Per la prima volta in quasi 30 anni, gli Oscar 2019 andranno in onda senza un host, ovvero un presentatore ufficiale. A confermarlo è Variety e pare che si stia correndo ai ripari con l’opzione di più celebrità a stare sul palco per introdurre i vari segmenti dello show durante la mitica Notte delle stelle.
In origine era stato scelto Kevin Hart ma dopo alcuni suoi tweet precedenti fatti sulla comunità in cui si rivolgeva sprezzante verso la comunità LGBTQ era stato estromesso. Resta adesso da vedere in che modo verrà risolta la situazione, d’altro canto la stessa Academy era intenzionata quest’anno a rinnovare da cima a fondo lo spettacolo per cercare così di arginare l’emorragia di ascolti che va avanti anno dopo anno. L’idea è quella di una cerimonia meno ingessata e formale ma soprattutto più corta. Tre ore di premiazione mettevano a dura prova gli stessi partecipanti al premio più ambito del cinema, figuriamoci gli spettatori. Non è ancora chiaro come funzioneranno questi gruppi di superstar che dovranno darsi il testimone l’un l’altro, di sicuro la musica e le esibizioni live avranno però un ruolo fondamentale. Dopo tutto, verosimilmente ci sarà candidata Lady Gaga e sarebbe un peccato non approfittare dell’occasione.
Gli Academy Awards sono andati in scena senza un host solo una volta e c’erano stati i casi di conduzioni multiple come quelle di Bob Hope, Jack Lemmon, Rosalind Russell. L’ultima volta in cui tre persone hanno presentato l’evento è stato nell’edizione 1987, quando a dividersi la scena ci furono Chevy Chase, Goldie Hawn e Paul Hogan. Gli Oscar 2019 si terranno domenica 24 febbraio 2019 al Dolby Theatre dell’Hollywood & Highland Centre e saranno trasmessi in diretta dalla ABC Television Network e in oltre 225 paesi e territori in tutto il mondo.
La produzione della 91ma edizione degli Oscar che si terrà a Los Angeles, sta pensando di selezionare diverse celebrità per introdurre i vari segmenti invece di un singolo nome di richiamo che da’ il via alla cerimonia con un monologo pieno di battute su Trump.
di Antonio Gentile