo, il crollo del Ponte Morandi (sulla stessa A10) ha costretto a deviare buona parte del traffico che normalmente passa dalle autostrade genovesi verso i tratti appenninici dell’A7 e dell’A26. Probabilmente è per questo che si è lavorato per ripristinare il Tutor proprio qui.
Precisamente, sull’A7 Milano-Genova sono ora attivi i portali di due tratte consecutive della carreggiata nord: Busalla-Ronco Scrivia e Ronco Scrivia-Isola del Cantone. Resta sguarnita quella che a prima vista parrebbe la parte più pericolosa: la discesa da Busalla a Genova Bolzaneto, in carreggiata sud, dove però il raggio delle curve che si susseguono a ritmo serrato rende comunque molto difficile superare il limite di velocità.
Sull’A26 Voltri-Gravellona Toce, sono tornati sotto controllo due tratti che iniziano a Masone: quello verso nord che arriva a Broglio e quello verso sud che termina Massimorisso.
Le altre aggiunte
Torna sotto controllo anche la A13 Bologna-Padova, ma solo nella sua prima parte andando verso nord: Bologna Interporto-Altedo e Altedo-Ferrara Sud.
Per il resto, gli altri portali riattivati rinforzano la copertura in due aree già rimesse sotto controllo a fine luglio: il tratto romagnolo dell’A14 e la A30. Sull’A14 in direzione nord i controlli sono tornati anche tra Forlì e Faenza e da Faenza all’allaccio della diramazione per Ravenna.
Sull’A30 è stato aggiunto il tratto fra gli svincoli di Sarno e Nocera-Pagani, in direzione sud.
Sostituzione contestata
La riattivazione avviene sostituendo al sistema contraffatto (il cui nome ufficiale è Sicve) il SicvePM. Un’operazione su cui la Craft ha chiesto chiarezza, per accertare se vengano ancora utilizzate componenti del suo brevetto. Perciò l’azienda toscana ha presentato al ministero delle Infrastrutture (che “omologa” tutte le apparecchiature di controllo della velocità) un’istanza di accesso agli atti, bocciata. Ma gli uffici del dicastero di Toninelli potrebbero essere costretti a rivedere la loro posizione, perché la Craft si è rivolta alla Cada (la Commissione per l’accesso di documenti amministrativi, presso la Presidenza del Consiglio), che ha respinto le argomentazioni di riservatezza addotte dal ministero, invitandolo a riesaminare l’istanza.
C’è quindi la possibilità che anche il SicvePM vada incontro a problemi con i brevetti. Sarebbe l’ennesima puntata di una vicenda che si trascina da oltre una dozzina d’anni, nella quale Aspi ha sempre rifiutato di versare denaro alla Craft per tenere acceso il Tutor.
Fonte Polizia di Stato.it e Studio Cataldi.it, articolo redatto da Antonio Gentile